mercoledì 31 luglio 2013

Guida pratica per schiattare dal caldo e dall’afa in ferie e non!

Si dice che la madre degli idioti metta al mondo figli dementi, però, in questa calda estate si sa che non sono mai abbastanza e questa piccola guida, da non mettere in pratica, mai, è utile nella malcapitata idea che poi si gridi alla scampata tragedia, alla tragedia anncuiata o alla tragedia consumata.

In citta:

Cosa fare quando la temperatura supera i 37º e dall’afa che fa sudare i maschi come maiali e le femmine come  scrofe,  messe a rosolare sul fuoco  alle tre del pomeriggio,  nelle città, sfortunatamente svuotate dal traffico e dallo smog?
Intanto niente abiti di contone  o leggeri, meglio l’acrilico, il sintetico, se femmine gli stivaloni da baldrarcca, rigorosamente in plastica o  per le più abbienti in pelle di orso siberiano – che per fare incazzare glianimalisti deve essere rigorosamente una specie protetta e ammazzato di frodo – , con calze di mylon o calzettoni di lana.

 Le crape di maschi e femmine non va coperta nè con cappellini e nè con bandane o altro, rischiano di diminure la temperatura, quinidi il cervello non si frigge.

Lavarsi come nel medioevo, ossia durante le feste comandate o al massimo  una volta la settimana. Non usare i tanto reclamizzati prodotti antisudore o le creme contro gli eventuali pruriti vaginali, causati da zecche o funghi internni o esterni della bernarda.

 Parafrasando l’Ignazio la Russa di Fiorello: “”L’essere umano deve puzza, al massimo mettere del formaggio grana sulla pelle!” Questo fa godere gli  ambientalsiti radicali come  se fossero dei fortunati affetti dalla Permanent Sexual Arousal Syndrome” (PSAS, se mediamente fortunati, da orgasmi multipli, se semplcemente fortunati da orgasmo a cadenza annuale o se sfigati, completamente frigidi.



Sono consigliate le bibite gassate, molto giacchiate, meglio ancora gli alcolici: birra, vino, whisky, grappa, ideali  congestioni o infarti, se no si è più di primo pelo.assolutamente sconsigliato in questi casi la modica quantità, l’etilometro deve schizzare alle stelle anche ad un metro di distanza.

 Niente bevande dissetanti o gelati. I beveroni a base di frutta sono out, tabù, pornografia liquida da vietare a tut le età. Anche se alcune tendendze dell’antisalutismo radicale consigliano di non assumere alcun tipo di liquidi, anche per giorni e giorni,  quando le temperature sono canicolmente africane o più specificatamente congolesi!

.  Al posto della verdura. un ottuplo Woohper del Burger King, ossia con otto hanburger,  dal peso di 113,5gr, pari ad un totale di 567,5gr,  e tre porzioni giganti di patate fritte, oppure costate di maiale, ossetti con polenta e funghi, salse varie, stile chili o tabasco, purchè piccanti, meglio ancora se si ingurgitano anche una decina di peperoncino Habanero, i quali vanno, come  piccantezza,  dai 200.000 ai 350.000 della scala di Sconville. Chiaramente le porzionioni, non importa se di pasta o di carne devono essere abbondati. Per la pasta mai meno di 180 grammi, mentre per la carne, meglio se di maiale e grigliata, che va abbondantemente espeziata e salata, le singole porzioni, mao inferiori ai 900gr – il vostro colesterolo e la pressione vi ringrazieranno di cuore!

Per smaltire il pasto si consiglia una corsa sotto ilsole rovente, mezzora dopo il pranzo, quando è iniziata la digestione, senza rinunciare ad almeno tre sigarette, da fumarsi al trotto, meglio se queste hanno  un alto contenuto di nicotina e catrame,possibilmente al mentolo e senza filtro. È chiaro che sono  sconsigliati i parchi pubblici, le zone verdi. L’ideale sarebbe correre dietro ai camion, meglio se vetusti, visto che il particolato è più elevato. In mancanza di ciò va bene fare footing – che non signfica fottere in corsa, chiavare o fare una sveltina, anche da soli –  dietro ad auto vetuste, peccato che ne esistano poche senza catalittica e che sia sparita dalla circolazione la benzina super al piombo!

Al mare:
La spiaggia è un altro capitolo delicato.

Chiaramente a livello alimentare valgono le stesse regole  della città, ma non va dimenticato che il sole va preso nelle ore più calde della giornata e che non vanno utilizzate in alcun modo le creme antiabbronzati o protettive. Anzi, sarebe meglio se si sta delle ore sotto il sole di bagnare la pelle con acqua di mare, favorisce le scottature, le bolle e le ustioni sulla pelle. Se si prende il lettino, per non finire a righe al termine della giornata, non usare il parasole per la zucca, il biaco latte, stile rigor mortis,  della crapa e il rosso fuoco del resto del corpo non fanno pandance, meglio una tinta unita omogenea.

Lo stesso vale per i bambini – se siete genitori sciagurati!.

Il bagno in mare, rigosamente a digestione iniziata,ossia dopo mezzora dal termine del pranzo. Per assicurarsi una buona congestione, è bene accertarsi di essere satolli come otri e che lo stomaco non possa ingurgitare manco un  bicchiere di birra gelata o di whisky on the rocks. È comunque “consigliato” fumarsi anche in questi casi almeno tre sigarette senza filtro, ad lto contenuto di nicotina e catrame e al mentolo, per poi tuffarsi, mentre i polmoni faticano a prendere aria.

 Lo stesso rito del fumo va ripetuto, se non si schiatta durante la nutoata per congestione o per arresto cardiocircolatorio, appena si risale a riva, quando i polmoni sono bene aperti per via dello sforzo.  Se  in questi casi sentite strani formicolii al braccio sinistro, dolore al petto o che metà parte del corpo è informicolata, o provate dolori alla nuca, non preoccupatevi, si sta solo avviciando un principio di infarto o di ictus. Si consiglia in questi casi  di pregare o bestemmiare a seconda delle attitudini, potrebbe essere il vostro ultimo giorno di vita.

 È chiaro che i maggiori fortuanati in questa roulette russa estiva sono sempre gli over quaranta, che non fanno moto durante l’anno e sono svorappeso, mentre gli altri, quelli altetici e sportivi, potrebbero essere discriminati dal fato, dalla sfiga del che tutto va bene, ma non disperarti, potrebbe toccare proprio a te, mio fedele lettore o lettrice. Tutto sta a provarci.

Ora, cari lettori, avete in mano tutti gli strumenti per scelgiere se usare il discernimeto o essere idioti e predisposti a far lavorare l’ambulanza con tanto di defibrillatore e ossigeno, se in città, o far lavorare i bagnini, che passano la maggor parte del loro tempo a guardare il culo delle bagnanti fighe, a fare commenti tra di loro sulle più cesse, su quelle che hanno le tette cadenti e il culo così flaccido che tocca la sabbia, tanto da crreare mentre camminano una pista per le biglie, come consiglia la nonna a Chiara, nella famosa pubblicità della Tim.

 I maschi invece? Quando passano davanti ai bagnini con i loro fisici scolpiti e i muscoli in bella mostra, guardandosi il ventre rigonfio di birra e vino, bestemmiano e li malediscono, sapendo che trombano come ricci, mentre loro, i bagnanti panzoni,sono costretti ad accontentarsi dei quarti di bue che hanno per mogli o compagne o andare via di manovella, se single,  collegati ad internet, immaginando come diceva Pop Merril ne “La metà oscura” di fottersi qualche “Nobifiga di città”  mentre i bagnini sguazzano senza soluzione di continuità, puciando il randello ogni notte nei ventri di vulve imperiali, dai ventri piatti e dalle mammelle dure come marmo di Carrara.

In ogni caso: buone ferie a  coloro che possono, usando discernimento e ragione!

Marco Bazzato
31.07.2013

martedì 30 luglio 2013

La Keyge attacca la Lega e Roberto Maroni

Premetto che non ho intenzione di trasfomare questo mio spazio di libertà in un blog contro la ministra Keynge, nè difendere la Lega Nord,  i leghisti, in quanto  almeno negli anni passati, visto che ora il raduno di Pontida è quasi lettera morta, con  i loro abiti caratteristici, non erano molto diversi dai partecipanti sopra i carretti deei vari gay pride,  ma quando un’ex immingrata irregolare, leggesi ex immigrata clandestina, secondo la dicotomia successiva della legge Bossi Fini, divenuta italiana per diritto di matrimonio, continua a lanciare  strali contro gli italiani indigeni e autoctoni da secoli, e non perde l’occasione per attaccare l’Italia e l’italianità, figlia  prima del Risorgimento e  poi della Costituzione, nata al termine della seconda guerra mondiale, che vorrebbe rimodellare a sua immagine e somiglianza, eliminado il Jus Solis a favore del Jus Sanguis ed eliminare il reato di immigrazione clandestina, aprendo indiscimiatamente le porte, senza controllo preventivi alle frontiere di terra, di mare e di cielo, come impone il Trattato di Lisbona, che la Keynge non conosce nei dettagli,  starsene in silenzio sarebbe come diventare politicamente complici della sua visione ideologica dell’immigrazione, ma nel cotempo non si deve rimanere imbrigliati nella visione leghista, che non  va difesa, ma nremmeno vituperata più del necessario, quando lo merita, ma forse non in questi frangenti.

È chiaro che è in atto uno scontro di civilità.

Basta leggersi i commenti su Facebook, anche nei quotiani o nelle pagine notoriamente di sinistra, la Keinge sta trasformanodo gli italiani in tanti intolleranti, non tanto alla sua persona, ma alle sue idee, che se tramutate in leggi, per colpa di un parlamento succube, rischiano di portare il Paese a diventare ostaggio di un Apartheid bianca, come fu in Sud Africa e dove l’italia e gli italiani bianchi potrebbero aver bisgono di un Nelson Mandela caucasico, nel giro di qualche decennio, per cercare di ristabilire l’ordine antropologico e la coesistenza pacifica tra persone e razze diverse da quella caucasica, che potrebbero portare alla reclusione nella riserve dei caucasici, trasfomandoli in reitti in casa loro.

E ora per concludere la Keynge attacca frontalmente la Lega e il suo segretario, Roberto Maroni, il quale,  a dire della ministra dovrebbe intevenire contro le presunte e si ribadisce presunte manifestazionidi razzismo, commesse a  dire della Keynge, nei suoi confronti.

Intanto vanno chiarite alcuni concetti fondamentali che un ministro della Repubblica italiana dovrebbe conoscere bene.Nessun cittadino italino può essere etichetato impunemente del marchio infame di razzista se non esiste una conanna  definitiva, lo stesso dicasi per coloro che a dire dei giornali e della ministra, si sarebbero macchiati di  insulti nei suoi confronti: dove stanno le conanne definitve per affermare tutto questo corrisponde alla verità giudiziaria?

 Oppure il Pd vuole instaurare una dittatura del popolo di stalinana memoria in Italia,  fatta di condanne politiche, forse anche capitali, nei confronti dei dissidenti o degli avversari politici, considerati nemici dei loro interessi di bottega?

In secondo lugo quando si legge su Repubblica: Keynge. “Non vado alla festa della lega. Maroni fermi i leghisti” (1)

Come se Maroni avesse responsabilità politiche, morali e/o penali di qualsiasi  atto compiuto da un leghista nel suo privato, sui social network o di ciò che dice all’interno dicirocli ristretti di persone che lapensano come lui, nei confronti della Keynge.

Certo, se poi dopo ci stanno le presunte offese, deve essere la magistratura a vagliare i singoli casi ed eventualmennte decidere se istituire i  processi, esulando dalla politica, in quanto se si usasse il principio di ribaltamento della situazione, sarebbe come se gli italiani incolpassero il ministro Keynge dei reati che commettono gli extracomunitari in Italia.

Ma se ciò viene fatto ecco che l’attaco politico, a dire della  Keynge si trasforma, come per la magia di qualche stregone meticcio, in un atto di razzismo nei suoi confronti.

La Keynge dichiarato: “E io non sono di colore, sono fiera di essere nera(2).

Ma cosa accadrebbe se in Italia se un ministro italiano dicesse: “Io non sono pallido, sono fiero di essere biaco!”?

In un Paese dove la Costituzione italina afferma all’articolo  3 che “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e innanzi alla legge, senza distione di razza...” si griderebbe allo scandalo al razzismo, fioccherebbero interrogazioni parlamentari, la magistratura interverebbe applicando il pugno di ferro della legge Mancino (3), con la distinzione, assurda per cultura sociale, che se una persona di colore è orgoglioso di essere nero, è un valore aggiunto, ma se è un caucasico a dirlo, diventa discriminante nei confronti di chi ha una razza diversa. Esattamente come accade per gli omosessuali, dove questi possono sentirsi – impuemente – orgogliosi del loro essere, ma se passasse la legge contro l’omofobia, essere orgogliosi di essere eterosessuali che figliano tramite un atto sessuale d’amore, quello viene considerato omofobico.

 Il solito relativismo di comodo dei sinistri internazionali, italiani compresi.

Chi purtroppo ha iniziato questo  scontro politico tra razze è stata la ministra congolo-italiana, ed è fisiologico che quando chiunque, indendentemente dal sesso, dalla razza, dalla nazionalità o dall’orientameto sessuale,  manifesta superbamente il proprio ogoglio, giocoforza si catenano reazioni ugali e contrarie, in quanto è la famosa frase del Marchese del Grillo: “Mi dispiace, ma io sono io e voi non siete un cazzo!” (4) non è altro che la palese conferma, all’interno di un film, di come culturlmente le persone siano affette dal vizio capitale della superbia (tra i quali rientra anche l’orgoglio razziale, omo od eterosessuale che dir si voglia), è  da considerarsi uno dei più pericolosi, da combattere di una guerra senza quartiere e che non ammette alcun tipo di  prigionero, nero bianco, rosso, giallo o quant’altro che sia.

Il punto è che la ministra Kengye fin dall’inizio del suo mandato è partita a testa bassa, attaccando leggi e e conseutudini italiane, con una pacata violenza verbale, fatta di toni bassi, dagli accenti attenti, iniziando un’aggressione quasi virulenta, entro i limiti delle sue pregoativa come ministro, che hanno costretto la maggioranza degli italiani, ove checchà nè dica la Keynge, non sono, anche se lo vorrebbe, dalla sua parte, costringendoli alla difesa.

 Questa difesa dell’idenità cultuale nazionale del Ju Soli e il diritto di sicurezza dei confini via mare, terra e cielo,  viene però spacciata dalla sinistra sinstra e dai giornali compiacenti,  con però peggio ancora anche una parte del centro destra si sta appiattendo su posizoni sinistre, come un’aggressione contro la sua persona, trincerandosi dietro il razzismo.

La situazione è identica a quella di una partita di calcio, dove un arbitro bianco finge di non vedere il fallo commesso da un giocare nero, ma espelle il giocatore bianco per fallo di reazione, anche se entrambi sono a terra, con gli stessi danni fisici. È evidentemente che da una parte esiste una forma di sudditanza psicologica o di principio del castrato da parte dell’arbitro bianco, che per mazzette o altro, finge di non vdere i falli del giocare di colore, ma nel contempo mazzola alla grande il giocare caucasico per i falli di reazione.

E in questo momento l’Italia e gli italiani sono letteralmente sottoposti a questo abbagliante oscurantismo celebrale dettato dal colore della pelle del ministro, dove i giornalisti , come tanti pennivendoli fatti di cannabis, accorrono ai piedi della congolo-italiana come fosse l’Oracolo di Delfi, di Kuma, di Elk, la Sibilla Cumana e la Bocca della Verità, senza mai mettere l’accento su nessuna delle costanti incongruenze di un ministro, che non ha mai trovato il tempo di spendere, a quanto è dato sapere, una parola di cordoglio per i crimini commessi dagli immigrati in Italia, visto che il 50% della popolazione carceraria è composta da immigrati, il che rapportato alla popolazione totale della penisola, desunto il numero degli immigrati, volenti o nolenti si è costretti a pensare che, sebbene la maggioranza degli immigrati siano persone oneste che fanno ilpossibile per integrarsi e rispettare le leggi del Paese, in Italia arriva anche così tanta feccia umana, che ora, a causa della sovrapopolazione caceraria si pensa ad un decreto svuota carceri. Scaricando ancora i problemi sui cittadini onesti.

Ma la ministra per l’integrazione ha preferito non esprimersi mai su questo argomento, un  diplomatico  del Congo che li ha definiti “immondizia! (5) – N.d.A, leggersi l’articolo per non estrapolare una parola dal contesto del dipolmatico.

Ma la colpa maggiore non è della Keynge, visto che  alla fine ogni persona è quello che è. No, la colpa è del Pd che l’ha voluta in quel posto come parafulmine per tutto il resto e perchè il Pd ragiona solo in termini di consensi elettorali prossimi venturi e si sta cercando nuovi elettori, anteponendo,come fa il Sel di Nichi Vendola, gli interessi di partito a quelli dell’Italia e degli italiani indigeni da generazioni, con buona pace delle parole ripetute fino allo sfinimento del Presidente della Repubblica che ha sempre auspicato che la politica metta al primo posto gli interessi generali del Paese, rispetto a quelli particolari o di lobby, che danneggiano la nazione stessa, in quanto remano contro la medesima.

Marco Bazzato
31.07.2013



Consigli utili pe chi vuole farsi svaligiare l’appartamento in vacanza


Consigli utili per chi vuole farsi svaligiare l’appartamento in vacanza:  comunicare la data di partenza e di arrivo sulla pagina di Facebook, in bella evidenza, mettendo in risalto aspettative, gioie sopratutto distanza dal luogo di residenza, es: ah, Carnarie, Lova, Sanpiero, Lughetto, Campagna Lupia, Bojon, Cona, Agna, Londra, Edimburgo, Parigi, etc.. in modo che i ladri possano regolarsi e fare il loro sporco lavoro, che qualcuno lo deve pur fare, in santa pace.

Se si vuole invece fare una sorpresa agli amici, se si va in compagnia, mettere anche i nomi e congnomi dei compagni di viaggio, in modo che i ladri possano avere un ventalgio più ampio circa gli appartamenti da svaligiare.

Cosa importante: avvisare se le chiavi vengono lasciate ad un partente, va assolutamente comunicato sulla bacheca di Facebook, con tanto di nome, cognome e indirizzo o se vengono lasciate sotto lo zerbino o dentro un vaso di fiori, onde avitare che i ladri siano costretti a rompervi delle imposte, facendo rumore e correndo il rischio di venire scoperti da quei soliti quattro morti di fame, che per mancanza di denaro non vanno in vacanza. Pezzenti. Oltretutto costringendovi a fare ingenti spese di riparazione al vostro rientro.

Se il vostro antifurto di casa è dotatodi password, rendetela pubblica, la potrete cambiare al vostro rientro, ma tanto non avrete più nulla da farvi rubare,i n compenso non avrete danni.
Prevenire è sempre meglio che curare!

Le ferie vannno annuciate, sbandierate, con le foto immesse direttamente nei social network, in tempo reale, in modo che i ladri e sicuramente nei profili di ogni uno ci sta qualcuno che volente o nolente ha qualche amico ladro, come può avere qualche amica puttana che fa la spia, e da palo per tenere aggiornanati online i complici, con i quali forse poi le verrà riservato una parte, piccola del bottino.

Nell’era digitale, dei social network, il compito essenziale del vacanziero è quello di aggevolare il lavoro di chi è costretto ad operare negli appartamenti, nelle abitazioni private, solo durante l’assenza dei proprietari e quindi è giusto tutelare, al pari delle mignotte che lavorano in nero, questi lavoratori che si fanno la pagnotta tra mille rischi e difficoltà, che però sentono la crisi in modo opposto rispetto alle persone normali. Infatti, più aumenta la disoccupazione ufficale e più aumenta l’occupazione ufficiosa di questi lavoratori “clandestini”, costretti ad operare in situazioni mpervie, ostacolati da cani, allarmi, vicini spioni che non si fanno i cazzi loro.

Quindi, amici dei social network in questa calda estate 2013 fate un opera di carità: adottate un ladro in casa vostrra, dandogli la possibilità di lavorare.

Oggi è senza  un lavoro ufficiale lui, domani potreste essere proprio voi, costretti ad andare a rubare in casa d’altri.
Mettetevi nei suoi panni e lasciatelo lavorare!

Marco Bazzato

30.07.2013


martedì 16 luglio 2013

Siamo tutti Roberto Calderoli


Gli italiani indigeni e autoctoni che alla luce delle continue esternazioni sia della Boldrini che della Keynge, sul dare la casa prima ai rom, poi agli extacomunitari con figli, o che vorrebbero l’apertura indiscriminata delle frontiere italiane, per far felici looro capi mondialisti, o togliere il diritto dei figli degli italiani nati all’estero di sentirsi italiani, elimindando il Jus Sanguis, a favore del Jus Soli,  in una sorta di razzismo discriminatorio al contrario, ossia contro i nativi italiani che da decenni sono figli del Jus Sanguis, dovrebbero alzare la schiena e gridare orgogliosI i proprio “Natali di Sangue”:

SIAMO TUTTI ROBERTO CALDEROLI.

Già, perchè non se ne può più del finto buonismo sinistro della sinistra che, che sta causando un assurda tempesta in un bicchiere d’acqua, una escalation di dichiarazioni contro un legittimo ragionamento oggettivo espresso da un autorevole membro del parlamento e vicepresidente della camera,  dei paladini delle libertà altrui, sempre buone nei periodi di vacche morte della politica, hanno fatto uscire cani, cagne, porci e porche dal recinto dei cervelli lobotomizzati, per iniziare una lotta senza quartiere contro la neutra dichiarazione di Roberto Calderoli nei confronti del ministro della (dis)integrazione, Keynge, che recita:

«Io mi consolo, quando navigo in Internet e vedo le fotografie del governo. Amo gli animali, orsi e lupi com’è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango».

I cittadini autoctoni e indigeni italiani, se non vogliono fare la fine degli indiani chiusi nelle riserve, dove i colonizzatori extracomunitari hanno eroso giorno per giorno grazie a fiancheggiatori come la Laura Boldrini, Presidente della Camera, che non perde l’occasione per ribadire, nel nome del diritto di accoglienza indiscriminato – a spese degli italiani – la superiorità degli invasori stranieri attualmente illegali nei confronti dei nativi di sangue che cercano, seppur tra mille difficoltà, di sbarcare un lunario sempre pù oscuro e funereo.

Oggi

SIAMO TUTTI ROBERTO CALDEROLI

, perchè “l’italiano vero”, come cantava Toto Cutugno, è stanco dei sopprusi della politica, è stanco di sentirsi e trasformarsi ogni giorno di più in servo di un esercito di invasione e occupazine, spalleggiato da soggetti che fanno comunella, per non utilizzare altri aggettivi, con il “nemico!” nel nome del presunto diritto degli altri – stranieri – a discapito degli indigeni nativi di sangue in Italia.

SIAMO TUTI ROBERTO CALDEOLI

perchè a una vacca, una una donna, una scimpanzè, una cagna non può alllattare per sempre, ed essere munta fino all’avvizzimento delle tette da parte di lupi ingordi e affamati che gli si attaccano alle zizze e succhiano, succhiano, succhiano, fino a quando questa non crepa e poi, iniziano a pasteggiare sopra il cadavere.

La nostra Italia è come una donna, come nostra madre, nostra sorella, nostra moglie, e costei non deve essere violentata, così come da nemici interni – che sono sempre troppi –  anche da da nemici esterni, che come vandali giungono per violentarla, stuparla, sodomizzarla, sgozzarla, squartarla,  rendendola schiava e serva di  orde barbariche provenienti dai quattro punti cardinali, per poi una volta presa e ridotta alla fame, esporla come il trofeo di un animale maciullato da un orda di bestie selvagge finanziarie, economiche e culturali, senza scrupoli.

Se i politici italiani di centro destra fossero mentalmente più liberi, e non legati al loro misero  e miserevole stipendiucolo da 20.000 euro al mese, netti, naturalmente, come estremo gesto di solidarietà,, farebbero cadere il governo Letta, ritirando i ministri, togliendo la fiducia all’esecuivo, in modo da mandare a casa personaggi come la Boldrini e la Keynge, le quali probabbilmente, viste le loro idee radicali, se non venissero canddiate in circoscrizioni sicure, come capoliste,  a fatica tornerebbero nel giro della grande politica a fare danni e malanni agli indigeni italiani e autoctoni.

Il problema è che la Lega ormai è un partito defunto e il PDL si è venduto e svenduto alla sinistra, calando le braghe e facendosi inchiappettare bellamente – oltretutto a secco, senza manco un pò di olio di vaselina o grasso di foca, visto che va di moda e fa tanto radical chic – dai radicali post comunisti che, come vermistriscianti, si sono accomodati al banchetto  del PD, come ospiti indesiderati alla stregua del meteorismo, dell’aerofagia, dell’alito cattivo, del calboniano “ventilazio intestinalis putres,” ma  necessari per la tenuta del governo.

Per questo, nel pieno rispetto delle leggi sul diritto di cittadinanza attuali, oggi più che mai gli italiani veri, dovrebbero essere un unico cuore uniti in un unico:

SIAMO TUTTI ROBERTO CALDEROLI

rubando il motto del comunsita Pietro Calamndrei, “ora e sempre resistenza” perchè, come La canzone del Piavefiume sacro alla patria – 
“...il Piave mormorò: non passa lo straniero
Ma in una notte triste si parlò di tradimento
e il Piave udiva l’ira e lo sgomento
ahim, quanta gente hai visto lasciar il tetto,
per l’onta subita a Caporetto....”

con questa sinistra al potere la Caporetto economica, sociale e culturale è ormai dietro l’angolo, è alle porte e i risultati li vedono tutti gli italiani, figli di genitori, aventi nonni, bisnonni e trisnonni italiani, per questo innazi a questa Desert Storm scatentata dalla sinistra, in questo tristo momento, dove sembra che le orde di Annibale vogliano invadere  l’Italia, senza passare dalle Alpi, ma via mare – con l’appoggio delle orde papaline dell’ex Stato Pontificio, che però nel suo “sacro” suolo di immigrati o rifiugati politici non ne ospita manco uno –  quasi com eun eterna spedizione dei Mille, non per la liberazione dell’Italia, ma come un’invasione strisciante e silenziosa, oggi  avendo una classe politica vigliacca e prona alla pecorina, si è giocoforza costretti, per evitare la vicina Waterloo economica, culturale e sociale, gridare in un unica voce e con un unico cuore, visto che la congolo-italiana ha accettato le scuse:

“SIAMO TUTTI ROBERTO CALDEROLI!”

Marco Bazzato
16.07.2013


P.s:  l’articolo in questione non è ne a favore e nècontro la congolo-italiana  Cècilie Keynge, per le presunte offese proferite dal Roberto Calderoli nei suoi confronti, ma è contro un certi medodi squadristi di  far politica del centro sinistra, viste le loro inusitate e violentissime reazioni masturbatorio-verbali che  hanno proferito contro Roberto Calderoli,  l’hznno obbligato a fare abiura  e/o potrgere umilianti scuse pubbliche in Senato,  anche se queste erano già stato poste in privato alla diretta interessat, a seguito delle reazioni verbli non diverse da un attacco effettuato con armi di stermionio di massa, come il gas Sarin, l’Antrace, il Mostarda, lo zylcon B, utilizzando  armi vietate da tutte le convezioni internazionali, tipo fosforo bianco, , dimostrando che la presunta superiorità intellettuale dei sinistroidi è un utopia, mentre la reatà è che quando si lasciano andare la favella, in modo incontrollato non sono diversi dagli scaricatori di porto o i preti pedofili che,parafrasando “Cara ti amo” di Elio e le storie tese, “bestemmiano e picchiano i bambini.”

lunedì 15 luglio 2013

Roberto Calderoli Vs Cècilie Keyenge: 1-0?



«Io mi consolo, quando navigo in Internet e vedo le fotografie del governo. Amo gli animali, orsi e lupi com’è noto, ma quando vedo le immagini della Kyenge non posso non pensare, anche se non dico che lo sia, alle sembianze di orango».
Roberto Calderloli (1).

L’Italia è un paese strano, basta che un avvocato-politico centellini con attenzione le parole e subito lo stivale si trasforma in una Repubblica delle  banane (2), dove il liet motiv sinistroide  e filogovernativo è  l’aggettivo razzista, usato, abusato,  linguisticamente è culturalmente privo di appel.

La  ministra dell’integrazione Keyenge, non gioca ad armi pari.

L’attuale ministra che va ricordato che è giunta in Italia commettendo il reato di immigrazione clandestina, dove se il Paese funzionasse a dovere, costei manco  avrebbe potuto o dovuto rimetterci piedide per lungo tempo, se le leggi fosseroapplicate allo stesso modo e con la stessa solerzia – totalmente fuori luogo in questo caso, visto che i passaporti di ingresso erano in ordine –  utilizzata nei confronti di  Alma Shalabayeva e figlia (3), o semplicemente copiando dalla legislazione australina che non è tenera con  coloro che sono stati già rimpatriati per essersi macchiati del reato di immigrazine illegale.

 Da “italiana e” come ama definirsi lei, italiana per causa sponsali, si nasconde dietro al colore della sua pelle, per passare da vittima, anche  davanti alla frase di Calderoli dove il razzismo assolutamente non è presente,visto che questi faceva menzione ad un pensiero che potrebbe essere comune a tanti indigeni e autoctoni italiani, quando vedodono la Keynge. Pensiero che se non esplicitati pubblicamente, esattamente come ha fatto Calderoli, dosando da buon avvocato le parole, sono pensieri che appartengono alla sfera intima dei singoli individui, dove, a giudicare dalle reazioni scomposte ed esagitate, si ha quasi l’impressione, che si voglia creare una specie di psicopolizia, pronta a scansionare preventivamente i pensieri degli italiani alla ricerca di presunti reati pensati, in modo da sederli appena si presentano a livello di rete  neurale e di sinapsi.

Se si da del caimano a Berlusconi va bene.

Se, come ha fatto per anni Strisiscia la Notizia a George Bush Junior dello scimpanzè, quello va bene, quella è satira accettata.  Eed è proprio alla luce di questa accettazione che sarebbe ora che in una società multietnica, c i fosse finalmente un Tarzan appartenente alla razza negreide, o nel caso di una sceneggiatura cinematografica o di un romanzo, afroamericano, in quanto figlio di qualche industriale di colore, disperso nell’Africa nera e allevato da scimpanzè, dal titolo: “Tarzan l’uomo scimmia, l’africano.”

 Ma se per caso si facessro gli stessi accostamenti  con i progenitori dell’homo sapiens sapiens, qualsiasi specie di prmati va bene, con un esponente della razza negride, come si dice in antropologia, che a livello evolutivo più vicina agli homo sapiens sapiens di razza caucasica, ecco che la politica, composta da ignorantoni figli dell’attimo e malamente istruiti, partono alla carica, manco fossero il settimo cavalleggeri del generale Custer, pronti a farsi massacrare intellettualmente nella loro personale sconfitta a Little Big Horn.

Perchè certi politici e cittadini italini, sinistramente sinistri, devono ancora capire che se   l’aricolo 3 della Costiuzione vale per tutti, “...senza distinzione di razza...” non si può nascondersi dietro una razza –  in quanto la politica non fa distinzioni di razze – per andare a cercare difesa o spalla, per passare da eterne vittime di un razzismo inesistente, dove  oltretutto il  Calderoli si è espresso nel pieno rispetto dell’articolo 68 della Costituzione, delle sue prerogative come parlamentare, tanto è che l’ex immigrata clandestina, ora ministro dell’integrazione, manco  ha pensato di quererarlo “in tutti i modi, in tutti i luoghi e in tutti i laghi” per dirla alla Valerio Scanu,  ma si è limitata a tirare in mezzo tutti gli italiani –  senza oltretutto porsi la domanda semplice: ma sono daccordo con me? Scadendo così nella banale demagia e nel populismo infruttifero –  i quali a suo dire, dovrebbero sentirsi offesi loro per le parole in libertà, giuridicamente inattaccabili, di Calderoli, che, in quanto avvocato, sa come muoversi sul filo del rasoio della dialettica, senza offrire la sponda ad attachi giudiziari di inusitata ed inutile violenza, che potrebbero risolversi dopo anni con la condanana della querelante, costringendola a pagare le spese giudiziarie, essendo difficile che un ex immigrata clandestina, sepppur  medico, italiana a causa sponsali, vada a sostenere un dibatttimento contro un avvocato, in quanto questi, la pagnotta se la fa anche sulle virgole e sulla semantica, sapendo usarla a suo vantaggio,  e che se fosse assistito da un valido collega, questi potrebbe  acusare in questo caso la congolo-italiana di diffamazione, passando così da presunta vittima di un inesistente razzismo a, ipoteticamente parlando, colpevole di diffamazione, quindi condannata di conseguenza.

È chiaro però che Calderoli ha sbagliato.

Ma non ha sbagliato a pensare ciò che ha pensato e che quotidianmaente potrebbe continuare a pensare quando vede la Keynege  in tv o in Parlamento,  perchè è, come per tutti gli italiani  indigeni e atoctoni da almeno sei generazioni, un suo sacrosanto diritto Ma ha sbagliato a rendere pubblico il suo pensiero. Ha sbagliato quando ha trasformato certi legittimi pensieri in parole, seppur all’interno di un suo diritto costituzionale, come parlamentare della Repubblica italiana.

È chiaro che seppur avendo ragione a livello logico e costituzionale, Calderoli ha sbagliato sotto il profilo politico, fottendosi con  le proprie mani come un novellino, in quanto, ora, la  ministra congolo-italiana potrebbe diventare ancora più radicale con le sue pretese, e il parlamento e il  governo, per non essere accusati a loro volta di razzismo, discriminazione, non solo nei suoi confronti,  ma anche dall’Unione Europea o da frange radicali di europarlamentari,  proporre idee ancora più estremistiche del Juos soli o dell’apertura indiscriminata delle frontiere italiane,  come ad esempio la chiusura dei nativi italiani, nati dal jous sangui, nelle riserve, come è accaduto per i nativi americani, quando sono giunti nel nuovo mondo i colonizzatori inglesi.

Le scuse di Calderoli alla ministra congolo-italiana? Intelligenti, da persona razionale e ragionevole, sempre che le scuse siano sentite dal cuore, perchè se solo di facciata, a beneficio dei media, scuse e perdono sono una bella sceneggiata di due attori consumati, in quanto resta da vedere se a monte di tale scuse, se ci sarà il perdondo cristiano, senza se, senza ma e senza strascichi di sorta, perchè se le scuse come il perdono  sono vere,  assolute e totalo, se invece sono  parziali , sono scuse è un perdono di facciata  ossia falsi, ma questo in coscienza lo sanno solo i direttiinteressati..

Per concludere,  alla fine non va scordato che i politici, tutti, quando vogliono leggono con attenzione puntigliosa le dichiarazioni, per tirarne fuori i distinguo del caso, a seconda della convenienza politica, mentre quando fingono di non comprendere le sfumature della lingua italiana, tutti, si  fingono ignoranti, abbandonandosi  a farneticazioni populistiche e volutamente errate e travianfi per il popolino, dove la maggioranza sinistra li segue come tanfe nutrie, non diversi dai sorci che andavano dietro alla musica mortale suonata dal pifferaio di Hamelin.

Marco Bazzato
15.07.2013