sabato 18 agosto 2007

Droga e media


Dove sono quei bei film o serie tv degli anni settanta e ottanta, dove si vedevano rifiuti umani drogarsi sugli angoli di strade scarsamente illuminate? Dove si vedeva il laccio emostatico, e la vena che pulsava in attesa che l'ago entri. Dove sono quelle belle scene, alla Barbara de Rossi della Piovra, dove faceva il ruolo di una tossica, tutta crisi d'astinenza e vomito?
Tutto sparito, nascosto, gettato come immondizia sotto lo zerbino, non perchè il problema sia sparito, anzi, rispetto al passato, i tossici sono aumentati. Ma è cambiato il modo di drogarsi. Prima erano gli sfigati, i rifiuti umani della società a farsi le pere, oggi sono i figli di papà che vanno a travestiti, rischiando senza riuscirci (peccato) d'andare all'altro mondo, salvo poi risorgere, come novelli Messia medianici, che fanno delle loro schifezze, motivo di orgoglio.
Fa nausea vedere con quali riguardi siano trattati i tossici, come se essere schiavi di pasticche, coca, allucinogeni o altre schifezze, spesso assunte, sniffate, o deglutite assieme all'alcol bevuto in scala industriale, non sia più un dramma, ma un "must" per la nuova feccia con l'auto di papà del XXI secolo.
Non c’è più limite al cattivo gusto, o al disgusto. I cittadini sono costretti a infettarsi, tramite gli organi d'informazione, di ogni tipo di feccia esaltata che cammina in qualche passerella, o starletta televisiva, che ha anche la sfrontatezza di dichiarare, magari a qualche giornale di gossip da toilette, che drogarsi è semplicemente un fatto privato, e che non dovrebbe interessare al pubblico. Giusto, ma allora perchè questi modelli di virtù imbiancata al naso, non sono poi cacciati via a calci in culo? Possibile che certe "non persone", ma rifiuti sociali, invece di finire in una discarica mediatica, in una fossa biologica televisiva, debbano poi assurgere a vette sempre più elevate.
Non si tratta di fare i moralizzatori, o di voler cambiare il mondo. Perchè da che mondo è mondo, le cloache sono sempre esistite, ma si tratta di gettarli nei luoghi che meritano, lasciandoli che si consumino nei loro vizi, senza ricevere poi il plauso sociale.
La colpa però non è solo dei media, ma anche del popolo bue, che come dice un detto veneto: Le mosche si posano sopra la merda" E le mosche sono i lettori, o i consumatori di feci televisive o gossipare, per saziare la loro voracità voyueristica di quattro straccioni arricchiti, spesso senza arte e ne parte, rincoglionendo il lettore, con le disavventure di tossiche scosciate, che non sono ammesse in qualche privè della Costa Smeralda, trasformando la giusta cacciata a calci in culo di una starlette, come un problema nazionale.
Gli italiani sono drogati da questa informazione da discarica abusiva, da questo tipo di servizi scandalistici, dove il vero scandalo è che venga mandato in onda, e che da anni ha trasformato lettori e spettatori, in cessi dove sparare addosso, senza pietà ogni genere di schifezza di straccioni miliardari.
Sarebbe ora di tornare a vedere informazione vera, facendo prevenzione anche nelle scuole, contro i drogati, mostrandoli per quello che veramente sono, durante le crisi d'astinenza, mentre si fanno piste di coca, o si sparano pere in vena. Non se ne può più di questi oppiacei mediatici, dove si parla, senza mostrare nulla, dove si dice, senza far vedere, dove non si condanna, ma si cerca sempre di trovare una scusa idiota per comprendere il "loro" disagio. Mentre chi è costretto a sorbirsi la presenza di un tossico, di un cocainomane, di un alcolizzato cronico, un impasticcato, non meritano comprensione. No, devono subire i bastardi e basta, accettando "la normalità dell'anormale" come un dato di fatto, subendola senza nemmeno poter gridare il proprio sdegno davanti a questi portatori insani di sventure.
Ormai non si viene educati alla comprensione a tutti i costi, al rispetto del tossico, a trattare il rifiuto umano, non per quello che è: un fottuto drogato disumanizzato, dandogli senza colpevolizzarlo o condannarlo, un umanità che ha rifiutato dal momento che ha deciso di iniziare a farsi, dal momento che ha deciso di iniziare a spararsi in vena eroina, dal momento che ha liberamente scelto di impasticcarsi. Si dice che le mele marce rovinano le mele sane, è vero, ed è ora di svegliarsi, e gettare questo marciume, sul posto che meritano: in discarica, smaltendole per quello che realmente sono: rifiuti tossici pericolosi.

Marco Bazzato
18.08.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/