martedì 26 gennaio 2016

Stepchild adoption? No grazie!

Meglio un Family Day o un “Family” Gay?


Ormai è un attacco continuo. Ogni santo giorno stanno tempestando l’Italia e la maggioranza degli italiani con queste “benedette” (?)  unioni civili, come se l’Italia, nuovamente in preda alla recessione che sta arrivando, con il rischio che quattro grandi banche finiscano nel baratro, deve distogliere l’attenzione dei cittadini con questa carnevalat dei presunti diritti civili negati, che il decreto Cirinnà vorrebbe samare.

Ma l’Italia ne ha veramente bisogno?

Assolutamente no.
Soprattutto in questo delicato momento storico.

Abbiamo visto l’ennesima “manifestazione oceanica” sabato 23 gennaio nelle piazze italiane con questa orda barbarica di rivoluzionari arcobaleno, dove secondo le stime delle propaganda gay ci stavano in totale nelle le varie piazze, a loro dire, un milione di persone. La cosa stana è che nessun organo di stampa ha riportato le stime delle varie questure sparse per il Paese, le quali solitamente forniscono delle ufficiali, circa le effettive presenze alle manifestazioni.  

Che i media si siano messi ad angolo retto davanti alle lobby Gay?

Strano, a Padova ci stavano una cinquantina di gatti spauriti e metà erano fiancheggiatori eterosessuali. Il che, statisticamente parlando, significa che nemmeno la maggioranza silenziosa degli omosessuali è interessata a questa farsa dei cosiddetti diritti civili, in quanto è risaputo, secondo la vulgata popolare, che gli omosessuali sono molto meno monogami degli eterosessuali, i quali  manco loro a volte sono campioni di fedeltà coniugali.

È chiaro che giunto allo stato attuale di rottura generalizzata qualche contentino, qualche caramellina, anche amara,  a questi va data. Ma ciò non significa certo calare le braghe ed equiparare il matrimonio etero con la firma di un pezzo di carta davanti ad un pubblico ufficiale di due persone dello stesso sesso. D’altronde due sentenze della Consulta hanno ficcato in profondità dei paletti giuridici e costituzionali ben definiti.

La cosa assurda è che dalla contestazione studentesca del ’68 fino a metà degli anni ’80 del millennio passato,  il matrimonio, soprattutto per la sinistra italiana, era una volgare e becera istituzione borghese da abbattere, rimangiandosi le loro stesse parole degli anni ’40 e ’50, quando il Partito Comunista Italiano nei suoi slogan proclamava: “Per la difesa della famiglia, vota Partito Comunista Italiano.” E poi, hanno cambiato idea e dalla fine degli anni sessanta in poi hanno iniziato l’opera di demolizione del matrimonio e adesso hanno fatto l’ennesimo salto della quaglia, l’ennesima piroetta, per quattro volte a novanta gradi, fino a saltare dalla parte opposta e a volere il “patrimonio” chiama molo con nome diverso, per le persone dello stesso sesso.

Il pomo della discordia è diventato l’adozione del figliastro, che in Italia per non usare quel temine – dispregiativo –, che equivarrebbe a dover dare “all’amico carnale di letto” del padre biologico, del patrigno, si preferisce usare il termine inglese “stepchild adoption –  sappiamo tutti  che vita face  Cenerentola  quando suo padre morì e rimase  con  la matrigna e le due sorellastre, ed era eterosessuale –  che non è altro che un cavallo di Troia per legalizzare i figli  di una sega “acquistati” all’estero, avuti grazie  alla maternità surrogata, detta anche gestazione d’appoggio, sebbene preferisco il termine politicamente scorretto, prostituta d’utero, o gestazione della mignotta.

Perché a detta delle associazioni omosessuali i figli per costoro sarebbero un diritto. Starno, ma la natura, nella sua infinita sapienza, se non ha dato alle sane “coppie” omosessuali la possibilità biologica di riprodursi tramite coito, come avviene nelle sane coppie eterosessuali. Quindi un motivo ci sarà, o no?. La natura non può sbagliare in questo modo in scala planetaria con  più del 99,99%   dellespecie animali, homo sapiens sapiens, compreso, no?

Eppure con pretesti banalotti  e statisticamente irrilevanti, come ad esempio la morte del padre biologico, si vorrebbe affidare il minore “amico carnale di letto” del padre, al patrigno  - e qui la storia di Cenerentola torna ancora in ballo – perché è risaputo che un conto è una coppia eterosessuale adotti un minore, entrambi non avendo legami di sangue potrebbero dare lo stesso amore e forse di più, rispetto a dei genitori biologici,  sopratutto se questi erano dei figli di puttana che magari lo menavano, si facevano le pere innanzi al piccolo, oppure il maschio picchiava la femmina o costei si faceva sbattere anche dai pali della luce.  Un altro conto è che il padre biologico abbia un legame di sangue, mentre il patrigno, sapendo di non essere il padre biologico, ma solo “l’amico carnale di letto” del padre, alla fine in fondo in fondo, non nutra dei sentimenti di odio e/o di avversione verso colui che non è il frutto dei suoi lombi.  

Oltretutto ci stanno una camionata di ricerche, che naturalmente le associazioni LGBT non diranno mai, che asseriscono che – ops, strano – un minore debba crescere in un ambiente dove ci siano due figure opposte di riferimento, quella maschile e quella femminile e che l’ambiente omo, sia esso maschile o femminile , non è la migliore soluzione per costui.

Ma al centrosinistra, ai suoi fiancheggiatori e a macchia di leopardo anche il centrodestra, non interessa una beta minchia dei diritti dei minori. No, tutti sono ammanicati e silenziosi, con l’industria e la produzione dei figli di una sega, fatti con le prostitute d’utero, con la relativa esportazione di capitali all’estero. Si perché la prostituzione d’utero a scopi riproduttivi è vietata in Italia,e condannata dal Parlamento Europeo, quindi, solo chi può, gli omosessuali sani benestanti e le coppie eterosessuali, dove la donna ha problemi di sterilità, vanno all’estero ad “acquistarsi” il neonato. Dove il pacchetto tutto compreso può arrivare a costare fino a 135 mila euro, viaggi e costi extra esclusi. Starno che la Guardia di Finanza ed Equitalia  non abbia mai indagato su questi “acquirenti”, per capire se avevano i necessari introiti finanziari , che poi hanno esportato all’estero!


Secondo molti a questi gaglioffi, che se ne fottono dell’orientamento sessuale, andrebbe in primis tolto il neonato, il minore e andrebbero multati per una somma venti volte superiore rispetto alla somma spesa per “l’acquisto”. Naturalmente il minore dovrebbe essere reso immediatamente disponibile per l’adozione.  Perché come dicevano i latini, anche in questi casi è meglio: “Unum castigabis, centum emendabis”, che tradotto letteralmente significa: “Ne castigherai uno, ne correggerai cento”


Non va dimenticato anche un’altra cosa fondamentale, ossia che la prostituta d’utero cede, a seguito di regolare contratto prestazionale, il neonato, subito dopo il parto “all’acquirente”, senza nemmeno far passare i sessanta  giorni che i medici veterinari prescrivono per lo svezzamento dei cuccioli di cane. Ossia, per i difensori dei diritti dei minori, il diritto di un neonato ad essere svezzato dalla madre vale, meno del diritto di un cucciolo di essere svezzato dalla cagna che l’ha partorito.  A questo punto mi chiedo: chi è la vera cagna,  visto che gli acquirenti fanno venire al mondo un minore volutamente “orfano” della madre biologica?

Tra le altre cose finalmente sembra che anche le femministe nostrane, in ordine sparso, stiano debolmente alzando la voce contro la pratica della gestazione della mignotta, pardon dell’utero in affitto, però la Cirinnà e i parlamentari che la sostengono, fanno le orecchie da mercanti, perché, da vili, hanno paura che alzare la voce su questa delicata tematica li faccia passare per omofobi e per nemici degli omosessuali. Quindi preferiscono, metaforicamente parlando, prendere a calci nelle ovaie le donne straniere, dove questa pratica è legale, pur di non perdere i voti dei gay italiani e dei loro fiancheggiatori.


Questo avviene nella vita reale, mentre invece cosa vediamo anche nei film e telefilm, anche italiane? Le famiglie etero, sempre piene di problemi, colme di conflitti generazionali, liti tra padri e figli, rivalità, rabbie, rivalse, mentre le cosiddette “famiglie omogenitoriali” – capezzoli, mai uno screzio, sempre armonia perfetta tra il padre biologico, il figlio e tra il figlio e “l’amico carnale di letto” del padre, insomma, la “famiglia” del Mulino Bianco,in salsa gay, rischia di far crepare tutti di ipoglicemia, causa eccesso di zucchero e/o aspartame.

Nessuno si è mai chiesto  il perché dell’assenza di conflitti tra  genitore, figlio biologico e “amico carnale di letto” del padre? Perché altrimenti la “normalità” della cosiddetta “famiglia” gay potrebbe essere interpretata come pregiudizievole da parte dei telespettatori,  o  perché il figlio biologico rispondesse  indietro al padre o “all’amico carnale di letto” del padre, o avessero degli alterchi verbali molto accesi, con tanto di liti e scontri, e questo potrebbe  mettere in cattiva luce queste “famiglie stereotipate e perfettine..

Oppure come è accaduto nella fiction “Alla ricerca della felicità” dove, la povera figlia lesbica, con il posto fisso alle Poste, passava il tempo a chiacchierare con le colleghe, il padre e con” l’amica carnale di letto”, che faceva la guardia giurata nello stesso ufficio postale – quando si dice culo cinematografico – con la madre indisponente, perché la figlia stramba si era fatta ingravidare all’estero, da un segaiolo sconosciuto, che davanti ad un giornaletto e un filmetto porno, mentre pensava ai cazzi suoi, gli sputava in una fialetta qualche miliardo di “bambini liquidi” che poi sarebbero stati sparati nell’utero a costei.... Alla faccia dell’amore e de sentimenti!

Anche questo “orfano” di padre, perché per i gay, a loro dire, i figli sono un diritto! E qualsiasi mezzo è lecito ed etico pur di poter soddisfare il loro desiderio contronatura!

Ecco, alla fine di chi l’Italia e mezza Europa è in “ostaggio”. È presa in ostaggio dalla lobby gay, che come una piovra ormai, dalle alte sfere dell’Unione Europea, ha allargato tutti i suoi tentacoli, peggio del Professor Moriarty –   acerrimo nemico di Sherlock Holmes, il quale sè chiaro che si faceva ingroppare o veniva ingroppato dal Dottor Watson , come lo si evince leggendo con attenzione  Il ritorno di Sherlock Holmes del 1905,dove a pagina 13 del racconto “La casa vuota”,  - Alberto Peruzzo Editore, 1988 – l’autore scrive:  Non so come Holmes aveva capito del triste lutto che mi aveva colpito, e mi mostrò la sua affettuosa comprensione più con i modi che non con le parole”  –  all’inizio del regno di Edoardo III, il male anche nei racconti veniva combattuto e la letteratura e la cultura britannica avevano la pudicizia di tenere determinate cose dentro la sfera privata. 

Marco Bazzato

26.01.2016


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lunedì 25 gennaio 2016

Schengen sta collassando. Chi sono i responsabili?




È inutile fingere di non saperlo. L’Unione Europea così come la conosciamo da almeno un decennio rischia di scomparire.

Il trattato sulla libera circolazione dei cittadini europei, innanzitutto, sta implodendo su se stesso, sotto spinta dell’ingresso incontrollato di sedicenti profughi, la maggioranza immigrati economici, che stanno letteralmente attaccando il vecchio continente da Sud – Mar Mediterraneo, Italia soprattutto, e da Est – Grecia, principalmente, - ma anche Bulgaria.

È ormai è chiaro che le Istituzioni europee, per miopia, per lassismo o peggio ancora per menefreghismo, per mesi hanno lasciato che i Paesi di confine dell’Unione Europea fossero invasi senza muovere un muscolo, invocando il rispetto del Trattato di Dublino, anche se tutti sapevano che i sedicenti profughi non erano interessati a diventare stanziali e quindi farsi registrare ai confini d’ingresso dell’Unione Europea, perché le loro mire colonialistiche erano altre. Le oro mire, puntavano e puntano tutt’’ora a invadere e destabilizzare economicamente, come le locuste delle sette piaghe d’Egitto, il Nord e il Centro Europa, mentre i grandi europeisti, a casa loro, volevano che le “locuste” si fermassero o che fossero fermate ai margini dell’Europa, per creare un grande ghetto di povertà e miseria, per schiavizzare, economicamente parlando, ancora di più i confini dell’est e del sud Europa, già non solo fanalini di coda dell’Unione, ma fanalini sfondati ormai quasi impossibilitati a rialzarsi, dando così il colpo di grazia.

Come accade in Italia, anche con la politica dell’Unione Europea, essendo tutti colpevoli in modo diretto o indiretto, alla fine non ci sta nessun colpevole.

Quindi l’europeo e l’italiano medio dovrebbe accettare semplicemente un dato di fatto, senza chiedersi perché?  Il primo a salire sul banco degli accusati di “altro tradimento” dovrebbe essere la cancelliera tedesca Angela Merrkel, che ha dichiarato, come una svendita di saldi di fine stagione dell’identità nazionale tedesca, come in un’esposizione di paccottiglie di infima categoria, il “Porte aperte – a cani e porci, senza controlli preventivi.

 Abbiamo visto poi cosa è accaduto  a Colonia e in altre città tedesche la notte di capodanno. Così i vari commissari europei, che come dei butta dentro nelle discoteche, hanno alzato, dicono per motivi umanitari, tutte le sbarre dei controlli, perché tanto gli europei, a loro dire, avrebbero accolto tutti a braccia e culi aperti.

Già, peccato però che come una fossa biologica di un appartamento, ormai questa è colma e i liquami fetidi dell’accoglienza indiscriminata e criminale, in mano alle varie mafie europee dell’accoglienza,  sta nauseando tutti, senza soluzione di continuità e il flusso dei nuovi ospiti – indesiderati alla maggioranza dei cittadini – pagati con i denari degli stessi, continuano a premere ai confini, marciando verso il centro dell’Unione, quasi come avvenne nel 1683, quando gli ottomani furono respinti alle porte di Vienna, in Austria.

E Frontex – l’Agenzia Europea preposta al controllo dei confini, povera in canna come un barbone che chiede l’elemosina alla stazione – che fa? Nel Sud Europa, invece di fermarli in mare prima che entrino nelle acque territoriali europee, va  a prendersi mezza Africa – grazie anche alla Boldrini e alla Keynge –  quasi ai limiti delle acque territoriali libiche, usando il pretesto umanitario, del “venghino signori, veghino”, mentre gli altri confini esterni dell’Unione sono lasciati ai singoli eserciti – ridotti ad un numero esiguo di soldati e alle forze di polizia locali, mentre il controllo e il respingimento delle frontiere dovrebbe essere fatto proprio dagli uomini del Frontex. Uomini e mezzi che forse manco esistono sulla carta…

E la conseguenza di tutto questo lassismo in salsa europea qual è? Che i singoli stati hanno ripreso a fare i controlli come è giusto che sia in questo delicato momento alle rispettive frontiere e checché ne dica la politica ei media servi e asserviti.

Al cittadino europeo questo non dispiace, anzi.

Forse farà perdere qualche mezzora ai confini, ma chi non ha nulla da nascondere, soprattutto non nasconde clandestini nel bagagliaio dell’auto, o i treni che ne caricano a vagonate e che vorrebbero per questo poter attraversare i confini senza “colpo ricevere”, questo da fastidio assai. Al cittadino europeo, visto che la maggioranza non viaggia per l’Europa tutti i giorni, il ripristino dei controlli tra Stati Europei è visto come una manna dal cielo, perché finalmente, proprio grazie a questi si sentono o credono di essere, almeno in linea teorica, leggermente più tutelati rispetto al passato.

Oggi come oggi la sospensione di Schengen, almeno fino a quando gli scalda poltrone dei burocrati dell’Unione Europea non prenderà una posizione forte e univoca contro questa invasione, parlando una unica voce, è, comunque in via utopica, un baluardo ancora di facciata, perché fino a quando non si avrà veramente il coraggio di sigillare i confini terraquei come una camera  tenuta stagna, dove manco un filo d’aria può passare senza averne preventivamente ricevuto il diritto di ingresso, senza questa volontà di pressurizzare le frontiere esterne, queste, se continueranno ad essere dei colabrodo e alla fine nemmeno le chiusure tra i singoli Stati all’interno dell’Unione Europea, fermeranno questa invasione, perché oggi come oggi, con le contromisure prese a macchia di leopardo, o alla cazzo di cane che di si voglia, è come avere una  conduttura di una fogna esposta, che essendo rotta vomita liquami pestilenziali  dappertutto, dove invece di arrestare il flusso, fermandolo alla fonte, è come voler  fare pulizia usando una paletta e un secchiello da spiaggia!


Nota finale: nulla contro i profughi che devono avere il diritto di asilo, una volta espletate le carte, ma quelli che si fingono profughi,  ben sapendo già in partenza che non avranno diritto di asilo, no!
Marco Bazzato

25.01.2016


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mercoledì 13 gennaio 2016

Pippo Baudo “molesta” una donna islamica a Ballarò



Per la serie: quando certi ex grandi personaggi del panorama televisivo nazionale danno il peggio di se.

È accaduto ieri sera, quando il Pippo Nazionale, ha provato a “molestare” in diretta una giovane donna musulmana, ma costei ha respinto l’assalto culturale italico, subendo passivamente un baciamano, anch’esso non desiderato.

Apriti cielo, a detta di alcuni questa maomettana non è una femmina ben integrata nel tessuto socio culturale di un certo di tipo di macismo e maschilismo fallico italico-italiota, dell’autoctono medio.

Già non c’è che dire: che gran bella figuraccia da minchione ignorante ha fatto.

Strano Paese l’Italia, tutto “baci, abbracci e cazzi in culo” come diceva il personaggio di uno scrittore sconosciuto al grande pubblico, dove la mania  –“ molestatrice” – del maschio italiano è quella di infilare le labbra – già che ci siamo anche un rivolo di bava, dicesi più correttamente liquido secreto dalle ghiandole salivari, ossia   saliva umidiccia che cola copioso dall’allupato di turno – o la guancia su ogni guancia della  prima preda femminile sprovveduta che gli capita sotto il naso. Ma costei non era una donna sprovveduta.

Il classico maschio italiano è un predatore sessuale frustrato che, sovente da bravo discepolo di Onan, gli basta solo contatto guancia a guancia per avere un’erezione e di conseguenza una eiaculazione precoce dentro gli slip.

 Ma è la nostra cultura, ci diciamo per giustificarci, che è fatta così. Aperta, espansiva, che bacerebbe anche del particolato in sospensione colloidale, visto che prima di tale  disfacimento era un essere umano del sesso opposto,  pur di soddisfare il proprio bisogno infinito di contatto carnale.

Ciò che ha commesso ieri Pippo  Baudo è il becero frutto di decenni di subcultura nazionalpopolare, di dozzinalità spacciata per espansività tipica dell’italiano che sguazza, come e peggio di un bullo di periferia, nella mediocrità irrispettosa nei confronti della donna, mascherata codardamente e vigliaccamente da amichevole galanteria.

Insomma, con questa storia dei baci dati a donne che consideriamo come “cagne e porche”, perché tanto sono solo femmine, siamo più pezzenti di Giuda Iscariota, il quale almeno si era beccato per il suo bacio dei bei 30 denari. Mentre chi si sollazza nell’impudica assenza di lavacri etici, si accontenta, fingendo di apparire come una timida educanda, tipica delle giostre medioevali, dimostrando però l’animo del “predatore” per dirla alla Mani Pulite, “Dazione ambientale!”

Siamo un Paese popolato da bestie bipedi autoctone ambosessi assai strane. Infatti, giustamente ci indignamo se una donna italiana viene anche solo molestata verbalmente dai complimenti di uno straniero, di uno sconosciuto, anche se indigeno locale, ma poi abbiamo il coraggio di dare aduna donna che – giustamente – rifiuta il contatto fisico-carnale guancia a guancia con uno sconosciuto, perché Pippo Baudo, anche se a costei è un personaggio mediaticamente conosciuto, rimane, per la sua cerchia privata, uno sconosciuto, uno extraneo, uno straniero, un forestiero,  inteso come sue amicizie e/o conoscenze.

 Peccato però che da alcuni è tacciata come una maleducata, una male integrata perché non si è fatta “slignuazzare” la guancia.

Ha fatto bene. Ha dimostrato una dignità che le nostre donne, non tutte, spesso hanno scordato, in quanto  viviamo in una società  dall’abbraccio e dal coito facile, dove  come un terreno ormai moralmente sterile,  si fanno arare, metaforicamente parlando ma non troppo, dal primo che passa.
Oltretutto siamo una nazione strana. Alcuni maschi soffrono di galanteria a corrente alternata e cafonaggine continua. Infatti, mi è capitato sovente di vedere i maschi che prima danno la mano ad altri maschi e poi, quasi per forza, come se spingessero in preda misogina bulimia emotiva, porgere la mano con ribrezzo, come fosse una cosa insignificante, alla donna, quasi con fastidio.

Purtroppo siamo un Paese a indignazione relativa e di rispetto relativo. Un Paese che ha perso da tempo il senso della misura,incapacitato a mantenere le distanze  fisiche e verbali in modo da non entrare nelle zone di conforto altrui, anche nelle legittime differenze. Per questo all’estero siamo derisi sotto i baffi o appena voltiamo la schiena. Siamo quello che mostriamo di essere e troppo spesso questo, sfortunatamente siamo, per cultura, (o incultura) naturalmente italiani!

Marco Bazzato
13.01.2016

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martedì 12 gennaio 2016

La futura distruzione della cultura europea è colpa di una certa sinistra!




L’Europa dei burocrati e dei politici di centro sinistra o quelli filo immigranti a tutti costi, adesso ha paura.

Sì ha paura perché in Europa si sta assistendo a una preoccupante, dicono loro, ascesa dei partiti di destra, considerati xenofobi e soprattutto nemici dell’immigrazione indiscriminata, voluta dai cosiddetti progressisti, interessati, non a fare gli interessi degli indigeni locali, degli autoctoni da almeno quattro o più generazioni, o gli immigrati integrati nel tessuto sociale e socioculturale, indipendentemente dalla religione professata, o figli di immigrati, italiani a tutti gli effetti al compimento del diciottesimo anno di età, a seguito di richiesta di cittadinanza,  in quanto questi  partiti, desiderosi  a difendere con le unghie e con i denti della legalità, la propria identità culturale e storica, ma a rendere le varie nazioni europee un crogiolo indiscriminato di illegalità diffusa, o peggio ancora una percezione, cosa ancora più pericolosa, di illegalità diffusa.

 Beh, la colpa di questa scesa, come il principio della dinamica classica – «ad ogni azione corrisponde sempre una uguale ed opposta reazione», detto anche concetto newtoniano –  è colpa di un progetto che si snoderà da qui ai decenni avvenire di un certo modo sinistro di far  politica della sinistra, mirata a svendere le radici europee e italiane, facendo regredire il vecchio continente al medioevo in salsa afgana.

Quindi si può dare ormai per assodato che sono gli stessi governi del centro sinistra dei vari Stati o gli euro burocrati che vogliono e desiderano un’ascesa dei partiti di centrodestra o di estrema destra.

Ma perché?

È presto detto. Perché l’aumento dei partiti cosiddetti legati all’amor di patria, lasciamo stare il termine abusato e pluristuprato di nazionalismo, permetteranno, con la scusa di contenere il fenomeno della  presunta xenofobia,  di mettere in atto, come del resto si sta già facendo sommessamente, leggi per limitare la libertà di stampa e di espressione, il tutto in nome della difesa della libertà di tutti i cittadini,  perché è così, che come polpette avvelenate al curaro, la venderanno al popolo bue e credulone del centrosinistra.

Del resto lo abbiamo visto con non solo con i recenti attentati in Francia, con “l’atto terroristico” e di Colonia, che da come sta emergendo in questi giorni sono stati pianificati a tavolino, sono avvenuti anche in altre città della Germania, sembrerebbero configurare una strategia ad ampio raggio programmata, da interpretarsi come una guerra non dichiarata pubblicamente, che mira ad infondere, soprattutto nelle donne, un senso di insicurezza , non importa se reale o immaginario, costringendole a modificare i  loro comportamenti, nella speranza di non essere attaccate nuovamente da dei terroristi che si nascondono dietro la nomea di molestatori o peggio ancora di violentatori.

Infatti, mentre una volta la sinistra era quella più antimoralista e più attenta alle libertà fondamentali della donna, al suo diritto di libero arbitrio e di poter gestire al meglio la propria vita, oggi spalleggia indirettamente chi vorrebbe ridurre le donne alla stregua di oggetti, da rinchiudere in casa e da tenere segregate, o al massimo essere “obbligate” ad uscire accompagnate, facendo così il gioco di un certo fanatismo islamico che mira ad annientare e annichilire il libero arbitrio della donna.

È chiaro che i silenzi complici e colpevoli con il quale molti esponenti politici di un certo centrosinistra al governo, o che da quasi esterni lo fiancheggiano, non sono molto interessati al benessere psicofisico delle donne molestate o violentate – forse se la sono cercata, penseranno tra se certe marionette, ragionando ormai com’ era nella mentalità del peggior integralismo  moraleggiante dell’Italia bigotta, fascista e post fascista, dell’Italia cattolica. Solo che adesso, fa molto radical chic fare , non pardon i  bigotti, ma gli evoluti intellettuali, difendendo il diritto della donna di essere liberamente sottomessa all’islam, di vestire, quasi come palombare, soprattutto se queste sono islamiche di nascita o italiane convertite all’islamismo salafita, la corrente più radicale dell’Islam, che come l’Italia asservita al Vaticano e ai diktat della chiesa, non fa distinzioni tra religione e Stato.

L’apparente progressismo di una buona parte dell’emiciclo parlamentare di centro sinistra, come un maschio traditore, fa gli occhi dolci a quella che  crede essere una bella gnocca  di passaggio, celata sotto il burqa , con il quale, per una scopata o una fornicata, è pronto a tradire non solo la moglie,  ma  anche la sua patria, la propria cultura , facendo arretrare il Paese al millennio passato.

La sinistra che per anni ha fatto il possibile per staccare l’Italia e gli italiani da quell’abbraccio stritolante che reputava, a torto o a ragione, della religione cattolica, oggi sembra voglia consegnare al nuovo braccio secolare che avanza, nel nome del politicamente corretto, non solo l’Italia, ma l’Europa intera.

Per concludere voglio dire che non ho nulla contro i fedeli islamici e contro l’Islam in generale, ma ci stanno troppe arre grigie  dove chi di dovere, invece di vigilare come si conviene, finge di non vedere e volta il capo dall’altra parte,  o peggio cala le braghe per paura di essere tacciato come islamofobo.
Non è una religione in se a essere nemica dell’uomo, ma è come la religione viene usata dall’uomo come grimaldello per soggiogarlo e piegarlo ai propri voleri.

 L’Italia ci ha messo duemila anni per uscire da quella ombra chiaroscura che era il cattolicesimo romano,  croce e delizia di duemila anni di vette di umanità eccelsa e di abissi di bestialità disumana, che nulla avevano a che fare né con Dio, né con il Cristo e adesso, però, in pochi se ne rendono conto, stiamo facendo il percorso inverso, regredendo, annichilendo i nostri spazi di libertà, in nome del diritto altrui di avere la propria libertà, secondo come la religione di costoro comanda, in casa Europa… usando la solita formuletta da vigliacchi: per non offendere i credenti di altre religioni.

Solo i codardi e i venduti si comportano così!

Se un continente, o un Paese come l’Italia,  non dimostra di avere rispetto per la propria storia e la propria cultura, sarà in un futuro più o meno lontano facile prede di lupi travestiti da agnelli, ed è quello che gli italiani stanno lasciando, per indolenza, e per paura di essere criticati o tacciati come razzisti, che accada.

Il declivio che porta all’abisso si avvicina sempre di più e come l’orizzonte degli eventi di un buco nero, se ne rimarrà ingoiati e distrutti!

Marco Bazzato

12.01.2016

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lunedì 11 gennaio 2016

Stupri di Capodanno


Ti prendo, donna!

Vittima debole del mio piacere
carnale oggetto delle mie brame
che a nulla servi
se non alla gioia dei miei lombi.

Grida femmina il tuo orrore,
urla donna il tuo disgusto
tra lacrime che scendono copiose.

Voglio soddisfare la mia verga
voglio vuotare in te,
schiava delle mie passioni
il mio candido seme nero
che distruggerà il tuo spirito.

Ti sentirai sporca
e a nulla i lavacri serviranno,
il tuo guanto di crine
sarà solo un imbelle
che non netterà l’anima tua.

Fuggi con i tuoi capelli scompigliati,
scappa in questa notte pagana
del nuovo anno che giunge.
Corri a farti abbracciare dagli infedeli
che nono oseranno più toccarti
in quanto lordata dai miei desideri.

Io sono intoccabile
noi siamo intoccabili
perché la politica
come figliol  prodighi
a braccia aperte sempre ci perdonerà.

Taceranno le donne
e vi incolperanno  di non esservi volutamente concesse,
taceranno i signori dei media
perché noi siamo l’armata
che salverà il vostro futuro
e voi, femmine inferiori,
siete solo inutili pezzi di carne che la società deve pagare
per non soccombere alle proprie mollezze
e ai propri agi
perché ormai nelle condizioni
di non potere  e/o volere più discendenza.

Marco Bazzato

11.01.2015


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Lemmy Klimster e David Bowie: due stelle bizzarre nel cielo!

Lemmy Kilmister ,Ian Fraser Kilmister, detto Lemmy (Stoke-on-Trent, 24 dicembre 1945 – Los Angeles, 28 dicembre 2015), è stato un cantante, musicista e compositore britannico, occasionalmente anche attore.


David Bowie, pseudonimo di David Robert Jones (Londra, 8 gennaio 1947– 10 gennaio 2016), è stato un cantautore, polistrumentista, attore,compositore e produttore discografico britannico.


 Il 2015 si è chiuso con il decesso di  Lemmy Klimster e il nuovo anno è partito alla grande con la dipartita di un altro mostro sacro della musica internazionale, David Bowie, l’husky della musica, per via degli occhi a due colori.

Personalmente mi ha toccato molto di più la morte di Lemmy Klimster , fondatore dei Motörhead, che non la morte di David Bowie.

Certamente due artisti agli antipodi, ma Lemmy, almeno per il mio sangue da metallaro, rappresentava molto di più di ciò che per molti ha rappresentato il Duca Bianco. Lemmy, come per altri cantanti metal, rappresentava, rappresenta e rappresenterà sempre la rabbia, il desiderio di combattere, a volte con armi sbagliate contro il destino, contro la vita stessa, prima nemica dell’esistenza e lemmy, nel mio universo musicale, assieme a molti altri cantanti del genere metal, faceva parte di questo universo, ormai divenuto  di massa, popolare, avendo perso nel corso dei decenni quella patina underground , che lo faceva odiare dai genitori e dagli amici fighetti e panozzi, in quanto eravamo  visti tutti come dei topi di fogna, dei rifiuti sociali non solo del mondo musicale, dei disadattati puzzolenti e ubriachi.

Due inglesi purosangue.

Strana terra l’Inghilterra, dove il tradizionalismo culturale ha creato i più grandi fenomeni musicali del ventesimo secolo e le loro influenze continuano, con le loro onde sonore, a spargersi nel nostro presente. A partire dai Beatles, ai Rolling Stone, agli Iron Maiden, agli stessi Motörhead,passando  per i Pink Floyd, David Bowie, ai Police,  ai Judas Priest,Ozzy Ousborne,  solo per citarne una minima parte di quelli più rappresentativi,  e molti altri.

È triste dirlo, ma i dinosauri della musica, come è accaduto nel Giurassico, si stano lentamente estinguendo. Non a causa di un meteorite, come alcune teorie affermano, ma a causa età, causa eccessi alcolici e tossici, causa malattie, o semplicemente di morte naturale – anche se la morte naturale non esiste, in quanto, in qualsiasi referto di un medico legale che si rispetti, è risaputo che questi  è costretto, anche in assenza di un’autopsia, a scrivere le cause – vere o inventate – del decesso, ossia scrivendo quale organo ha ceduto, trascinando così all’Inferno, o sparando direttamente in Paradiso,  tutto il resto del neomorto!

Lemmy e Bowie a modo, pur essendo due artisti agli antipodi, hanno rappresentato la loro epoca, figli del loro tempo, figli di quella rabbia e di quel desiderio di cambiamento che negli anni ’70, ’80 e ’90 era rivoluzione. Dove però, purtroppo, una volta divenuti feticci di venerazione di massa, si erano trasformati in soggetti utili e usati dall’enstabliment , come veicoli per il controllo sociale. Dove quell’anticonformismo nemico dell’ordine costituito, si era trasformato, anche a causa delle mutate realtà socio-culturali avvenute con il passare dei decenni,in icone socialmente accettate dallo stesso mondo politico e culturale, perdendo, volenti o nolenti, come per ogni fenomeno di massa, quell’aurea di verginità, perché apparentemente anche l’andare contro corrente e contro i conformismi dei cliché sociali, non significava altro che  farsi trasportare dalla corrente cavalcata dalla politica e della cultura, abituata fin da sempre ad utilizzare anche l’arte e la musica come veicolo di consenso sociale e di indirizzamento ideologico.

Con tutto il rispetto per i fans a livello planetario del Duca Bianco, ma per me Lemmy, nel suo universo, rappresentava un universo molto più vicino al mio. Un universo veramente anticonformista per eccellenza, perché Lemmy alla fine è sempre rimasto se stesso. Certo un artista borderline, ma che non si è nascosto nel camaleontismo di Bowie, geniale per certi versi, ma privo di personalità per altri.  Erano due personaggi che a modo loro avevano modi agli antipodi per sperimentare e per essere le onde musicali portanti del cambiamento nei rispettivi generi, ma Lemmy aveva quella marcia in più, pur avendo in comune con David Bowie una proverbiale timidezza, Lemmy non aveva paura di nasconderla, anzi, la sua timidezza era la sua forza, la sua riservatezza era la fonte creativa della sua ruvidezza vocale e musicale.

Che dire alla fine? Nel Monte Olimpo degli dei della musica oggi ci stanno due nuove divinità che pur nelle distanze siderali dei rispettivi generi musicali, continueranno a scontrarsi e forse a odiarsi sportivamente, entrambi si abbracceranno, ovunque essi si trovino, sotto la bandiera dell’Union Jack!.
E, ovunque vuoi siate, R.I.P.

Marco Bazzato
11.01.2016
http://marco-bazzato.blogspot.com/

venerdì 8 gennaio 2016

10, 100, 1000 notti di Colonia


Alzi la mano chi, dopo la strage di Nassirya del 2003 non ricorda lo slogan dei puzzoni: “10,100,1000 Nassirya” creando l’esecrazione nazionale contro i manifestanti comunisti dell’epoca?

Però, oggi, alla luce di quanto è avvenuto a Colonia la notte di Capodanno, grido a gran voce: “10, 100, 1000 notti di Colonia”, come quella del primo dell’anno.

I soliti malpensanti diranno che odio le femmine e che parteggio per questi poveri sedicenti  profughi o immigrati regolari o non. Ma che se ne stiano zitti!

 Le femministe italiane hanno fatto le grulle, se ne sono state nascoste come talpe per paura di essere tacciate di razzismo. No, il mio grido è un appello accorato affinché queste umilianti eventi per le donne debbono ripetersi, anche in forme più gravi.

 Sì, perché abbiamo bisogno che ci scappi il femminicido, la morta, o il suicidio a mesi di distanza per rendersi conto che il vaso è colmo di merda, per rendersi conto che l’Europa è proprio come gli eurocrati la volevano e la principale responsabile di questo successo è la cancelliera tedesca Angela Merkel, la quale da buon sangue dell’ex DDR, le cattive abitudini acquisite da bambina, sono dure a morire, ha fatto il possibile per non far arrivare le notizie ai media – aspettiamoci in un prossimo futuro una stretta sui social network – che per primi si sono mossi , cercando, come una cicciona prova a nascondere il grasso che trasborda, sotto dei vestiti attillati, ma  poi le cuciture e le zip sono saltate e tutte, come un fetido fiume di fango liqumoso è trasbordato, esondando in tutto il mondo.

Abbiamo bisogno di altre donne violentate, inseguite, umiliate. Abbiamo bisogno, anche e soprattutto in Italia di fatti come quelli di Colonia per svegliare una politica lassista e interessata solo a far ingrassare le cooperative, Vaticano compreso, che si occupano  di gestione dei migranti.
  È triste dirlo, ma è necessario che alcune centinaia di donne, anche in Italia, siano, anche se per poche ore, delle schiave sessuali, obbligate a soddisfare i bisogno carnali di questi maschi infoiati e allupati, con i testicoli pieni e che hanno il bisogno fisico di scaricarsi, con una femmina bianca, le palle.

Non serve infatti che lo dica io, visto che questi vedono le femmine bianche come delle prede sessuali, oltretutto vacche assai per come si vestono, per come sono  libere, per come escono non accompagnate da un marito o da un maschio di famiglia e  nelle menti bacate di questi degenerati, questo tipo di donne vengono viste come puttane, come mignotte, come troie, come zoccole pronte a donarsi al primo che passa. Non importa che per noi la realtà sia ben diversa, ma per alcuni di loro, i più animali, le più bestie, le vedono proprio così.

Chiaramente questi discorsi non valgono per tutti i profughi o i sedicenti tali di sesso maschile, per carità, ma arrivati a questo punto, come direbbe un buon medico di campagna: “Prevenire è meglio che curare”, ma alla politica italiana attualmente al potere, della prevenzione  “importa sega!”, per dirla alla conte Mascetti!

Abbiamo bisogno delle stesse violenze di Colonia perché forse questo è l’unico modo per svegliare “donne” come il Presidente della Camera, Laura Boldrini, sempre in prima linea a bacchettare qualcuno alla Camera se si rivolge a lei, dandole come si faceva con la comunista Nilde Jotti, del “Signor Presidente” e costei,da vera donna delle Istituzioni, non ha mai rotto i coglioni a nessuno con questi cazzo di “Signora Presidentessa” o bestialità linguistiche varie, in quanto era sopra le declinazioni maschili o femminili. Abbiamo bisogno anche in Italia di atti come quelli di Colonia perché chissà che la Keynge si svegli e la smetta di appestare la sua pagina di Facebook di desiderio di vendetta, nascosto malamente da giustizia, mentre il suo è giustizialismo contro Calderoli e finalmente apra gli occhi su quello che stanno  commettendo alcuni suoi compari di colore di pelle, in giro per l’Europa.  Finalmente rammentando ciò che pochi mesi addietro aveva dichiarato durante una tavola rotonda in Bulgaria, dove, facendo ridere tutti, anche i telespettatori a casa, aveva dichiarato che tutti i profughi arrivano nei rispettivi Paesi di accoglienza conoscendo la lingua, gli usi, i costumi e le leggi, insomma, arrivano già integrati!

Abbiamo bisogno di bianco sangue femminile europeo e quindi anche di italiane,  sparso e profuso a piene mani. Ci sta poco da voler fare gli indifferenti. Purtroppo il centrosinistra e le femmine di sinistra in Italia sono delle “ritardate mentali”, con tutto il rispetto per i portatori di tali disabilità psichiatrica, perché come le tre scimmiette, queste “Non vedono, non sentono e non parlano” fino a quando la merda non le sommerge, facendole crepare soffocate, ma a questo punto è troppo tardi!

Ora anche Germania la Cancelliera sembra – a parole – intenzionata a usare il pugno di ferro, peccato che siano tutte parole di propaganda, di circostanza, perché dubito che costei potrà rimpatriare un sedicente profugo per avere molestato una femmina bianca tedesca. Stiamo scherzando? A metterle i bastoni tra le ruote, come del resto accade in Italia, ci penseranno i soliti avvocati prezzolati, pagati dallo Stato e difensori dei cosidetti diritti umani, a corrente alternata. I quali faranno il possibile per far annullare o per quanto poco ritardare fino a quando al Terra non torni ad essere piatta,le espulsioni, fuori dal territorio europeo e quindi i rimpatri, anche perché giurisprudenza alla mano, lo sanno anche i muli, un richiedente asilo o un profugo, sentenze di vari Stati europei e della giustizia europea, non possono essere rimpatriati, è già accaduto in passato con un afgano, e il giudice ha deciso il non luogo a procedere, perché nella sua cultura violentare una donna era considerato normale, in quanto costei era, rispetto all’uomo, inferiore.

Insomma, si cerca di chiudere la stalla quando i buoi sono già usciti. Peccato che le stalle europee, tutti, i confini, sia quelli interni  e soprattutto quelli esterni, andavano sigillati prima che le bestie entrassero come una mandria apparentemente mansueta, mentre, alcuni senza controllo e freni inibitori dettati dalle loro culture di provenienza,  si sta dimostrando refrattaria alle regole alle leggi e alla cultura, per dire poco,  o peggio votata a sovvertire l’ordine democratico e culturale dell’Unione Europea e dei singoli Stati membri.

 Per questo alcuni, Italia esclusa naturalmente, sempre il discorso delle tre scimmiette, hanno deciso di sospendere gli accordi di Schengen, sulla libera circolazione all’interno dei confini europei, come è giusto che sia, con l’Italia che diventerà, stiamone certi, la discarica abusiva di sedicenti profughi che assaltano l’Europa via mar Mediterraneo e via rotta balcanica e che o rimarranno fermi in Italia, oppure, peggio ancora, visto che le frontiere sono chiuse e i controlli riattivati, saranno dirottati  in Italia, per la gioia delle donne italiane che saranno molestate o peggio ancora violentate e uccise.

Perché così vuole l’Europa e così vogliono i nostri politici e le nostre femministe, le quali voltano il capo dall’altra parte.

Marco Bazzato

08.01.2016