sabato 9 febbraio 2008

Maschi e femmine, la divinità ha parlato


Il Capo di Stato della Città del Vaticano, ha pontificato, quello che già, non un qualche dio, ma la natura stessa, aveva da tempo immemore sancito, prima della nascita non di qualche divinità, mortale, immortale, ma dal ciclo evoluzionista della natura universale, non solo umana, ma animale e vegetale, che ad onor di verità, se ne infischia dei progressisti regressivi che vorrebbero riportare le lancette della storia, alla disumanità ripugnante della pederastia dell’antica Grecia, che in quei secoli bui, per quelli – con l’evoluzione della ragione – che la legge tutela come minori, aveva liberalizzato la pedofilia, volendo imporre l’illuministico-accecante-oscurantista come normale e naturale i “rapporti affettivi” tra eterofobici.

L’imperatore straniero, non ha sancito, sebbene nominando un dio, un
Dogma, ma ha esposto – questa volta con semplicità – un dato di fatto incontrovertibile, non solo sul piano evoluzionistico, ma anche storico, sociale e naturale e culturale.

D’altronde quanto detto, non è presente solo nella filosofia religiosa
cattolica, ma anche nella filosofia cinese dello Yin e yang esiste il concetto Esclusivo del maschile e del femminile, non lasciando alcun spazio ad altre “unioni” non complementari ed involutive.

Nei nostri tempi, all’alba del XXI secolo, si continua a discutere, ma anche voler tutelare legalmente, secondo un disegno umano, che non necessariamente implica giustizia, coerenza e coscienza logica, di “legami affettivi” biologicamente sterili, che come una zavorra si attaccano al tessuto sociale, non solo rallentando l’evoluzione, ma producendo effetti a cascata deleteri, non nel tessuto privato di due singoli soggetti – che secondo il loro modo di “pensare” si reputano “coppia”, ma sociale, con sentenze legali, che impongono – arbitrariamente – l’equiparazione delle “famiglie o delle unioni alternative” alla naturale famiglia umana, con i diritti, che per logica evoluzionistica e progressista, dovrebbero spettare esclusivamente a quest’ultima.
Non si capisce, come mai,gli intellettuali del tessuto sociale europeo, partoriti da legami eteronaturali, stiano, consciamente o no, lasciando il passo, approvando leggi, in sede di Unione Europea e italiana, contro gli interessi stessi dell’unica cellula primordiale degna d’essere tutelata e spinta ad espandersi ed evolversi, plagiando ad una “tolleranza” imposta a suon di sanzioni, innaturalmente inculcate nelle giovani generazioni, come se questi fossero responsabili costretti a subire, le scelte individuali di “coppie” dello stesso sesso, oggi sciaguratamente legittimate ad adottare un bambino, togliendo il diritto d’esprimersi liberamente, nel nome di un ipocrita e disgustoso politicamente (s)corretto, rimuovendo, come proposto da un ministro inglese, le parole “
mamma e papà” dal vocabolario degli insegnanti, imponendo un generico e degenere Genitori, per non offendere la sensibilità dei “genitori adottivi” o naturali convertitesi, dopo il fallimento dell’unione con una persona del sesso opposto, all’eterofobia.

Paradossalmente, a dar una mano al ripristino a quella che dovrebbe essere l’unica legale naturalità sociale ed evolutiva, potrebbero essere, se non fossero spinta da un laicismo radicale e deleterio, proprio la scienza, questa che in passato fu a lungo vituperata e messa al rogo, che si porta appresso rancori e ricordi storici, che a rigor di logica e razionalità, non dovrebbero appartenere ad un neutro uomo di scienza, litigio all’unica verità naturale che conosce: quella scientifica,preferendo essere antagonista distruttivo, anziché protagonista costruttivo, non della scienza al servizio di una religione, ma di una scienza serva e maestra della scienza stessa, che combaciano come lo Yin e yang universali, inscritte nel
DNA. stesso, non dello scienziato, ma dell’uomo e della natura.


Marco Bazzato
09.02.2008