mercoledì 1 agosto 2007

Ricongiungimento familiare: Cesa ha ragione!

Il segretario dell'U.d.C. ha ragione da vendere, e non potrebbe essere altrimenti, in quanto il suo partito, rappresenta l'identità Cristiana risposata in municipio o concubinato more e uxorio, in forma privata, e che non deve interessare elettori e cittadini.
Cesa ha ragione, specie dopo il dramma esistenziale dell’onorevole Cosimo Mele, costretto – forse anche per ordine medico o del prete, tanto poi esiste la confessione e l'assoluzione del suo dio personale, nel confessionale - ad andare con due puttane per lenire l’atroce sofferenza, dovuta alla mancanza di rapporti sessuali con la - secondo il cristianesimo - pubblica peccatrice impenitente, seconda compagna, dopo (peccato mortale recita il catechismo della Chiesa Cattolica) aver divorziato (orrore!!!) dall'unica ed eterna moglie - che stando al Cattolicesimo Ordina “finché morte non vi separi” - dalla cui concubina attende un secondo figlio illegittimo.
La proposta di Cesa, non può che essere presa in considerazione e accolta dai due rami del Parlamento, in quanto deputati e senatori svolgono un lavoro usurante, mal pagato, privo di garanzie costituzionali, sanitarie,e con i pochi benefit rimasti, rischiano di cadere in povertà e costretti a fare gli accattoni, ridotti peggio di un minatore emigrato a Marcinelle, che non vede per giorni, o settimane la famiglia. Le Istituzioni - loro praticamente - hanno l'obbligo – secondo una morale che vale solo per loro - di provvedere al benessere psico-fisico e sessuale di questi stakanovisti della poltrona dorata a vita, conquistata grazie ai collegi blindati, che non potendo avere le loro legittime consorti a disposizione per soddisfare le pulsioni sessuali, sono costretti, a copulare con mignotte d'alto bordo, pagandosi (orrore) oltre la prestazione sessuale, anche la camera d'albergo, senza ricevere nessun rimborso spese, per il sacrificio, d'aver cornificato o la moglie, o la concubina di turno, correndo l’atroce rischio che qualche sciagurata puttana vada in overdose di cocaina, e che tutto finisca sulle pagine dei giornali, ledendo, secondo i parlamentari, attenti quando si tratta ei propri interessi di Casta, la privacy, perchè i loro presunti atti personali, che non hanno assolutamente nulla a che fare, con i compiti istituzionali, ed eventuali condotte private disdicevoli o cristianamente aberranti non dovrebbero interessare, e date in pasto ad un opinione pubblica invidiosa e rancorosa, in quanto l’aurea pubblica è l'unica garanzia di bontà e di rettitudine morale da mettere come manifesto un manifesto propagandistico, che il cittadino schiavo deve conoscere.
Ben vengano i ricongiungimenti familiari. È giusto che un parlamentare abbia, pagato dallo Stato, cioè dal povero suddito idiota costretto a versare l’obolo al Visco Cesare per il tapino disgraziato che deve avere a Roma oltre a moglie e figli,se possibile anche appartamenti per suocera ed eventuale mamma e nonna con badanti rumene, perché non possono essere lasciati soli i poveri vecchi, e figli, legittimi ed illegittimi, e nipoti, pronipoti, debbono avere il diritto di frequentare le migliori scuole private della capitale. Non si vorrà mica che crescano nell’ignoranza i rampolli dei Nostri Signori Feudali?
Bisogna essere grati a Cosimo Mele d’aver fatto il sacrificio d’andare con due puttane, sacrificio fatto nel nome di tutte le mogli o concubine more uxorio dei poveri deputati e senatori italiani. Senza questo dramma, che sta lacerando le coscienze degli italiani che non riescono ad arrivare a fine mese, non avremmo potuto strapparci i capelli per la disperazione di Mele, della sua concubina, del dolore dei figli, shoccati ddal puttanierismo del genitore, non avremmo potuto avere il cuore spezzato per questa lontananza familiare, ignari dell'abisso di disperazione, dell'agonia straziante dei corpi e dei cuori divisi che lor Signori sono costretti a sopportare per il bene del Paese, e per il benessere individuale dei cittadini.
La vera battaglia di civiltà che i cittadini dovrebbero fare, è quella di imporre al governo a triplicazione degli stipendi parlamentari, fornire agli stessi, cocaina, droghe, puttane, harem, e palazzi principeschi, in comodato eterno e gratuito, fino alla decima generazione a discendenti ad affini, con l'esenzione del pagamento eterno delle tasse, l'impunibilità assoluta, sia per i reati contro la persona e contro il patrimonio. Insomma un ritorno ad un feudalesimo di stampo medioevale, dove “l’Onorevole?” ha solo privilegi, e la plebe deve sentirsi lusingata d'avere esclusivamente obblighi e punizioni, come il diritto di prima notte con la sposa, o se il deputato è gay di prima notte con lo sposo, Nel nome della vera democrazia imposta con valori assolutistici, gli unici che permettono il passaggio del potere da una generazione all’altra nel nome della libertà di pochi, e della schiavitù di molti.
C’è una nota finale a questa infame realtà, ossia la dichiarazione dell’onorevole Buttiglione, che a proposito della vicenda Mele dice: : «Non si può sputtanare un partito che si batte per dei valori solo per l'errore di un singolo. Identificare il partito con l'errore di un singolo è infame. Qual è il partito che non ha avuto nelle sue fila un drogato, un corrotto, un mafioso o un camorrista?». L'aberrante dichiarazione di Buttiglione lascia sgomenti, a pezzi, mandando in frantumi l’idea stessa di partito cristiano, perché se un politico che dice di rifarsi a certi valori, conosce che all’interno del Parlamento esistono tali situazioni degenerate, infanga in primo luogo il Cristiano vero, che crede in certi valori, peggio ancora, è politicamente e penalmente responsabile di non denunciare alla magistratura gli eventuali comportamenti mafiosi, camorristici, o cocainomani presenti nel palazzo. La cosa infame è che sappia queste cose, e taccia. Insegnamenti morali, o l'appellarsi a valori morali, da parte di persone del genere, sono indegni per un parlamentare che si dice Cattolico, ma sopratutto per un Cristiano, e ha la faccia tosta di dirsi tale. Il partito di Buttiglione, è pieno di soggetti che dei presunti valori cristiani, nei loro comportamenti privati se ne infischiano, basta guardare la loro dissoluta vita privata, non diversa da quella di tanti altri italiani, che loro vorrebbero educare, continuando però a razzolare male. Vergognatevi.

Marco Bazzato
01.08.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/