Intanto sembra che il cosiddetto tesoretto, di cui si favoleggiava nei quotidiani nel maggio 2007, non esista, o che si debba attendere, secondo quanto dice Tommaso Padoa Schioppa, Marzo – guarda caso proprio in piena campagna elettorale – per conoscerne la vera entità, scannandosi sulla futura destinazione, che certamente non finirà nelle tasche dei cittadini meno abbienti. Quelli possono campare anche a pane e cipolla, o per la nostra politica, votata ad un radioso futuro, crepare, diventando concime per vermi, visto che gli Eletti, si sentono tutti, indistiamente Il Superuomo di Nietzsche.
Sfortunatamente “L’Asse Roma-Berlino”, Berlusconi-Veltroni è fallita, abortita pochi giorni dopo il concepimento, come una madre sadica che s’infila nell’utero i ferri da calza arroventanti, pur non portare avanti la gravidanza di un figlio sano, ma non voluto, negando la possibilità, silenziosamente sussurrata dalla maggioranza degli italiani, non espressa pubblicamente, perché lesiva dell’interesse dei potentati feudali mononeurali, di veder spazzati via i partiti unicellulari, ma che come metastasi, si attaccano ai governi, portandone, come un cancro alla morte prematura.
L’alta politica – ipocrita – parla sempre che la politica stessa, deve guardare all’interesse generale, non ai particolarismi individuali o alle beghe di cortile di vecchie matrone incartapecorite dai secoli, i problemi dei lavori, delle famiglie che non arrivano a fine mese o quant’altro di socialmente utile per il benessere personale e sociale degli italiani. No le vere priorità, sono quelle dei matrimoni tra “individui ” dello stesso sesso, le vere priorità sono quelle di perdere tempo con gli aborti, scaricati – come da tradizione tentennale - nel cesso con la stessa facilità con qui si tira l’acqua, dopo aver evacuato!, Ma Cribbio, se una donna si diverte ad ammazzare il feto in pancia, faccia pure! Mica questo è un problema degli adulti vivi e soprattutto della maggioranza degli italiani, che hanno ben altri grattacapi in testa?
Nelle prossime settimane, fino a due giorni prima del voto, gli italiani saranno quasi costretti a sfritellarsi testicoli e ovaie,assistendo ai passaggi di questo o quel leader di schieramento politico, col cappello in mano, come accattoni suonatori di armonica, girando su e giù per l’Italia e studi televisivi, per raccattare qualche voto, perché i due futuri candidati premier, non hanno avuto sufficiente forza testicolare nel portare a termine il sodomitico ed incestuoso 69 politico spazza partiti parassiti, soffocando gli italiani, con l’ennesima litania di promesse, che non potranno – e lo sanno benissimo – essere mantenute.
Poi i sondaggi, dicono che gli italiani, sono distanti dalla politica. Balle, la politica è distante dagli italiani. Questi signori feudali con le pezze al culo, non sono mai responsabili di nulla, non sono mai responsabili – penalmente e civilmente – quando qualche legge votata produce effetti nefasti sul tessuto, non solo sociale, ma anche psicologico degli italiani.
Chi risolleverà il Paese, dall’abisso politico in cui da lustri versa, ridotto peggio della “normalità” drena denaro campana?
Silvio Berlusconi? Classe 1936. Il Nuovo che avanza, o che è solo un avanzo, non si sa di cosa, che fonda partiti come fossero S.p.a? Prima fondatore e leader di Forza italia ora del Popolo delle Libertà, dove non si capisce quale sia – secondo le intenzioni del Cavaliere Mascarato – il popolo libero, da chi e da cosa? Dove i deficit di bilanci sono spalmati tra le classi medio basse , ma gli utili hi li incassa?
Walter Veltroni? Classe 1955, con in tasca un Diploma di Cinematografia! Prima Comunista Italiano, poi si trasforma nel 1992 in Democratico di Sinistra, dividendo la leadership nel 1996 con l’Ulivo di Prodi, divenendo Ministro dei Beni Culturali e spettacolo, con delega allo Sport, eletto poi Sindaco di Roma nel 2003, ora dimissionario, perché divenuto segretario del Partito Democratico, mostrando una capacità, di camaleontismo politico ,degna del miglior Arturo Bracchetti.
Gli italiani, non hanno alternative credibili a questa oligarchia che cambia sempre, senza cambiare mai, stretti nella morsa del turarsi il naso e stringere gli sfinteri, perché costretti a votare sempre le solite facce incartapecorite, che vivono nell’illusione d’essere insostituibilmente eterni, d’essere dei fulgidi fari Benito-Kennediane per le masse, ancora barbaramente divise ideologicamente, che cadono nell’eterno tranello politico, che votando ò un ipotetico centro destra, o un ipotetico centro sinistra, questi poi realmente facciano gli interessi, non solo dei cittadini, ma anche della nazione.
Sono passati 138 dall’Unità d’Italia. Nel 1870, ma dopo il periodo risorgimentale, dove il Paese, mirava a riunirsi idealmente, ma non culturalmente e lingusticamente,oggi dopo più di 27 lusstri, da quel “fulgido” ma momentaneo risveglio dalla “Catatonia campanilistica”, che già dai primi anni del ventesimo secolo, aveva riscaraventato il Paese nella Questione Merdionale, menzionata per la prima volta nel 1873.
Di una cosa gli italiani devono essere felici: Romano Prodi, ha deciso di non ricandidarsi, liberando gli italiani dalla sua sonnifera presenza, e parafrasando quello che diceva “Il Tizio” duemila anni fa, ci siamo liberati di un “Sepolcro imbiancato”, peccato che ne restino altri. Sempre troppi.
Marco Bazzato
13.02.2008