mercoledì 17 gennaio 2007

L’anarchia dei cognomi

I figli potranno avere il cognome del padre o quello della madre oppure quello di entrambi[1].
La scelleratezza politica, in nome del politicamente corretto, non ha confini, perché nel nome del diritto di tutti, non ci sarà il diritto di nessuno, ma caos confusione e anarchia, e uno Stato che si fa beffe della storia, delle tradizioni millenarie, distruggendo discendenze e consuetudini non si può definire civile.
Questa decisione presa dalla Commissione di Giustizia del Senato apre la strada alla confusione, al non sapere chi è figlio di…
Prendiamo l’esempio d’una famiglia, dove il patriarca ha generato tre figli maschi. Questi tre si sposano e a loro volta le mogli mettono al mondo un figlio ciascuno, e tutte e tre decidono di dare ai figli il loro cognome, tagliando di fatto il filo che li legava all’albero genealogico maschile di discendenza, creando un nuovo albero che a sua volta in caso di successivi figli, potrà portare cognomi diversi in nome di un femminismo estremo etero guidato da forze disgregatrici dei valori familiari radicati, che annullano i vincoli di paternità e di discendenza paterna, cancellando in linea di principio il valore simbolico del pater familias.
Il maschio, l’uomo è messo all’angolo da questa legale possibilità che ridurrà ancor di più il suo ruolo all’interno della famiglia, in quanto il figlio o i figli, per superbia o vanità femminile si vedranno imposti, o anche se comunemente accettati di presunto buon accordo un cognome che li slega dall’immagine e dalla storia paterna, per creare una nuova storia che si potrà interrompere ad ogni successiva discendenza, confondendosi in una babele di ascendenze che in futuro potrebbero anche risultare di difficile tracciabilità.
Non si tratta in questo caso di difendere un diritto maschilista, ma difendere un diritto e un dovere storico, un dovere che da tempi immemori per quella che è la cultura e la tradizione italiana è ricaduto sulle spalle del maschio, ma con questa decisione distruttiva e degenerante, potrebbe portare ad un nuovo passo dello sfaldamento sociale e dei valori che dovrebbero rimanere capisaldi e punti fermi all’interno della famiglia, e dove lo Stato in questo caso, ampliando la possibilità di scelta, si assume una responsabilità non indifferente d’aumentare gli effetti nefasti che questa legge potrebbe portare in seno al primo nucleo fondamentale della società: La famiglia.

Marco Bazzato
17.01.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/

[1] .repubblica.it/2007/01/sezioni/cronaca/cognomi-figlio/cognomi-figlio/cognomi-figlio.html