venerdì 3 agosto 2007

Prodi si appella ai preti contro l’evasione fiscale

Il curato di campagna Romano Prodi, non sa più che santi invocare per risolvere il problema dell’evasione fiscale. Il Premier in un impeto di fervore mistico chiede aiuto al Vaticano, affinché tramite i suoi preti, impartiscano prediche, magari aggiungendoci strali infernali soprattutto nelle messe delle nove del mattino, celebrazione usualmente frequentata da bambini e famiglie - per condizionarle meglio - contro gli evasori fiscali, facendo leva sulla coscienza cristiana – sperando che non siano simili a quella del deputato ex dell’Unione Democratici Cristiani Cosimo Mele, perchè i sudditi spirituali dello stato Pontificio si pieghino ai voleri del potere laico di "Cesare".
Romano Prodi, arriva addirittura a scomodare San Paolo, citandolo e strumentalizzandolo politicamente, e venendo meno al tanto decantato dovere di distinzione tra potere politico, e potere ecclesiastico, invocato dai difensori della laicità dello Stato, entrando a gamba tesa, nelle prerogative spirituali di un potere temporale straniero che tramite il concordato, ha gode di privilegi, ed esenzioni fiscali senza precedenti, come l’esenzione al pagamento dell’Ici, il non pagare l’acqua e forniture elettriche della Santa Sede e altro: Lo Stato Città del Vaticano Il Premier vuole, con l’intervista rilasciata la settimanale cattolico “Famiglia Cristiana” proporsi anche come sacerdote laico, esegeta, e conoscitore delle scrittore ad uso e consumo dell'incapacità decennale italiana nel combattere l'evasione fiscale. Evasione forse giustificata dall'eccesso di gabelle e balzelli, che strozzano l'economia reale e costringono i buoni cristiani a peccare contro Dio per cercare di salvarsi dalle Forche Caudine di uno strozzinaggio infinito e senza pietà, che non tiene conto delle necessità di sopravvivenza, visto che le varie politiche che hanno governato, sia di destra che di sinistra, non hanno nessun problema a far quadrare i bilanci familiari, grazie alle laute prebende del mandato parlamentare. Tanto è vero, che alcuni possono permettersi una stanza di hotel, con due mignotte, che costa 1500 euro a notte, e spacciare cocaina, cedendola gratuitamente, per poi abbandonarle al loro destino, quando una di queste rischia di andare in overdose.
Senza dimenticare che Prodi è buon samaritano solo della sua famiglia, il quale dopo aver tuonato contro la cancellazione della tassa di successione da parte del governo Berlusconi, ha donato ai due figli delle cospicue somme di denaro, senza pagare nulla a quel bruto Cesare, che a quel tempo era rappresentato dall’'ex premier.
Va ricordato a Prodi che, e da buon ex democristiano dovrebbe saperlo, che Dio tramite la confessione perdona tutto, preti pedofili compresi, come ben sa il Vaticano,quindi il saggio Cristiano, come molti deputati che si rifanno a certi valori predicando bene, ma razzolando peggio, hanno dimostrato incoerentemente, possono rubare - per sopravvivenza – al despota, preoccupandosi solo delle eventuali condanne penali, in quanto con un Atto di Dolore, e forse non più di due “Padre Nostro” e tre "Ave Maria”, risolvono il dramma morale con il Padre Eterno, ripartendo sbiancati, puliti e immacolati, pronti a reiterarsi all'infinito, usando sempre il medesimo sistema “Salva Coscienza”, visto che in caso di mancata assoluzione, come in una buona bottega che si rispetti, basta cambiare prete, per risolvere il tragico dramma morale.
C’è però un problema di fondo che assilla in modo bipartisan, i cittadini credenti e non, cioè è morale – visto che Prodi si appella al senso morale dei cittadini – pagare le tasse ad una governo, ad una classe politica nazionale e locale, che sperpera impunemente i denari spremuti, che confluiscono sia in tasche ignote, e anche per mantenere ed aumentare privilegi, benefit, e stipendi, come l'ultimo aumento di questi giorni di quasi 1000 Euro. Se lo Stato e il sistema funzionasse, il Premier attuale, avrebbe tutti i diritti legali e morali di pretendere legalità, ma con questo sistema che da decenni foraggia solo se stesso, e gli amici degli amici, il cittadino, volente o nolente, è costretto cercare di tutelare il proprio avvenire, non potendolo fare con leggi, leggine, e regolamenti interni sconosciuti alla maggioranza dei sudditi, anche a costo di finire in galera. Della serie cornuto e razziato fino alla morte, e ora grazie a Prodi, che chiede la dannazione eterna, anche oltre.

Marco Bazzato
03.08.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/