domenica 21 gennaio 2007

Proposta di legge sulla negazione dell’olocausto

In questi giorni il guardasigilli Celmente Mastella, ha presentato una proposta di legge che introduce il reato di negazione dell’olocausto[1].
Una proposta di legge che a prima vista può apparire giusta e corretta, mentre è in contrasto con l’articolo 21 della Costituzione Italiana[2], perché impedisce la libera espressione del pensiero con la parola e lo scritto, e porta a pensare che non sia il frutto di una libera scelta dell’estensore ma proposta o imposta da qualche lobby nazionale o internazionale o religiosa, minando l’autonomia di un ministro italiano della Repubblica.
Tale proposta di legge è ancor di più inaccettabile perché potrebbe indurre a pensare ad un segno di debolezze e mancanza d’argomenti innanzi al tema trattato, e si preferisce punire anziché informare coloro che la pensano, giusto o sbagliato che sia, in modo diverso.
La storia dell’olocausto del resto è chiara, e nessuna persona potrebbe avere argomentazioni sufficientemente valide per smentire quanto è universalmente riconosciuto, ma deve rimanere il diritto di mettere in dubbio modalità e cifre, non perché non siano state criminalmente elevate, ma perché la storia, anche attraverso quelli che con disprezzo sono chiamati revisionisti, ha la possibilità di tener vivo un dialogo, una memoria, ma non raccontata a senso unico, ma viva nella libertà d’essere messa in discussione, ridimensionata con la ricerca stessa della verità su quello, che secondo alcuni, sono numeri spaventosamente elevati, e necessitano di ricerche più approfondite per arrivare ad un numero esatto di morti accertati.
Impedire questa ricerca, additando come scusante politica l’antisemitismo, sarebbe controproducente, perché l’istituzione di una legge che nega anche la libertà di ricerca, pubblicazione e diffusione, se non sotto il dominio di un'unica parte, è un attacco alla storia stessa, e potrebbe spingere molti a non accettare acriticamente i fatti, spingendoli ad indagare più a fondo, portando alla luce realtà storiche, personali e sociali che non si vorrebbero pubbliche come ha dimostrato anche la recente conferenza Iraniana sull’Olocausto che ha mostrato la debolezza dell’occidente sia perché non ha potuto impedire che quell’assise si compisse, presa dalla foga e dalla paura di un risveglio di rigurgiti antisemiti, la stampa italiana non è stata coraggiosa, forse spinta da pressioni, nel dar spazio a tesi bollate, forse senza essere lette e comprese nella loro profondità come negazioniste; mentre leggendo in siti considerati alternativi, si ha avuto l’idea di un confronto tra storici, forse eretici, di rabbini ultraortodossi ebrei di nazionalità israeliana che forse per la prima volta hanno avuto la possibilità di rendere pubbliche opinioni e studi, facendo emergere la debolezza dell’Europa, i sensi di colpe morali marchiate a fuoco sulle psichi in chi non era né nato, o non era presente alle atrocità commesse, colpevolizzati immoralmente per fatti non compiuti.
Questa proposta di legge, se per sventura venisse approvata, sarà una pietra miliare contro della libertà d’espressione degli italiani, e tra le tante conseguenze potrebbe generare il silenzio dei giusti, reso necessario dalla paura di ritorsioni penali, portando alla cancellazione o alla rimozione della memoria stessa.
Forse, dopo più di sessantanni è ora di consegnare l’olocausto alla storia del millennio passato, concentrando gli sforzi sui genocidi attuali, altrimenti è solo ipocrisia, quando si afferma che la memoria della Shoah serve per non dimenticare, per impedire che tali tragedie non si ripetano, mentre tutti i giorni, la realtà è ben diversa.
Forse i genocidi attuali sono di categoria inferiore, non eletta come dice il vero pensiero, espresso in testi non purgati di Mishnah (testo sacro ebraico), erroneamente o volutamente tradotto in modo arbitrario ed incompleto nel film Schindler's List in che dice: Colui che salva una sola vita salva il mondo intero.[3]
Marco Bazzato
20.01.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/

[1] .lastampa.it/redazione/cmsSezioni/politica/200701articoli/16856girata.asp
[2] Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
[3] “ognuno che distrugge un'anima ebraica fa, secondo la Torah, come se avesse distrutto l'intero mondo. E ognuno che salva un'anima ebraica fa, secondo la scrittura, come se avesse salvato l'intero mondo.” da: htwikipedia.org/wiki/Schindler's_List#Titolo_e_interpretazioni