mercoledì 28 ottobre 2015

Presentazione di “Aborto d’amore” nella città di Montana - Bulgaria (Монтана - България)


La Casa Editrice   MBIL AGENCY e la Biblioteca Regionale Geo Milev

presentano il romanzo
“Aborto d’amore”

Invitiamo tutti coloro che "non hanno paura di leggere” all’ incontro creativo con il famoso scrittore italiano Marco Bazzato, che presenterà il suo ultimo romanzo “Aborto d’amore”
Moderatrice della serata:  Keti  Kostadinova.


La serata si terrà lunedì 9 novembre 2015, presso la Biblioteca Regionale della  città  di Montana, Bulgaria

sabato 3 ottobre 2015

Coming out del vescovo: "Sono gay e ho un compagno"


Non c’è che dire, è stato, come si diceva molti anni fa, “uno scherzo da prete”, un gancio ben assestato da parte di un Monsignore che, alla vigilia del Sinodo sulla Famiglia, ha deciso di uscire dall’armadio e dichiarare, mostrando pubblicamente anche il proprio compagno – a molti viene voglia di fare il pugno chiuso – la propria omosessualità, venendo giustamente e prontamente licenziato in tronco, Krzysztof Charamsa - teologo, ufficiale della Congregazione per la dottrina della fede e segretario aggiunto della Commissione teologica internazionale vaticana, oggi ha mandato letteralmente in fibrillazione i siti di mezzo mondo.

Ha fatto  bene? Ha fatto male?

Dal suo punto di vista ha fatto bene.

Ha il diritto di godere appieno della sua felicità con la persona con il quale afferma di provare degli affetti che vanno ben oltre lo spirituale e che sfociano nella carnalità, nella fornicazione e nella lussuria. Liberissimo di farlo. È un suo diritto, ma non dentro i gangli della Chiesa Cattolica, dove fino a  questo momento continua a farne parte – si auspica per poco, in quanto la riduzione allo stato laicale, dopo il macello che sta provocando, dovrebbe essere una semplice formalità.

Il futuro ex Monsignore evidentemente non ha ben chiari i voti che in passato ha dato a momento dell’ ordinazione sacerdotale. Voti ha infranti uno ad uno, rendendoli carta zozza,  lurida e putrida. Lo stesso chiaramente dicasi per tutti gli altri sacerdoti che hanno comportamenti carnali con donne, dove anch’essi si appestano nella lussuria, nella fornicazione, nel coito, fuori dai dettami cristiani, rendendosi sporchi ed indegni nell’indossare l’abito talare e i relativi paramenti sacri.

Non è perché costui si è dichiarato omosessuale che la cosa sia più o meno  grave e greve delle tentazioni della carne in cui cadono vittime/carnefici dei propri istinti lussuriosi e bestiali molti presbiteri che si a sollazzano  nella carnalità, accoppiandosi come cani in calore con femmine, sovente anche maritate,, dentro le sagrestie o nelle canoniche o andando a puttane, travestiti, trans, gay o peggio ancora, più sordidi e luridi, oltreuttto illegali sotto il profilo penale,  dandosi atti carnali di pedofilia.

Quindi il suo peccato, secondo la Chiesa Cattolica, non è solo il peccato di essersi unito carnalmente con un altro essere umano di sesso maschile. Il primo tradimento è stato contro il voto del celibato – chi può sapere quante volte ha somministrato l’Eucarestia o i sacramenti al temine di una ingroppata carnale con il suo “amichetto” –  ha tradito uno dei principi fondati della religione in cui ancora oggi asserisce ancora di credere.
Costui vorrebbe una Chiesa più aperta agli omosessuali?
Il catechismo della Chiesa Cattolica a tal riguardo è chiaro, ma l’ha calpestato, per un suo interesse  e piacere personale.
 La Chiesa Cattolica, come qualsiasi libera associazione ha le sue regole, i suoi statuti interni, i suoi credi e le sue leggi. Se queste leggi a questo stanno strette, nessuno gli vietava di uscirne allo scoccare dei primi pruriti omosessuali, e al cedere delle tentazioni della carne –  invece  ha voluto continuare a servire Dio e Mammona, Matteo 6: 24   –  e  fondare la sua Chiesa “cristiana,” fatta “A Sua immagine e somiglianza” Genesi 1: 26-28, in collaborazione con l’Arcigay, magari  autoproclamandosi Vescovo o Pastore, o meglio ancora Sommo Pontefice, come la Papessa Giovanna!

Purtroppo questo futuro ex ecclesiastico ha seguito la moda di apertura inaugurata da Papa Francesco, quando disse:  “chi sono io per giudicarla” – la persona gay, Nda – da tutti male interpretata come una apertura di credito incondizionato agli omosessuali. Mentre il Papa, con la frase: chi sono io per giudicare” chi conosce un po’ di Vangelo, avrà collegato subito il tutto con Matteo 7,1-5 .

 Senza tra l’altro scordare ciò che scrive il Catechismo della Chiesa Cattolica all’articolo 2357, che tra le altre cose, espressamente dice: “Appoggiandosi sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato che « gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati ».  Sono contrari alla legge naturale. Precludono all'atto sessuale il dono della vita…Un numero non trascurabile di uomini e di donne presenta tendenze omosessuali profondamente radicate. Questa inclinazione, oggettivamente disordinata, costituisce per la maggior parte di loro una prova. Perciò devono essere accolti con rispetto, compassione, delicatezza”.

 Oltre a quanto sopra va rammentato ciò che scrive San Paolo ai Romani 1, 26-27 o i Corinzi 6, 9-10. Auindi il Krzysztof Charamsa sapeva benissimo, oltretutto in quanto teologo,  che inclinazione, oggettivamente disordinata, era contraria a tutti i principi religiosi, etici e morali a cui era stato ordinato, secondo la  vocazione di donarsi a Dio e alla Chiesa, anima e corpo. Evidentemente però anima e corpo sono andati da qualche altra parte e potrebbero fare la fine postulata da Dante Alighieri ne “La divina Commedia”, dove i “sodomiti”, finiranno, come recita il XV Canto, nel VII cerchio dell’Inferno.

Evidentemente non ce la faceva più e di questo gli va dato – quasi – onore.

 Quasi.

 Sì, perché la scelta del giorno non è stata casuale, anzi, l’ha pensata bene. Infatti ha già un libro pronto in italiano e in polacco, tanto per proteggersi le spalle economicamente, per garantirsi un futuro, almeno nell’immediato, con il suo” amichetto del cuore”.

È chiaro che l’ala progressista del Vaticano ne esce – giustamente – ridimensionata, visto che lo stesso Pontefice, in casa d’altri, vedi il suo recente viaggio in America, dava troppo spazio a queste aperture, con addirittura un omosessuale dichiarato pro matrimonio gay, chiamato a leggere le letture, durante una celebrazione liturgica.  Adesso i tradizionalisti si spera che diano il via a purghe  Staliniane, metaforicamente parlando, naturalmente, per eliminare i Giuda  che si “prostituiscono” per “trenta denariGv, 13: 21-38, che albergano in seno al Vaticano e approfittano degli agi connessi al loro ruolo per darsi alla lussuria, alla fornicazione, in spregio alla loro ordinazione, in modo da fare un po’ di repulisti generale, separando il grano dalla pula, vedi Parabola della Zizzania, Mt13: 24-30, gettando quest’ultima nel fuoco della Geenna, M 5: 29-30.

Marco Bazzato
03.10.2015

venerdì 2 ottobre 2015

Guerra Mediaset Sky: chi vince e chi perde?


A mezzanotte del 08.09.2015 alle 00.00 ora italiana, 01.00 ora bulgara, quando il segnale dei canali Mediaset, Canale 5, Italia 1 e Rete 4 è stato criptato, si è elevato un  bestemmione mentale infinito. Vi posso garantire non solo da parte mia. Un bestemmione di quelli che farebbero rizzare i capelli sia al Papa che dall’ultimo curato di campagna che celebra ancora la messa con il Rito Tridentino.

Mediaset aveva messo in atto il dispetto a Sky, criptando il segnale sul satellite Hot Bird 13, non essendo da quel momento più FTA – Free To Air, perché il segnale veniva ripreso dalla piattaforma a pagamento di Sky – impedendo a tutti i cittadini europei di vedere i programmi Mediaset, rinchiudendo il segnale satellitare attraverso la piattaforma  TV Sat, solo per l’Italia e gli italiani residenti in patria che, a causa di zone d’ombra, non sono raggiunti dal segnale del digitale terrestre.

Per fortuna ci stracciano i coglioni ogni giorno con il mondo globalizzato e altre bischerate, salvo poi mettere in atto strategie industriali degne dei due confinanti del podere del primo film di Don Camillo, i Filotti e i Della Bruciata.

Mossa intelligente diranno alcuni.  Mossa stupida diranno altri.

Già, perché è come se uno per fare un dispetto a un concorrente decidesse di prendere il trapano a percussione, montare la punta più grossa e trapanarsi un testicolo, sicuro che il concorrente soffrirà per questa scelta di auto castrazione. 

Praticamente questo è  ciò che ha fatto Mediaset.

Infatti la sua scelta suicida le si sta ritorcendo contro.

 Gli ascolti sono in preoccupante caduta libera e di riflesso anche gli investitori pubblicitari stanno dirottando le loro risorse verso altre reti televisive, prime fra tutte la Rai, che continua a trasmettere i canali Rai 1, 2 e 3, i generalisti, ma anche altri, sul satellite  in modalità FTA – Free To Air e su TV Sat.

Sicuramente a causa di questa decisione sta perdendo non solo Mediaset – se l’è cercata e voluta, ma sta danneggiando gli italiani residenti all’estero che seguivano i programmi via satellite e molti cittadini stranieri che avevano nei loro pacchetti televisivi via cavo i canali Mediaset, ora criptati.
Infatti  il provincialismo italiano ha scordato è che i canali  satellitari italiani  FTA – Free To Air, all’estero o poco tanto fanno parte del bouquet dei canali inseriti nelle offerte di questi venditori di servizi televisivi, perché esiste un universo di stranieri che amano vedersi le fiction, i film italiani, gli show in lingua originale e non doppiati, magari alla cazzo di cane, standosene comodamente seduti in poltrona, in salotto, dopo cena.

 Senza contare il danno fatto agli studenti che nei loro Paesi studiano la lingua italiana, agli  imprenditori, ma non solo, anche semplici turisti,  che viaggiano per lavoro dai loro Paesi per l’Italia, e  amano tenersi aggiornati, seguendo i canali Mediaset, che oggi non vengono più invogliati all’acquisto di determinati prodotti reclamizzati in quelle reti, perché sono stati violentemente mutilati di questa possibilità, che danneggia  non solo gli italiani in Italia e residenti all’estero per svariati motivi,  ma anche gli investitori pubblicitari, in quanto si sono visti togliere visibilità continentale, e costretti a riposizionare i loro investimenti pubblicitari nella TV di Stato, la quale sicuramente si sfregherà le mani per la gioia, in quanto questa mossa danneggia in primis i loro fatturati.

Con termini diversi lo afferma anche “Il fatto quotidiano”, nel suo articolo: “Mediaset, costa caro l’addio alla piattaforma Sky: oltre un punto di share in meno. Freccero: “Errore industriale”. Simonelli: “Autogol” di Claudia Rossi.  

Solo che l’analisi, a mio avviso, non tiene conto della perdita degli telespettatori europei, e quindi il danno economico, non solo per Mediaset, ma per l’economia italiana, potrebbe essere più elevato, se si tenesse conto anche di questa quota non indifferente di telespettatori continentali persi, privati della ricezione satellitare  FTA – Free To Air.

Le perdite reali però non si possono effettivamente quantificare nel breve termine, ma ci vorrà, a mio avviso, almeno un anno per comprendere come l’emorragia reale, su base europea, di telespettatori causerà perdite ben più elevate del mancato accordo con Sky, danneggiando anche il Made in Italy italiano, il quale attraverso i canali Mediaset, disponibili gratuitamente sul satellite in scala continentale, venivano veicolati e visti da un numero di potenziali consumatori che adesso l’Italia ha praticamente perduto.

Marco Bazzato
02.10.2015