sabato 9 dicembre 2006

Ancora sull'eterofobia

PRispondo ad un lettore che in un blog, con estrema delicatezza, cortesia, e soprattutto di spirito democratico, scadente però volgarmente nell’insulto, forse dovuto ad un eccesso di scarsa conoscenza storica, avendo gli occhi foderati di una fallace ideologia comunista, figlia dell’ignoranza, e madre della menzogna, omette di o nega, peggio ancora di conoscere non solo la storia italiana, ma anche la storia europea. L’anonimo in questione, nel pieno rispetto della sua privacy non ha avuto il coraggio di firmarsi con il suo nome e cognome, oltre ad una sequela spropositata d’insulti, deficita della capacità minima di leggere e capire testi elementari, snaturando, violentando e lacerando, come forse suo abituale costume, fino alle viscere, rivoltando la realtà a suo uso e consumo.
Il tutto nasce da un mio articolo: Legge sulla convivenza: ha vinto la lobby eterofobica, avendo solamente descritto un’opinione a riguardo all’eventuale legge da valore legale anche alle coppie eterofobiche, e uso quest’aggettivo, perché è giusto ridare dignità alle parole stesse, non invertendole come a troppi abitualmente piace, ho semplicemente auspicato, che nel caso sciagurato che il governo attuale promulghi la legge, e che il Presidente della Repubblica la firmi, l’Italia che crede si riconosce nei valori del matrimonio eterosessuale, sia esso confessionale o laico, indica un referendum abrogativo a riguardo l’articolo che sancisce le unioni di fatto tra “coppie” eterofobiche.
L’educato anonimo ha scritto, nella sua totale libertà d’espressione:… Che cos'e' sto populismo retroattivo che sa tanto di finiana memoria…per non dire di fascismo clericale repressivo, …si evince già da queste superbe parole l’esempio della tanta sbandierata tolleranza di certi ambienti, dimenticando che: "Nikolai Krylenko, commissario del popolo (cioè ministro) per la giustizia, annunciò che “l’omosessualità è il prodotto di decadenza delle classi sfruttatrici, che non hanno niente da fare…” e che “…in una società democratica fondata su sani principi, per tali persone non c’è posto”.
L’omosessualità venne così ad essere considerata “controrivoluzionaria” e una “manifestazione della decadenza della borghesia”, tanto che nel 1952 venne scritto nella Grande enciclopedia sovietica: "L'origine dell'omosessualismo è collegata alle circostanze sociali quotidiane; per la stragrande maggioranza della gente che si dedica all'omosessualismo, tali perversioni si arrestano non appena la persona si trovi in un ambiente sociale favorevole... Nella società sovietica con i suoi costumi sani, l'omosessualismo è visto come una perversione sessuale ed è considerato vergognoso e criminale. La legislazione penale sovietica considera l'omosessualismo punibile, con l'eccezione di quei casi in cui lo stesso sia manifestazione di profondo disordine psichico
[1]".
Quindi caro lettore, non serve scomodare né Fini, né lo spauracchio del fascismo o del nazismo o del clericalismo, basta rileggersi la storia del partito comunista sovietico per apprendere un po’ di nozioni rimosse dalla coscienza collettiva italiana, evitando così l’infantile sbandierio di falci e martelli.
Lei evidentemente ha non la letto un mio articolo: Il diritto di cessare di vivere[2], quando a sproposito e fuori contesti mi cita il caso Welby, ma soprassiedo anche a questo, anche se mi lascia totalmente interdetto la scarsa conoscenza dei vari significati del populismo. Sarebbe stato utile a tale proposito che avesse specificato quale delle tre definizioni, in questo caso dello Zingarelli, si riferisce? 1 Movimento politico russo della fine del XIX sec., che aspirava alla formazione di una società socialista di tipo contadino, contraria all'industrialismo occidentale.
2 (est.) Ideologia caratteristica di movimento politico o artistico che vede nel popolo un modello etico e sociale.
3 (spreg.) Atteggiamento che mira ad accattivarsi il favore popolare mediante proposte demagogiche, di facile presa.
Leggendo il suo commento certamente si riferiva al terzo, visto che ha saputo esprimersi solo in questi falsi modi radical chic.
Ho trovato particolarmente interessante la frase dove dichiara: “ ...Ma come ti permetti di parlare in questo modo, che ne sai dove e' il giusto ed il non giusto…” naturalmente concordo, e infatti, Le rivolgo la stessa domanda: Come si permette ad imporre a quanti la pensavano e la vedono in modo diverso da lei il suo modello di giustizia? E prosegue: …Qui si parla di tutela delle minoranze, di tutte quante nessuna esclusa, tutti uguali per colore razza e gusti sessuali …il riferimento ai gusti sessuali comprende zoofilia, necrofilia e pedofilia? Sia più chiaro per favore, altrimenti i lettori potrebbero essere portati a pensare a tali depravazioni. L’essere troppo generico a riguardo ai gusti sessuali induce a pensare male, e pensare male è ancora un diritto costituzionale, naturalmente lei porrà i suoi paletti personali, ammesso che li voglia mettere, come altri che la pensano in modo diverso dal suo hanno il diritto di mettere i paletti dove meglio credono, oppure vuole negare ad altri questo suo diritto?
Su una cosa concordo, io non so cosa pensano gli italiani, infatti, in troppi tacciono, tengono la testa incassata nel guscio come tartarughe, perché a differenza degli eterofobi, gli eterosessuali non fanno mobilitazioni di piazza per ribadire il loro orgoglio d’appartenenza, ma concepiscono figli, le madri partoriscono, i padri li accudiscono di notte, li fanno crescere con l’equilibrio della figura materna e paterna, anche se ci sono troppe violenze che si consumano all’interno delle mura domestiche. Questa indipendentemente da ogni scelta personale, si chiama famiglia (non importa se confessionale o laica, con o senza matrimonio): vita che genera vita, sopravvivenza della specie, rinnovo del genere umano, continuità ed evoluzione, realtà che nessuna da legge di qualsiasi Stato sulla Terra che nessuna “coppia” eterofobica potrà mai cambiare.
Se è veramente democratico, lasci che i cittadini si riuniscano in comitati spontanei, e che indicano un referendum, poi visto che siamo in una Repubblica democratica, e il popolo è sovrano, lasciamo che sia il popolo a decidere, o ha paura della democrazia?
Termino mettendo il suo educato post, affinché i lettori capiscano chi sono i campioni di democrazia, lasciando naturalmente inalterato il contenuto, insulti compresi, augurandomi di rileggere ulteriori sue perle d’educazione politicamente corrette.


Il tuo post mi lascia un po’ perplesso caro poeta e srittore. L'hai suddiviso in "zone" passami questa parola, si che noi sprovveduti lettori possiamo rispondere a cotanto untume.1) Il paese ne ha veramente bisogno che? Che cos'e' sto populismo retroattivo che sa tanto di finiana memoria (leggi quello che ha detto su welby di grazia, ma forse gia' lo sai) per non dire di fascismo clericale repressivo, ossia la morale come arma di impsizione. 2)Questa frase poi non significa proprio un bel nulla. Ma come ti permetti di parlare in questo modo, che ne sai dove e' il giusto ed il non giusto. Qui si parla di tutela delle minoranze, di tutte quante nessuna esclusa, tutti uguali per colore razza e gusti sessuali. Ma a te cosa importa? Perche' devi imporre le tue idee che provengono da qualche abominevole baratro (ti cito) della tua testa nazista?'3)Ma decisione presa da tutti gli italiani che (nel nostro paese ahime' esistono solo tre persone+1 che usano le tue stesse parole, sabato erano a fare la marcia su roma)4) Non ti neanche rispondo per quanto e' delirante la tua parola.5)Ma che ne sai tu cosa pensa l'italiano. Ma ti arroghi di conoscere il pensiero di tutti o sommo poeta immondo? Mah quanto mi fai ridere6) Cazzate a profusione.Basta, ma che ti ho risposto a fare tanto perdo solo tempo. Ah, se tu sei il prototipo dell'italiano tipico, come pensi di essere, allora io mi vergogno di esserlo.Ciao sommo vessillo letterario del celodurismo e del neofascimo razzista. Cristo si sta rivoltando nella tomba nel vedere per quali loschi immondi individui si e' immolato. E attento a non piegarti troppo, qualcuno potrebbe trafiggerti da dietro.

Marco Bazzato
09.12.2006
http://marco-bazzato.blogspot.com/
(1) storico.org/gay-urss.htm
(2) marco-bazzato.blogspot.com/2006_09_01_archive.html

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