lunedì 31 dicembre 2012

Messaggio del Presidente della Repubblica a reti unificate


Questa sera dalle 20.30 alle 21.00  a reti unificate –  per chi vuole ci sarà mezzora di strizzamento di marroni, verrà trasmesso il discorso – ultimo di questo settennato del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Mezzora!

 In Bulgaria il Presidente, a differenza di quello italiano, parla in piedi l’ultimo dell’anno, per non più di cinque minuti e non spaparanzato su un trono presidenziale, in segno di rispetto per i cittadini, così come fa la Regina Elisabetta d’Inghilterra, quando parla ai sudditi, e anche costei certo non è una “mula” – per dirla in dialetto triestino –  di primo pelo.

Per non parlare di quella che in occidente chiamano la più grande democrazia del mondo, gli Stati Uniti, dove da sempre i Presidenti, quando fanno tengono discorsi importanti alla nazione rimangono in piedi, per dimostrare rispetto nei confronti dei cittadini. I nostri, no. Forse perché ancora storicamente legati a un retaggio “democratico” di matrice feudale, dove il Signore del Castello – Quirinale – ha nei vassalli il Governo e i Ministri, come valvassori la Magistratura e i valvassini non sono altro che Camera e Senato e le relative amministrazioni regionali, provinciali e comunali, e con costui che si rivolge alla massa, composta dalla servitù della gleba, che in questo tristo trentennio sono diventati i cittadini italiani.

Il messaggio del Signore del Castello quirinalizio a rete unificate, letteralmente “ruba” mezzora di cenone, senza un minimo rispetto per chi sta dando dentro, strafogandosi, con libagioni e alcol, entrando nelle case, nei ristoranti, nelle piazze come la campagna Desert Storm, guidata dall’orso americano, il generale Norman Schwarzkopt, contro le armate belligeranti di Saddam.

Molte pagine satiriche e non, invitano al boicottaggio il messaggio bolscevico-privatistico-liberista di stampo sovietico dei canali televisivi occupati per mezzora, evitando di sintonizzarsi dove l’infausto e ultimo messaggio avrà luogo. Mentre alcuni altri, anche sommessamente, quasi inducono a lasciarsi andare a forme estreme di rumori causati dall’emissione, alla Pierino,,  da parte del canale scarico di gas intestinali, e/o  all’eruttazione, ossia dall’emissione di aria da parte del canale orale, possibilmente  pronunciando qualche parola in un lingua apparentemente sconosciuta, che puzza d’aglio, lenticchie, facendo sembrare il tutto come l’uscita melliflua di una tomba scoperchiata nella notte di Halloween!

C’è stato nel corso della storia della Repubblica un solo Presidente che ha mostrato rispetto e famigliarità con gli italiani: l’indimenticato “Vecio partigiano socialista” Sandro Pertini, che come un nonno che abbracciava l’intera Nazione, si sedeva davanti ai cittadini, come un anziano che racconta della  propria vita ai nipoti, parlando dall’altezza della sua statura morale e storica (1).

Infatti ,in nessun caso, non si vuole commettere o invitare a commettere  il delitto di vilipendio contro l’onore del Capo dello Stato, art. 278 del Codice Penale –  articolo che ha elevato il Presidente della Repubblica ad un monarca che può essere criticato molto sommessamente, ma con rispetto assoluto, manco si trattasse di un Faraone egizio, visto che, ancora per citare gli Stati Uniti ma non solo, essendo il Presidente eletto dal popolo e non dal Parlamento come in Italia, i cittadini hanno anche il diritto di contestarlo e sbeffeggiarlo pubblicamente –  ma invitare a riflettere su come viene proposto e/o imposto da decenni il Messaggio di Fine anno da parte dei vari Presidenti della Repubblica che si sono susseguiti, con l’eccezione, in tempi recenti, della familiarità con cui si poneva Sandro Pertini: ossia con distacco regale, come se i cittadini venissero guardati dall’alto verso il basso, considerati,  specie se delle classi meno abbienti o della colasse media, dei miseri, costretti dal randello fiscale ad essere considerati alla stregua di galli e galline da rendere desnude e da rispennare una volta che le penne fossero ricresciute nuovamente...

L’unico auspicio per il 2013 a livello politico, ma che puzzerà come una vescica di porco lasciata a essiccare al sole di agosto, è che i cittadini, andando a votare, evitino accuratamente le vecchie mummie, politici, ormai puzzoni da lustri ammuffiti sugli scranni del Palramento, votando una nuova razza di quarantenni o cinquantenni al massimo, eliminando quei “cadaveri politici” che da almeno tre lustri, quando va bene, appestano e ammorbano i Palazzi del Potere e che dal tempo della promulgazione della Costituzione Repubblicana del 1946, grazie  all’Art. 68 che recita:  “I membri del Parlamento non possono essere chiamati a rispondere delle opinioni espresse e dei voti dati nell'esercizio delle loro funzioni.” – e Benigni nel suo show su Rai 1 del 17 gennaio, non ha avuto e/o voluto arrivarci per spiegarlo ai milioni di cittadini davanti la tv –  non sono responsabili, come fossero dei dementi psicotici e sociopatici, incapaci di intendere e di volere, nel pieno rispetto della Costituzione italiana, dei voti che esprimono nei due rami del Parlamento, diventando leggi infauste e strozza famiglie, che ricadono principalmente nelle classi più deboli , sopprimendo una volta per tutte la gerontocrazia al potere da decenni, auspicando che l’Italia e gli italiani, ameno per una volta, abbiamo un Presidente della Repubblica “neonato” ossia che abbia compiuto da pochi mesi, come vuole la Costituzione italiana all’articolo 84: che recita:  Può essere eletto Presidente della Repubblica ogni cittadino che abbia compiuto i cinquanta anni di età e che goda dei diritti politici.

 Il che, Costituzione parla, non deve essere necessariamente un politico appartenente alla Camera o al Senato, ma anche uno sconosciuto “signor nessuno” a livello di grande politica.

 Ma figuriamoci se il Parlamento italiano andrà a pescare fuori dallo stagno putrido della Casta politica come minimo trentennale, per eleggere un cittadino appartenente veramente alla società civile, visto che da decenni i politici italiani manco sanno cosa significa vivere all’interno della società civile.

Buon 2013 a tutti

Marco Bazzato
31.12.2012


sabato 15 dicembre 2012

Animali da affezione: l’omissione di soccorso è reato


Animali da affezione: l’omissione di soccorso è reato? Sì, ma solo amministrativo.!

Checchè ne dicano i bestialisti, pardon gli animalisti, l’omissione di soccorso, in caso di incidente, con un animale da affezione –  cani, gatti, e uccelli –  se beccati, si rischia solo una sanzione amministrativa come stabilisce “l’articolo 189 del decreto legislativo n. 285 del 1992 (Codice della Strada) dove è stato aggiunto il seguente comma:
 «9-bis. L’utente della strada, in caso di incidente comunque ricollegabile al suo comportamento, da cui derivi danno a uno o più animali d’affezione, da reddito o protetti, ha l’obbligo di fermarsi e di porre in atto ogni misura idonea ad assicurare un tempestivo intervento di soccorso agli animali che abbiano subìto il danno. Chiunque non ottempera agli obblighi di cui al periodo precedente è punito con la sanzione amministrativa del pagamento di una somma da euro 389 a euro 1.559.” (1), che andrà in vigore dal 27 di dicembre del 2012.

Quindi in questo caso il legislatore, anche se ha calato le braghe davanti agli animalisti, saggiamente non ha previsto sanzioni penali, come l’arresto fino a un anno e pecuniarie fino a 2.500 – art. 583 del Codice Penale –  a dimostrazione, tanto per smentire gli animalisti, che gli animali, da affezione,  a termini di legge, non sono equiparati agli esseri umani, nonostante quello che continua a ripetere Maria Vittoria Brambilla nei servizi odierni  dei TG di Medisaet.

Ma ha senso fermasi a soccorre un animale da affezione investito accidentalmente?

Immaginiamo un investimento in una strada extraurbana, dove si corre a 70km orari, e si becca un cane di taglia media perché sbuca fuori all’improvviso, causando anche danni visibili all’autovettura, che forse nessuno risarcirà, specie se randagio.

L’automobilista, prima frena all’improvviso, con il rischio di tamponamento, se quello dietro non mantiene la distanza di sicurezza. L’auto va arrestata in modo che non arrechi intralcio alla circolazione, vanno accese le quattro frecce,ti sganciano le cinture di sicurezza, si scende dal mezzo, magari bestemmiando e imprecando come bufali, va indossato il giubbino giallo o rosso, si deve andare alla ricerca nel baule del triangolo, da posizionare a una distanza adeguata, per rallentare il flusso del traffico, si deve andare verso il punto dove giace l’animale, pregando le divinità che qualcuno non stiri, ammazzandolo, il soccorritore. Questi Deve raccogliere l’animale, senza sapere se questo ha le vaccinazioni, visto che non sa se è randagio, con il rischio di venire morsicato ed essere costretto ad andare a farsi le vaccinazioni. Deve raccogliere la bestia, magari anche sanguinante, continuando a smadonnare, sperare che in auto ci sia un nylon altrimenti la bestia potrebbe lordare la tappezzeria di sangue, vomito, feci urina e compagnia bella. Se non ha un nylon, per rispettare una legge, perché certamente non può metterlo in baule, specie se ha una berlina, potrebbe morire soffocato.

Continuando a pregare di non essersi beccato la rabbia, con la bestia che guaisce di dolore, deve andare a pigliarsi il triangolo, togliersi la giacchetta di sicurezza carter infrangente, chiudere il baule, salire in auto, prendere il cellulare, se non  conosce un veterinario vicino, e chiamare qualche servizio, a pagamento, dove forniscono informazioni h24. A informazioni ricevute, magari dopo un’attesa di minuti, tanto per far girare la bolletta o svuotare la carta prepagata, toglie le frecce di emergenza, riallaccia le cinture di sicurezza e si immette nella carreggiata di marcia, mentre la bestia continua a guaire e perdere fluidi, e il guidatore pensa che  arriverà in ritardo ai suoi appuntamenti – per far felice i bestialisti.

  Arrivato dal veterinario questi prima compila una marea di scartoffie, iniziando a tempestarlo di domande, come se questi conoscesse vita, morte e miracoli dell’animale. Ci da un occhiata veloce, e  mentalmente inizia a sfregarsi le mani per la parcella che quel gonzo sarà costretto a pagargli, visto che la bestia, non importa che sia randagia o che abbia un proprietario, quello che deve pagare il pollo a cui è rimasto il cerino acceso tra le dita, se che spera che una volta trovato il proprietario, questi che ne ha denunciato la fuga,  non lo riempia di botte e gli rifonda tutte le spese, per essersi fermato a soccorrerlo.

Peggio gli andrà se il cane è randagio, dove in quel caso nessuno gli rifonderà le spese e i danni che l’animale gli ha causato al mezzo.

A tutto questo va aggiunto il tempo perso e peggio se randagio e se il soccorritore viene morsicato o graffiato, lo stress per il rischio di malattie infettive, come la rabbia, dove quindi con questa legge dello Stato si rischia di mettere a repentaglio la salute dei cittadini.

A conti fatti ha senso fermarsi? Ragionandoci bene, assolutamente no, perché le probabilità di essere individuati potrebbero minime, sempre che non ci sia un bestialista che tira giù il numero di targa e poi fa la segnalazione alle Forze dell’Ordine,  o che ci siano telecamere che immortalano il tutto. Alla fine comunque al massimo arriverebbe a casa la sanzione amministrativa da pagare, sempre che non si faccia ricorso, vincendolo, dimostrando l’impossibilità oggettiva di fermarsi e prestare soccorso, pagando la sanzione minima, o che addirittura ne venga accertata l’impossibilità oggettiva e quindi non pagando un euro, avendo come conclusione una legge composta di tanto fumo e poco arrosto, visto che tra l’altro, come gustosissima ciliegina sulla torta, la sanzione amministrativa non va ad incidere sulla fedina penale.

Alla fine non si tratta di istigare a disobbedire alla legge, ma di valutare, secondo coscienza, soppesando i pro e contro, intesi come costi/ benefici dove potrebbe conviene tirare dritto, sempre di non essere bestialisti convinti..

Marco Bazzato
15.12.2012


venerdì 14 dicembre 2012

Maratona Telethon: ha senso donare euro a fondo perduto?


È partita la ventitreesima maratona Telethon, dove i cittadini, in piena crisi economica sono invitati a donare denaro, con i governi che continuano a fare tagli alla sanità, alla ricerca, alla scuola, a una fondazione privata, presieduta da Luca Cordero di Montezemolo,, nelle forme e nei modi più disparati, partendo dai 2 fino ai 2.000 euro.

La solidarietà è una libera scelta, ma continuare ad andare a chiedere da quasi un quarto di secolo denaro, quando specie in questo ultimo anno, con un governo che ha tagliato e tassato il passabile, salvando le fondazioni bancarie e non, la chiesa e le organizzazioni “no profit” dal pagamento dell’Imu, è una contraddizione di termini. Da una parte si fa risparmiare ai ricchi, a chi ha un’elevata capacità contributiva, dall’altra parte una maratona di “accattonaggio mediatico”.

Forse sarebbe meglio destinare gli euro al barbone senza casa, o a chi, nel pieno delle festività natalizie è meno fortunato e può acquistarsi un pasto caldo, sicuri che il denaro vada a una persona fisica ben definita? Ma donare 2, o più euro, ad una Fondazione serve per lavarsi la coscienza, evitando di guardare negli occhi chi soffre.

Si chiede denaro ai cittadini per cercare la cura a malattie genetiche, nobile intento, per carità, ma non sarebbero stati spesi meglio questi ventitre anni se si fosse investito sulla ricerca genetica preventiva, creando esami genetici obbligatori e non invasivi ad hoc per le coppie – legalmente sposate – che decidono di fare figli, , dove le coppie, cocenti dei rischi genetici di un eventuale gravidanza, possono risparmiare ai futuri figli la venuta al mondo, tramite la legge 180 sull’interruzione della gravidanza?

In fin dei conti il “controllo qualità” viene effettuato in qualsiasi azienda seria, degna di questo nome, che vuole tenere alti gli standard produttivi e di sicurezza, per se stessa e per gli altri, e quindi anche la ricerca genetica dovrebbe camminare pari pari, mettendo al primo posto la prevenzione e, se possibile un eventuale cura, o almeno assicurare una vita decente, visto che poi, lo Stato taglia su servizi alle persone disabili o portatrici di malattie genetiche invalidanti, come ad esempio  le accompagnatorie?

A ben ragionare, ci si trova nella contraddizione politica che da una parte si tagliano i servizi ai cittadini, ma dall’altra si chiede di contribuire alla ricerca di cure, trascurando la prevenzione genetica, anche con campagne  pubblicitarie sociali ad hoc, imponendo legalmente ai futuri genitori a sottoporsi a controlli genetici, per evitare che mettano al mondo figli geneticamente malati.

A chi si indigna, pensando all’eugenetica, si metta la coscienza in pace.

L’eugenetica la si utilizza da anni anche in Italia, perché tramite l’amniocentesi e la villocentesi è possibile predeterminare se il feto è portatore di alcune malattie genetiche (1) e quindi se al “controllo qualità” non risultasse conforme a degli standard di vita soddisfacente per se stesso e in primis per i genitori, scegliere e/o imporre – ma questo è un problema che dovrebbe risolvere un parlamento sovrano e non condizionato –  l’interruzione della gravidanza.

Non va dimenticato che alla fine avere un figlio malformato geneticamente, quando la scoperta avviene a nascita avvenuta, diventa uno shock per i genitori e la famiglia e non tutti sono in grado di sostenere mentalmente e psicologicamente e psichiatricamente il peso un figlio portatore di una malattia genetica, anche se all’apparenza possono apparire forti, poi giorno dopo giorno, mese dopo mese, anno dopo anno, alcuni tendono a necrotizzarsi dentro, giungendo a negare il problema del figlio, perché riesce a condurre una vita apparentemente normale, ma pur sempre, ma non in tutti i casi, prende coscienza d’avere una spada di Damocle puntata sul capo e/o la mannaia di due “boia sconosciuti, pronti a mozzargli la testa in qualsiasi momento.

Questi genitori nel corso degli anni marciscono nel cuore e vedono il figlio come un peso, come un costo, un fardello inconfessabile, anche se apparentemente ne parlano come se i loro traumi mentali non esistessero – perché rimossi, vantandosi dei i sacrifici che hanno fatto per costui, mentre in realtà, se possono, utilizzano ogni genere di artifizio immorale per spremergli denaro sfruttandolo, per i loro meschini interessi, utilizzando come arma di terribile violenza psicologica, frasi che fanno passare loro da vittime della situazione, vittime di un destino che si è accanito contro la loro serenità famigliare, arrivando a “trattenersi” nel corso degli anni cifre spaventose, a mo di risarcimento per i danni che costoro, nelle loro menti malate, avrebbero subito, dimenticando che le vittime non loro, in quanto che lo vogliano o no, sono i diretti responsabili, perché era loro il patrimonio genetico che si è mescolato malamente e malsanamente, come in un coktail maleodorante, dentro l’utero materno, che ha generato un figlio/a “storto/a e/o malformato/a.”

Oggi si dovrebbe in primis volgere verso la ricerca della prevenzione delle malattie genetiche, in modo che con la mappatura genetica, la ricombinazione e/o l’intervento sul DNA o sulla soppressione del feto malformato e/o portatore di malattie genetiche, si possa rimanere all’interno di standard di vita, una volta venuti al mondo, accettabili per la persona, per la famiglia e di riflesso per la società, con il fine poi che, nel corso dei successivi decenni, sarebbe quello di ridurre considerevolmente i costi famigliari, anche intesi come stress e traumi da parte dei genitori e di costi della società, eliminando alla radice, ossia entro pochi mesi dal concepimento, il problema.

Ma queste sono politiche sanitarie a lungo temine che dovrebbero essere messe in cantiere dalla politica, senza farsi condizionare da eventuali visioni ideologiche delle confessioni religiose dominanti, perché laicità dello Stato significa avere una visione a lungo termine e strategica, e non come abituale mene si fa, entro un ottica miope di misera tattica,perché non vuole affrontare e/o risolvere “i problemi prima che nascano”.

Il vero confine della ricerca genetica non dovrebbero essere le cure di “sopravvivenza” utilizzando i portatori di malattie genetiche come cavie umane per sperimentare, alla cieca, sperando di poterne osservare il non peggioramento, non il miglioramento delle condizioni di vita. Un po’ come i farmaci che non curano la malattia, ma i sintomi, perché la maggior parte di questi inibiscono.

Il fine ultimo della ricerca dovrebbe essere la genetica pura, la ricombinazione del DNA, garantendo dei determinati standard di “Purezza e genetica sanità  fisica”, indipendente da sesso, razza, nazionalità e/o religione e classe sociale, per avere degli standard “produttivi” e/o riproduttivi, magari preprogrammando la durata del ciclo vitale, confacenti con le aspettative dei futuri genitori, della famiglia e di riflesso, come fine ultimo, ma non per questo meno importante, della società stessa.

La malattia genetica potrebbe colpire statisticamente ogni bambino che ogni donna porta in grembo. La prima cosa che le future madri e padri auspicano è una sola: che sia sano, tutto il resto non conta. Va ricordato che indipendentemente dal fatto che i futuri genitori siano sani questo non li mette al riparo, con la certezza assoluta che il figlio/a che la futura madre porta in grembo sia geneticamente sano…

Marco Bazzato
14.12.2012
http://marco-bazzato.blogspot.com/


mercoledì 12 dicembre 2012

Buone feste a tutti: Natale 2012/Capodanno 2013


Ormai le presunte feste di  Natale, Capodanno ed Epifania, stanno quasi giungendo di gran carriera, 21.12.202012, a Profezia dei Maya piacendo.

L’Italia ufficialmente sta andando a battere i marciapiedi, grazie ad un anno di Governo Monti e compagnia bella. Governo illegittimo che è stato sostenuto da PD, PDL, UDC e compagini briscole, con l’esclusione di Lega e Italia dei Valori.

Il Paese è allo stremo e come ancora di salvezza, gli italiani saranno costretti ad andare a votare scegliendo, tra i due partiti di maggioranza relativa, PD e PDL – partito decotto – dove il suo fondatore, Silvio Berlusconi, si illude di essere ancora il Messia del nuovo miracolo economico italiano – non si sa con che denari, visto che il deficit ha toccato i 2000 miliardi di euro – e Bersani che si è dichiarato convinto europeista e quindi proseguirà sulla via tracciata da Monti: ossia la garrota economica contro le classi più deboli, salvando banche e Vaticano dal pagamento dell’Imu, con pretesti, legali, risibili – ma le leggi e i Concordati possono essere modificati unilateralmente e se le controparti non ci stanno, è un problema Vaticano, non italiano..

L’Italia è in piena campagna elettorale, con promesse da mercanti spacciate dai partiti politici, peggio delle caramelle avvelenate date ai bambini nella notte di Halloween, dove per dolcetto ci sta la caramella mortale e come scherzetto, nuovi atti di sodomia fiscale, ancora peggio dei precedenti.

Ma l’Italia ha alla fine quello che si merita e quello che ha seminato nel corso degli oltre ultimi quattro lustri.

Per colpa di alcuni, l’Italia è un Paese politicamente e moralmente marcio a ogni livello, non importa se Comunale, Provinciale, Regionale o Nazionale. Lo stesso vale a livello famigliare, dove menzogna , prevaricazione, inganno, violenza fisica e verbale, omicidi, femminicidi, abusi edilizi, irregolarità formali, sindaci che non rispondono alle interrogazioni delle forze di minoranza, dipendenti comunali troppo pignoli che vengono allontanati, perché ficcano il naso dove non dovrebbero, consiglieri di maggioranza conniventi con un sistema marcio, fatto di clientelismi e amicizie e non si sa di cosa diavolo altro.

E non si vede all’orizzonte un cambio di mentalità, un sussulto di moralità nell’amministrare, a ogni livello la cosa pubblica, dove anche l’ultimo dei meccanici, dei carrozzieri o dei venditori ambulanti, se hanno “Santi in Paradiso” – leggesi agganci nella Pubblica Amministrazione, possono farla franca, perché le Istituzioni che dovrebbero vigilare sulla legalità sono quelle che girano la testa dall’altra parte, fingendo di non vedere e di non sapere, infischiandosene di leggi e regolamenti, non importa se Nazionali, Regionali, Provinciali e Comunali. Quello che conta non è far andare avanti i migliori, ma i maestri di intrallazzo, con le mani lorde di grasso o che puzzano di salme rancido.

 Un esigua parte di italiani hanno la moralità marcia peggio di un caco andato a male e che puzza. Il problema è che questi farabutti senza etica, hanno amicizie piramidali all’interno del Potere, non importa se Comunale o altro, perché il pesce puzza abitualmente dal marcio della testa delle  Pubbliche amministrazioni, che come dei feudatari, si scambiano le poltrone assieme a mutande sporche di tarzanelli – Sign: (popolare) ognuna delle piccole parti di escrementi che rimangono attaccati ai peli dell’ano, continuando a perpetuare il fetore politico – amministrativo a tutti i livelli, a favore degli amici, che stanno ai livelli intermedi della piramide del potere, visto che alla base ci stanno i servi, il popolo, gli sfigati che non hanno santi in Paradiso e che alla prima infrazione amministrativa vengono beccati. Ma guai se qualcuno prova a rompere il “Cerchio Magico”, questo viene allontanato, minacciato sommessamente, irriso, sbeffeggiato perché dotato di una diversa moralità rispetto a quella deviata e marcia del potere, comunale e non solo, dominate.

Tutti provano orrore quando sentono i politici scafati a tutto che temono l’arrivo dell’inesperienza del nuovo che avanza, perché non conoscono i meccanismi, le leggi..e altre idiozie varie.. Balle. Non vogliono che persone terze, pulite, con il rispetto delle leggi e dei regolamenti vadano a ficcare il naso, denunciando pubblicamente le nequizie commesse delle precedenti amministrazioni, non solo politiche ma di ogni grado, perché il nuovo che avanza apre le imposte, vuole cambiare l’odore nauseante di merdai immorale e illegale che appesta gli ambienti pubblici, dove  ogni lordo politico, abituato al fetore proprio e degli amici, essendone mentalmente soffocati, manco vogliono sentire parlare di aria tersa e limpida. «Alzano polveroni…» dicono, ma dove è pulito non ci sta ne polvere e né puzza di merda!

Ma le feste, aldilà della politica, sono per i cristiani, non per i cattolici, una ricorrenza sentita, perché rappresenta la nascita del Salvatore, di colui che poi, ancora da questi servi del sistema, verrà dopo 33 anni messo a morte, perché anche  voleva aprire le imposte, spalancare i cuori, aprire le menti all’etica e a un pensiero limpido, fatto di rispetto no solo delle regole legali, ma anche di quelle etiche che dovrebbero essere insite nell’uomo.

 A coloro che si riconoscono intimamente nel pensiero Cristiano, anche se atei, perché l’ateo o chi professa una confessione  etica  animata dal senso di giustizia e di verità, sono specchio di un Illuminazione interiore, che non importa da chi o da cosa giunga, ma che esiste ed è insita nella loro natura, auguro di tutto cuore buone feste.

Ai cattolici mediocri e arruffoni della domenica, baciapile per interesse, nemici giurati della Giustizia e della Verità, animanti da immoralità atavica, padri e madri, figli/e degeneri della menzogna, della malversazione, amici integerrimi delle iniquità e delle violenze fisiche e verbali, non posso che augurare, se ne hanno una di dare una lavata con l’acido fenico alla propria coscienza e che si guardino allo specchio, auspicando che non si rompa per il disgusto, e se hanno un minimo di amor proprio, che si aprano a forme meno ottuse e più aperte di Pensiero e Ragione, perché alla fine costoro che rappresentano in quanto cattolici e traviati,i  i veri nemici dell’Italia e del pensiero malato che distrugge questo Paese, a tutti i livelli, partendo da quello famigliare, e poi via via, su, verso le vette più alte del Potere e del pensiero deformato e deforme a livello etico e scale di valori dell’esistenza.

A tutti i miei lettori, a quelli mi apprezzano o che intellettualmente mi detestano,ma che continuano a leggermi, magari arrabbiandosi per le miei idee ce che esprimono civilmente a volte non la loro legittima opinione, ovunque si trovino, o che siano amici di Facebook vicini e  lontani,  amici fraterni in patria, alle loro compagne e/o moglie, ai parenti che ancora mi rivolgono elettronicamente la parola e a quelli che sono troppo anziani per poterlo fare,  ai malati, a coloro che passeranno le feste come degenti o in un ospizio, lo lontani dai loro cari perché questi sono degli infami, ai bambini malati, affinchè i loro  genitori e fratelli e/o sorelle sappiano essere veri fratelli e genitori, non arruffoni interessati a strumentalizzare per interesse e guadagno personale la malattia dei figli, lavandosene poi le mani, una volta raggiunti i loro tornaconti economici,ai disoccupati, ai sottooccupati, ai cittadini di Taranto che vedono compromessa la loro salute per colpa di un connubio legale tra Politica e impresa,  alle famiglie delle donne uccise quest’anno per colpa di maschi infami, e a tutti coloro che non posso  elencare,auguro a tutti voi e alle vostre famiglie delle Buone Feste. Che siano Feste fatte di amore famigliare, nonostante le difficoltà del Paese e/o personali, auspicando che l’anno che verrà, il 2013, possa essere migliore rispetto a quello che viene consegnato alla Storia e che sia di salute, serenità. Verità e Pace.



Un augurio speciale a mia moglie, a suo figlio, alla sua famiglia, al fratello di mia moglie e alla sua famiglia e al padre di mia moglie e di suo fratello, al padre del figlio di mia moglie e alla sua compagna, e a tutti gli amici in Bulgaria e in Italia, o in Italia e in Bulgaria, che mi sono stati vicini in molti modi diversi nel corso di quest’anno che si sta concludendo: Vi Voglio bene e vi abbraccio calorosamente tutti.

Marco Bazzato
12.12.2012