martedì 7 aprile 2009

Berlusconi: «Aiuti dall'estero? No, grazie»


Lo sciame sismico, che come ultimo ha colpito l’Abruzzo, più precisamente L’Aquila e i paesi limitrofi. Per ora, complice la copertura mediatica, volta a far vedere solo il lavoro dei soccorritori, i morti, le tendopoli, i sopravvissuti traumatizzati, i feriti, sta mostrando al mondo l’estrema superbia del presidente del consiglio, Silvio Berlusconi, che ha affermato:

"Siamo in grado di rispondere da soli a alle esigenze, siamo un popolo fiero". Lo dice il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, riferendosi alle richieste dell'opposizione secondo cui l'Italia dovrebbe accettare gli aiuti che gli stati esteri hanno offerto al nostro paese per l'emergenza terremoto. "Ringraziamo i paesi stranieri per la loro solidarieta' - ha detto il premier - ma invitiamo a non inviare qui i loro aiuti. Siamo in grado di rispondere da soli alle esigenze, siamo un popolo fiero e di benessere, li ringrazio ma bastiamo da soli". (AGI).
A nome di chi parla Berlusconi?

Degli abruzzesi, degli aquilani, dei cittadini che hanno perso tutto – cosa che mediaticamente, forse, il presidente nega – e che sicuramente, non sarebbero superbi come il “nostro” premier che tratta a pesci in faccia i partner stranieri che offrono solidarietà, esperienza e aiuti umanitari.

Solo nei regimi dittatoriali si assiste ad un simile disprezzo nei confronti degli stranieri; arroccandoci in una superbia che puzza di sciacallaggio, giocato sulla pelle dei morti e degli sfollati, semplicemente per un atto di arroganza.

Forse, l’idea che tecnici stranieri possano vedere “ufficialmente” e riferire in patria, a chi di dovere, le nostre magagne interne, le lacune, le deficienze costruttive, per quanto riguarda le tecniche antisismiche, indegne per un Paese che ha la pretesa di dirsi civile – che dovrebbe essere sbattuto fuori dal G8 e G vari – potrebbe far sfigurare l’Italia, fuori dai patri confini, come se all’estero tutto ciò non fosse risaputo da decenni.

D’altronde basta guardare i servizi televisivi, dove nessun giornalista ha fatto un minimo accenno al Giappone, che essendo un Paese ad elevatissimo rischio sismico, ha saputo negli ultimi decenni conciliare l’alto tasso di urbanizzazione con tecniche costruttive antisismiche all’avanguardia. Ma noi, da provincialisti, stiamo ancora negando che il terremoto poteva essere predetto, come ha annunciato il ricercatore del Gran Sasso, Gianpaolo Giuliani, beccandosi, per ora, una denuncia per procurato allarme.

Previsione che certamente, sebbene ufficialmente smentita, è stata tenuta in debita considerazione, in quanto i soccorsi, stando alle testimonianze di molti cittadini, sono arrivati pochi minuti dopo la scossa delle 3.30 del mattino, segno chiaro che la macchina organizzativa era pronta a muoversi, in attesa dell’evento. Altrimenti non si potrebbe spiegare, vista la cronica inefficienza italiota, tanta celerità.

Ora fermo restando il dovere di arrestare gli sciacalli che si aggirano tra le rovine, c’è da tenere presente “lo sciacallaggio della ricostruzione”, come l’esperienza dell’Irpinia insegna, con 62 mila miliardi delle vecchie lire “sparite” e con i cittadini ancora in attesa di una casa.

È interessante ascoltare quanto afferma
Marco Travaglio a tal proposito, dal blog di Beppe Grillo, facendo una breve cronistoria degli spechi italiani, post terremoto.

È assurdo, alla luce della storia recente dei disastri italiani, di come il “nostro beneamato premier” non voglia deliberatamente vedere oltre il proprio naso ed il proprio narcisismo personale, disinteressandosene, con il silenzio quasi complice dell’opinione pubblica, dei veri interessi dei cittadini, come se la superbia fosse concepita come una dote e non come un vizio infernale che dovrebbe essere estirpato dall’animo umano, lasciando il peso della tragedia sulle spalle dei cittadini italiani tutti, perché al tempo, non avendo di meglio da scegliere, sono stati costretti ad eleggere, quello che appariva come il male minore per il Paese. Ma oggi, anche alla luce delle ultime “belle figure” in campo internazionale, in cui, a ragione, la stampa estera si divertita a “massacrare” l’immagine del premier, che con i suoi comportamenti avventati e poco educati, ha messo alla berlina tutti gli italiani, che si vergognano – manco fossero ladri – per le figuracce barbine che ricadono sui loro capi.

Marco Bazzato
07.04.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

3 commenti:

  1. ho sentito oggi questa cosa e adesso me lo confermi. Assurdo negare l'aiuto dal estero. Solo in paesi dittatoriali succede..

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  2. da segnalare anche che l'aiuto dagli USA è stato approvato..

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  3. È vero, oggi il cavaliere ha accettato l’aiuto americano nella ricostruzione dei monumenti. Solo che ad essere onesti, si dubita che gli americani abbiano le capacità artistiche e creative nel restaurare monumenti secolari, visto che a parte le grandi megalopoli, nella provincia americana, i cittadini vivono in case di legno.
    Senza contare che poi bisognerà capire se oltre a dare denaro, tra l’altro l’America è la nazione più indebitata del mondo, e soprattutto con il dollaro che vale come la carta straccia, tanto è vero che i cinesi, a ragione, vogliono ridiscutere gli accordi di Bretton Woods del 1944.
    Comunque rimane il fatto che gli aiuti internazionali, e ne hanno parlato tutti i media stranieri, offesi, sono stati rigettati al mittente, quasi con sdegno. L’Italia, infatti, secondo Berlusconi “può fare da sola”.
    Le uniche persone, che universalmente sono riconosciute come persone che “si fanno da soli” sono i tossici, pardon, i tossicodipendenti, secondo il politicamente corretto ormai così di moda!

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