Dov’erano le istituzioni Eruppe ed Italiane quando questo scempio si compiva? Come possiamo avere l’assoluta certezza che i dati personali, i gusti, gli orientamenti a tavola, a letto, e non solo, non siano usati in modo illegale per monitorare costantemente i movimenti dei cittadini, o quant’altro d’Orwelliana memoria?
Fa riflettere la mancanza del principio di reciprocità che permetta anche all’Unione Europea, attraverso gli organi preposti, il monitoraggio e il controllo delle mail e delle carte di credito dei cittadini Americani che transitano sul suolo dell’Unione, altrimenti questo nefasto accordo unilaterale produrrà svantaggi personali, economici e sociali ai cittadini e alle istituzioni comunitarie. Dobbiamo per caso essere orientanti necessariamente ad avere un nuovo assunto dogmatico che ci porta a credere ciecamente che i cittadini statunitensi siano sempre in assoluta buona fede? Il caso del rapimento di Abu Omar da parte di cittadini americani induce a pensare il contrario.
È strano che in concomitanza dell’entrata in vigore di quest’accordo scellerato, l’interesse prioritario delle istituzioni sia stato quello di sollecitare, innondando i media italiani di servizi giornalistici, la moratoria delle esecuzioni capitali, che gli Stati Uniti al momento del voto alle Nazioni Unite porranno il veto, annullando gli sforzi formali della nostra diplomazia, o che i politici nostrani sono stati più impegnati a preoccuparsi delle condizioni di salute di Marco Pannella, che ha solamente esercitato un suo diritto a non mangiare e non bere. L’anziano leone radicale che da decenni ha abituato gli italiani con la sua teatralità e voglia di protagonismo mediatico, però non fa uno sciopero della fame e della sete per denunciare l’illegalità della nuova legge statunitense colpisce non solo i cittadini di casa nostra. Forse le battaglie per i diritti civili le conduce per le minoranze omeopatiche dei cittadini, mentre per la maggioranza che dovrebbe essere tutelata dalle istituzioni patrie ed europee, c’è solo silenzio da parte di quest’ultime.
Se si facesse questa domanda ad un cittadino europeo: Sei d’accordo che uno stato straniero, un ufficiale sconosciuto legga la tua corrispondenza e le spese effettuate con la carta di credito, perché potresti essere un terrorista? Quale sarebbe la risposta? Probabilmente la fantasia dell’eloquio volgare, ricco di sfumature corporee, allusioni sessuali, ed inviti ad atti contro natura riempirebbe la rete e le redazioni dei giornali per giorni.
Abbiamo tutti perso un’ennesima porzione di libertà, un’altra piccola parte egli irrinunciabili diritti alla riservatezza, e i politici hanno permesso, ad un Paese straniero, la cancellazione della tutela a tutti i cittadini italiani dell’articolo 15 della Costituzione Italiana che recita:
La libertà e la segretezza della corrispondenza e di ogni altra forma di comunicazione sono inviolabili.
Marco Bazzato
04.01.2007
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