venerdì 30 settembre 2011

Aria nuova nel focolare

L’immondizia è stata gettata nella Geenna

i piatti sporchi lavati

i pensieri neri mondati

ora ciò che è stato appartiene alla storia.

Aria nuova nel focolare
pentole d’argilla pulite
mosche schiacciate,
scarafaggi calpestati
polvere del deserto sbattuta dai calzari.


Il fiume Giordano è stato attraversato
l’acqua ha purificato i cuori
e le score, tumore del cuore, uccise
con la mente rischiarata dal sole autunnale.

Nel paiolo sono stati gettati i pensieri oscuri
bruciate, come esorcismo, i papiri neri
con le fiamme che danzano allegre
purificando l’aria.


Il Nilo era già stato guadato
le torme oscure del faraone
cancellate dal Mar Rosso
che ha annegato i carnefici.


La Terra Promessa
il silenzio e la pace
la Terra Promessa
lontana da menzogne e inganni.

Bruciano i ricordi
suppurano le ferite
eruttando le onte ricevute
di infamie senza fine .


Ci guardano le stelle
la volta celeste
invia scie di luce
che scintillano sul focolare acceso.


Marco Bazzato
30.09.2011
http://marco-bazzato.blogspot.com/

Moralità e legalità

Ci si indigna sempre quando i politici commettono atti moralmente infami, ma guardati senza l’intervento della magistratura che indaga, all’apparenza possono apparire legali , scappando come lepri se inseguiti da qualche giornalista che, invece di fare il servo, fa il proprio mestiere, mettendoli – spalle al muro – innanzi alle loro responsabilità. Risultato: fuga, nulla da dichiarare, volti scuri e in taluni casi anche aggressività e insulti.

Ma si è sempre sicuri che un qualsiasi atto che una persona compie, anche se permeato dallo scudo apparente della legalità, questo possa passare il vaglio indenne dell’opinione pubblica?

Il comportamento umano è, piaccia o no, bene o male uguale per tutti, anche riferito a coloro che vivono nell’illusione d’essere nell’eterno giusto, che si illudono di non aver nulla a cui rendere cono agli altri, alla collettività, non importa che questi siano dei politici nazionali, locali o i comportamenti tenuti all’interno della famiglia nei confronti di tutti i componenti.

Infatti bisogna distinguere tra apparente legalità e comportamenti moralmente e collettivamente abietti. La cosa strana però è che sovente sono proprio coloro che si fanno paladini della moralità altrui, pontificando come preti, dal pulpito, con il microfono sotto il naso, che poi battono in ritirata, col cappuccio in testa e gli occhi bassi, rossi di vergogna e bile che travasa da tutti i pori.

Questi, indipendentemente dal rango sociale, dalla professione, dal grado di istruzione sono i cosiddetti cittadini migliori, quelli che si impegnano in politica, in attività di volontariato al servizio – mai disinteressato – degli altri, perché debbono avere un tornaconto, anche d’immagine. Sono coloro che per tutta una vita fanno la morale, che puntano l’indice contro i comportamenti, a loro insindacabile giudizio, considerati abomino.

Queste sono persone affette da pessimismo cronico, che mascherano da sorrisi mendaci e fasulli, hanno abitualmente le mani sudate, e non pulite, che vedono il mondo con pessimismo, perennemente in difesa, perché a loro dire “gli altri” sono una masnada di disonesti, di infami che cercano in tutti i modi di fotterli. Sono persone che hanno una visione oscura e distruttiva della vita stessa, in primis dei rapporti familiari, dei tra genitori e figli, e che fanno il possibile, per poi stare ad osservare come un gallo, gli altri che si scannano.

Persone che hanno l’ardire di dire che si sono sempre mossi nella massima correttezza, che vivono nell’illusione che altri non vedano e non comprendano le loro meschinità.

Sono soggetti affetti da un “Io” smodato ma castrato fin dalla più tenera infanzia, che soffrono di patologici complessi di inferiorità per motivi che nemmeno hanno l’ardire di andare a scoprire – farebbe troppo male – perché distruggerebbe le loro ipotetiche e fasulle certezze, costruite sulla sabbie mobili, dove corrono il rischio d’affondare ad ogni passo.

Un capellone hippy duemila anni fa, poi messo a morte come brigante narrato da un tal Matteo, 23- 24,28, disse:

Guide cieche, che filtrate il moscerino e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite l'esterno del bicchiere e del piatto mentre all'interno sono pieni di rapina e d'intemperanza. Fariseo cieco, pulisci prima l'interno del bicchiere, perché anche l'esterno diventi netto!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che rassomigliate a sepolcri imbiancati: essi all'esterno son belli a vedersi, ma dentro sono pieni di ossa di morti e di ogni putridume. Così anche voi apparite giusti all'esterno davanti agli uomini, ma dentro siete pieni d'ipocrisia e d'iniquità.

E questo “fellone” è stato condannato a morte, sebbene narri le tradizioni popolari che poi questi gli abbia fottuti tutti, andandosene via dopo tre giorni, dal sepolcro, lasciando sudario e bende...

Nessun per carità è santo o perfetto, sono tutti morti o frutto della fantasia popolare, ma almeno un minimo di coerenza. Se uno è bastardo in casa che lo sia anche in pubblico. Meglio a questo punto un politico di oltre settant’anni che chiava come un forsennato, ingurgitando viagra, che non una mandria di ipocriti, che come faine sorridono agli altri, fingendosi agnelli, ,mentre invece sono avvoltoi assetati di sangue.

La cosa più abietta che un tizio, chiunque esso sia, possa fare è quello del “moralista”, specie quando ha il coraggio di ammettere le proprie infamità, con la sfacciataggine di guardare nel piatto altrui, per paura d’essere derubati.

Un proverbio straniero recita: “Il ladro dice prendete il ladro…”

Marco Bazzato
30.09.2011


venerdì 23 settembre 2011

La grande prostituta di Babilonia

La Babilonia meccanica cadrà
sepolta dai propri orrori e nequizie
la Belva prenderà il sopravvento
sbranando i carnefici.

Si udranno grida d’implorazione salire al cielo
con il sangue dei fratelli, mogli e figli
smembrati dalla folgore del Divino
e la Grande Bestia avrà le fauci ricolme di sangue.

L’angelo canarino sarà la sua spada
scudo
giaciglio per la notte e rifugio,
tra le genti che grideranno osanna e lodi.


Scie di sangue bagneranno cielo e terra
scie di lacrime impastate di fango
ventre fecondo per la resurrezione della Fenice
che soffocherà i propri figli al primo vagito.


Lungo il canale fluviale incompiuto
sciameranno locuste
divorando averi e ricchezze
generando povertà e miseria.


La Bestia, creatura di Satana
sarà resa statua di sale come i figli di Lot
mentre Sodoma e Gomorra
brucerà tra le ali dell’angelo sterminatore
in eterno.


Marco Bazzato
23.09.2011
http://marco-bazzato.blogspot.com/

I figli di Mammona

I ponti son tagliati, i legami affettivi recisi

il passato – in lui – è alle spalle
quello che è stato lo serberà nel cuore
nessuno, nemmeno la menzogna, potrà cancellare la Sua storia.






L’uomo vive con la libertà interiore,
anche se in povertà
l’uomo vive cosciente di quello che è
senza timore di quello che sarà.




Mafiosi omertosi
rinchiusi armati nelle loro fortezze,
briganti, ladri e delinquenti
ma la vita guarda al futuro.


Arroccati come avvoltoi al loro denaro
mendaci con la pistola puntata al fratello
con la sverginata gridante al mondo
la propria illibatezza.




In silenzio si guarda alla propria storia,
sapendo ciò che si era, con la certezza di ciò che si è:
Uomini, persona, soggetti senzienti
non aborti di un pensiero morto.




Puzzano le carogne a terra
frattaglie dei figli di mammona
attaccati al seno del padre
da sempre succhianti ilsuo denaro.


Avvoltoi affamati,
adulti senza infanzia,
castrati nel pensiero e nella ragione
ora gridano al mondo la propria purezza.


Ma il mondo conosce le loro infamie
vede i loro palazzi addobbati a festa
con la non più ì illibata Salomè
pronta a chiedere la testa del Battista di turno.




Marco Bazzato
Sofia, 23.09.2011


http://marco-bazzato.blogspot.com/

giovedì 22 settembre 2011

“Progetto Morte” Ed Ciela 2011. A.A.V.V

 “Progetto Morte” Ed Ciela 2011. A.A.V.V. 
Sofia, Bulgaria 

Raccolta di storie, pensieri e ragionamenti sulla morte, scritti da 28 giornalisti, scrittori e docenti universitari, dall’età di 25 fino a 80 anni, tra i quali sono partecipante con  un saggio: “Il dolce piacere della morte”