martedì 31 luglio 2007

Bacio tra due maschi , o rapporto orale al Colosseo?


Come sempre in Italia, chi serve la Patria, è messo alla graticola, e alla gogna mediatica, preferendo strumentalizzare politicamente la vicenda dei due maschi, trovati a compiere atti osceni in luogo pubblico, all'una di notte, nei pressi del Colosseo, piuttosto che attenersi alla realtà dei verbali di fermo.
Sfortunatamente c’è stata solo una timida presa di posizione da parte del centrodestra a difesa dell’Arma dei Carabinieri, contro una levata di scudi d inaudita violenza per giustificare le motivazioni, considerate dai gay, risibili del fermo, e diventate mediaticamente oltraggiose, nei confronti dei due adulti.
Le difese ad oltranza di queste realtà, come il presunto recente caso di teorizzata omofobia che avrebbe colpito un alunno di una scuola siciliana,invitato educatamente a non ripresentarsi nei giorni seguenti perché, secondo un sito gay, costretto da dei bulli a baciarsi - ripreso con un videofonino - con un suo coetaneo. Alla luce di tutti ciò sarebbero comprensibili quei genitori, che dopo un tale evento,a tutela dei figli minorenni, scegliessero di trasferirli in altre istituzioni scolastiche, la dice lunga sul clima esibizionistico impudico, che la maggioranza della società, a fatica, come una dolorosa ulcera infiammata, è costretta sopportare, senza poter contare su nessun tipo di antidolorifico.
Il “cosiddetto bacio gay?” secondo i Carabinieri, sarebbe stato in realtà un rapporto orale tra due maschi, (definiti a 27 e 28 anni ragazzi, mentre si è adulti a 18), e piaccia o no, può turbare, non per pregiudizio - o create dai circoli gay inesistenti forme omofobe - quanti, costretti a tali visioni, le subiscono, generando nelle coscienze individuali un senso privato e soffocato di ripugnanza, e malesseri che si trasferiscono, come un’intolleranza alimentare anche sul piano fisico, rischiando di provocare sensi di nausea e probabili attacchi di vomito.
Non si tratta di limitare la libertà del singolo gay, anzi, ma sta al portatore di tale orientamento, evitare di mostrare in pubblico, “forme di affettività” che provocano nella coscienza eteronaturali indignazione personale e sofferenza privata, che a differenza dei gay, non trova spazio e comprensione nei media.
Indipendentemente da come riportano in modo simile quotidiani e tg, se effettivamente se fosse trattato di un bacio, come hanno affermato i due maschi fermati, cosa ancora da dimostrare, i militi, avrebbero proceduto nel medesimo modo, se tali effusioni fossero state compiute in una pubblica via, o piazza, da una coppia eteronaturale. Partendo da questo presupposto, non si può che pensare che i Carabinieri abbiano agito nel pieno rispetto della legge, privi di - teorizzati ideologicamente - intenti omofobi, o razzisti. Tutto il resto è propaganda politica, che non fa onore ai gay, ma che spinti da gruppi ideologici, vogliono sistematicamente fotografare la realtà, con un occhio chiuso, e l'altro accecato dalla cataratta, spinti da interesse personale e corporativistico, e dalla necessità costante d’avere visibilità politico-mediatica.
Resta il fatto, che la colpa maggiore di questa degenerazione nei rapporti tra i gay ed eteronaturali, è degli organi d'informazione che continuano a sbattere in prima pagina articoli ed eventi di nessun interesse sociale o culturale, fomentando un clima di intolleranza, che dovuto alla potenza dei media, ingigantisce a dismisura, ogni presunta forma di discriminazione, senza quasi dar spazio al contraddittorio, come se le ipotetiche parti lese avessero per qualche diritto divino, laico, o politico, imposto l’egemonia negli organi d’informazione alle notizie di loro interesse, e guai a dimostrare il contrario, pena l'essere marchiati fino alla morte, come razzisti, nazisti, od omofobi della peggior specie.
Per un italiano, che segue le vicende della sua Patria dall’estero, la lettura dei quotidiani, e la visione dei telegiornali, tramite il satellite, induce a pensare, che il Paese sia un ricettacolo di discriminazione sessuale, ostaggio delle organizzazioni gay, che continuamente, utilizzano i mezzi d’informazione, per la loro propaganda.
Dovrebbe esistere una sorta di autoregolamentazione nei media, un codice deontologico, che propenda all'equilibrio nell'informazione, non dando spazio a chi urla in modo sguaiato alle presunte discriminazioni, che lette con l'occhio critico, il più delle volte, sono sempre atti ragionati, dettati dalle circostanze di mantenere un minimo di decoro, personale e sociale.
Roma però sarà costretta a subire un nuovo schiaffo morale domenica sera e giovedì 2 agosto, quando per l’ennesima volta, dopo il Gay Pride, dovrà subire la manifestazione annunciata dal Circolo di “Cultura” omosessuale Mario Meli: “Mille baci al Colosseo”. L’auspicio, è che non ci siano telecamere della Tv di di Stato, e altri network televisivi a riprendere “l’evento”, e nessuna presenza giornalistica, evitando l’ennesima grancassa mediatica di una manifestazione di un Circolo Privato, svolta in suolo pubblico, totalmente priva di interesse sociale e culturale. La seconda fortuna è che a quell'ora bambini e minori saranno a casa, e la gran parte dei romani già in ferie, e non saranno costretti a vedere l'ennesimo schiaffo della capitale, e ad una delle sette meraviglie del pianeta Terra.
Essere gay, non significa necessariamente essere sempre dalla parte del giusto. Per pretendere il rispetto individuale, andrebbero evitate l'accensione di metaforiche micce esplosive, che surriscaldano, sopratutto con la canicola di questi mesi, le teste e i cuori delle persone, evitando di appropriarsi sopratutto di termini, che dall'inizio della storia, appartengono agli eteronaturali, come coppia, fidanzamento e matrimonio, ma dando finalmente sfoggio a quella tanto osannata, ma rubacchiata a destra e a manca Cultura Gay, che sovente nelle loro opere artistiche, si appropria di simboli ed eroi, anche del fumetto, ma non solo, che appartengono all’umanità, e che dotandoli di valenza omosessuale, distruggono e sviliscono negli altri, il loro valore. Se effettivamente esiste la cultura gay la si dimostri con opere letterarie, artistiche, e parole, che entrino nel lessico collettivo, senza cadere nella volgare brutalizzazione sopratutto dei non gay.

Marco Bazzato
31.07.2007
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Puttanesimo e Cristianesimo: l’esempio di un ex U.D.C

Possono condividere tranquillamente i valori cristiani dell’essere deputato dell'Udc, e l'andare a mignotte? Per Cosimo Mele evidentemente la pensava così, prima d’essere beccato, metaforicamente parlando, con i pantaloni abbassati, in un albergo di Via Veneto a Roma, non con una "donnina", ma addirittura con due.
La storia boccaccesca non sarebbe nemmeno uscita sui giornali, se una di queste mignotte, o prostitute d'alto bordo, le famigerate "Escort" non fosse stata ricoverata in ospedale. L'onorevole deputato, dopo le pressioni ricevute dal partito, ha deciso di dimettersi, ma naturalmente, non abbandonerà la poltrona parlamentare.
In un ampia intervista su "La Stampa" , ha cercato di trasformare la sua responsabilità politica, in una semplice caduta di gusto, un errore personale, dovuto alla distanza dalla famiglia, per ben sei giorni alla settima. Cosa avrebbe dovuto fare allora, Valeri Poliakov, che tra il ì94 e il 95 rimase in orbita per ben 312 giorni, senza moglie e figli? Lanciare un s.os interplanetario, alla ricerca di mignotte marziane o vulcaninae, mentre era a bordo della stazione sovietica Mir?
Ora che l’andare a puttane, sia un fatto personale, è incontrovertibile, ma è e vero, che sebbene la prostituzione non è reato, pera in una zona grigia di impunità ed evasione fiscale, che dovrebbe essere combattuta dallo stesso Cristiano deputato.
Sparare alla Croce Rossa, non è un affare eticamente corretto, sebbene in parlamento siedano personaggi con la coscienza molto più porca di quella dell'"onorevole" Mele, questo non significa che gli elettori, che si rifanno ai valori Cristiani, non abbiano il dovere di chiedere le sue immediate dimissioni, e due anni di penitenza e punizione, con l'utilizzo del Cilicio, per lavare fisicamente e moralmente l'onta e lo spregio fatta ai suddetti valori.
Forse nel 2007, il messaggio del Cristianesimo è stato stravolto, visto, che Gesù il Cristo, disse alla meretrcie: “Vai donna e non peccare più”, mentre oggi, la musica per alcuni è cambiata.
Ora l’onorevole si dice dispiaciuto per quanto accaduto, anche se non è chiaro, se il dispiacere è dovuto al fatto che la faccenda pruriginosa sia andata a finire sui media, e ha paura della reazione dei figli, ma soprattutto della moglie, che forse potrebbe decidere di rendergli la pariglia, ripagandolo con la stessa moneta: "Occhio per occhio, dente per dente" Pentatueco : 31 – 24

Marco Bazzato
31.072007
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sabato 28 luglio 2007

Scalate bancarie e intercettazioni

Da giorni continuano a tenere banco le richieste di utilizzare le intercettazioni di politici, tra gli altri Fassino e D'Alema, richieste fatte dal Gip di Milano, Clementina Forleo, per le scalate Antonveneta-Unipol, ed Rcs. Come scrive il quotidiano online Repubblica, la giunta per le autorizzazioni a procedere, sarebbe in grado di dare una risposta, affermativa,entro la settimana prossima, ma alcuni parlamentari, vorrebbero più tempo per leggere le carte, magari fino a fine estate, forse nella speranza che la bolla mediatica spenga i suoi riflettori.
Il guardiasigilli, è pronto a mandare gli ispettori alla procura di Milano, rea d’aver registrato i politici intenti a parlare al telefono, con alcuni indagati in cui erano incorso intercettazioni, e da qui la richiesta di autorizzazione.
Non si capisce perché se i politici coinvolti, alcuni veri e propri cavalli di razza, si dichiarano estranei ai fatti, hanno così paura dell’accertamento della verità, e in modi, più o meno velati, usando le loro prerogative parlamentari, cercano nel nome di una retorica politica, che ha nauseato gli italiani, di dilatare alle calende greche, il lavoro della magistratura?
“Le sentenze non si commentano, la magistratura è indipendente dalla politica, lasciamoli lavorare", dichiarano spesso i nostri Eletti, purchè indagini e accertamenti siano rivolti a ladri di galline, scippatori, taccheggiatori, e banditi di piccolo calibro. Ma quando, parafrasando Rizzo e Stella, le indagini sfiorano La Casta, ecco, che per dirla alla Beppe Braida, quasi tutti, come un coro isterico gridano dalle pagine dei media: “Attentato! si tratta di Attentato”, e giù a chiudersi a testuggine, come un battaglione della celere, usando per ripararsi, leggi, leggine, postille, e regolamenti interni autorerefenziali.
Non stanno tornando - sfortunatamente - i tempi di tangentopoli,quella è una stagione chiusa, appartiene alla storia d'Italia, a quella pagina di coraggio istituzionale che aveva provato a fare un minimo di pulizia nel Paese, ma che a distanza di quasi tre lustri, sembra appartenere all'era paleolitica, tanto sono scemati gli ardori popolari,e il popolo ormai è vinto e scoraggiato, dall’uso del “Cambiamo tutto, per non cambiare nulla”.
È difficile credere che il Gip, voglia processare la politica nel suo insieme, come i politici per difendersi spesso dichiarano, ma i singoli comportamenti, che devono essere accertati corretti, oltre ogni ragionevole dubbio, senza mettere in discussione integrità e privilegi autoreferenziali di deputati e senatori, che dissanguano il Paese, costringendoli a tagliare pensioni, sanità servizi,e stipendi altrui - non i propri - spese pubbliche di Stato e Regioni fuori controllo.
Risulta sbagliata anche l’ideologia di Forza Italia, che per voce di Silvio Berlusconi, ha dichiarato, d’essere, anche nel caso del coinvolgimento di parlamentari del centro sinistra, contrario al dar via libera alle autorizzazioni a procedere, nel nome del garantismo estremistico, quando i colpiti da provvedimenti di garanzia - che non sono condanne, fino alla sentenza definitiva - e che comunque devono essere tutelate ad ogni costo, come nel caso di Cesare Previti, che sebbene condannato in Cassazione - non vuole abbandonare il seggio parlamentare, motivando - assurdamente - che la sua caduta, sarebbe un'estromissione politica.

Marco Bazzato
28.07.2007
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mercoledì 25 luglio 2007

Ferrin Calamita un giudice spagnolo coraggioso dalla parte degli eterosessuali

L’ex cattolicissima Spagna, ora eletta ad altare pagano dei diritti civili degli eterofobici, forse si sta svegliano, rendendosi conto, grazie ad un giudice coraggioso, Ferrin Calamita, che ha tolto l'affidamento alla madre lesbica, delle due figlie di sei e dodici anni, affidandole alla custodia del padre, non eterofobo, ma eterosessuale, paventando – correttamente – che le figlie possano essere danneggiate loro sviluppo psicologico, per la relazione omoaffettiva(?) della madre.
Naturalmente le associazioni per i diritti degli eterofobici, si sono scagliate contro la sentenza, dichiarandola razzista e incostituzionale - mentre avere una relazione eterofobica, secondo questi signori, sarebbe formativo per l'educazione equilibrata dei figli (che non possono procreare naturalmente tra di loro).
Il giudice non ha fatto altro che ristabilire una realtà biologica equilibrata, non deviata a favore di una minoranza, che sta acquistando sempre più peso politico, e che quando ha l’illusione infondata di subire un presunto torto, si appellano solo alla salvaguardia dei loro diritti, come se i figli, fossero una loro esclusiva proprietà, e guai che vengano affidati ad un padre eterosessuale, che ha il diritto di pretendere che lo Stato tuteli la salute psichica ed emotiva dei minori, senza piegarsi a 90 gradi, infischiandosene e mettendo alla berlina decenni di storia medica della psicologia evolutiva dell'infanzia, a difesa di individui, che come adulti e maggiorenni, hanno il diritto di rovinarsi privatamente la vita, ma non possono pretendere come un loro diritto, che i figli siano costretti a vivere in ambienti, che alcuni, forse a torto, o a ragione, definiscono deviati, o diversi. o come scritto in vari dizionari della lingua italiana, invertiti.
Quello che come fa più riflettere, è il silenzio assordante delle famiglie naturali, dei genitori, e degli eterosessuali, che non hanno il coraggio mediatico di plaudere a questa salomonica sentenza, ma sono rimaste all'angolo, impaurite, oppure demotivate nel difendere il diritto d'integrità eterosessuale, che con la scusa dei presunti diritti di tutti, dimenticano i propri, rimanendosene rannicchiati nei loro gusci, confidando che qualche giudice con gli attributi, faccia il lavoro sporco, nel ristabilire il diritto d'equilibrio psico-emotivo dei minori, che dovrebbe essere salvaguardato dalla Carta Costituzionale del Unione Europea, e imposto a vari Stati membri, con l'obbligo di affidamento dei figli al genitore eterosessuale, non ad una madre divenuta eterofobica, che ha la pretesa di avere l'affidamento dei figli, solo perchè nel suo passato eterosessuale, grazie al maschio, ha potuto metterli al mondo.
L’Italia, costituzionalmente sana, dovrebbe prendere esempio da questo giudice spagnolo, incamminandosi finalmente in questa strada di civiltà protettiva nei confronti dei minori, facendo chiarezza su tutte le situazioni "familiari" ambigue, che mettono a rischio la salute emotiva e psicologica di bambini ed adolescenti, tenendoli al riparo da queste realtà.

Marco Bazzato
25.07.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/