martedì 21 agosto 2007

Sciopero Fiscale? Bisognerebbe pensarci

La Lega Nord, per bocca del senatur Umberto Bossi, ha rilanciato il tema, caro non solo al nord-est italiano, ma a tutto il sistema Italia vessato:Lo sciopero fiscale. Ma, subito partono gli strali della maggioranza, e da parte di alcuni reazionari filo cattolici dell’opposizione, che vedono in quest’estrema ratio - pericolosissima per i cittadini, sei mai un giorno decidessero di attuarla - una forma di protesta riprovevole, e dannosa per lo Stato stesso, che verrebbe stroncata in ogni modo dai padroni puliricolori, anche filovaticane, dell'oligarchia politica italiana.
Ma siamo sicuri che sia veramente questo il problema?
Basterebbe prendersi in mano la Casta di Rizzo e Stella, per approvare la proposta leghista. D’altronde l’elenco degli spechi, delle piaggerie, dei servilismi fantozziani, del comportamento feudatario della classe dirigente, sarebbe più che sufficiente per giustificare le braccia fiscali conserte dei cittadini.
Fa orrore e terrore, vedere come anche dopo il ciclone tangentopoli, l’Italia dell’intrallazzo, della politica meretrice, che mette a novanta gradi i cittadini, anziché ridursi, sembra essere aumentata dismisura, partendo dalle province, alle regioni, sino ai massimi livelli dell'amministrazione politica della cosa pubblica.
Non si può più continuare a permettere che dei "signori feudali” o capi tribù simili al modello afgano, continuino ad ingurgitare risorse, tramite le tasse versate dai cittadini, come alligatori ingordi, ingrossando i loro conti privati, nel nome del popolo italiano invitato o costretto a tirare la cinghia, per i loro privilegi.
In un’epoca di precariato costante, di riduzione degli stipendi, di riduzione delle ferie annuali, è da Paese civile, sapere che l'attività di parlamentare si ferma per trentasette giorni di seguito, senza contare, che di solito questi l”lavora” non più di quattro o cinque giorni la settimana, portandosi a casa uno stipendio che potrebbe sfamare quattro famiglie medie, tendendo conto anche dei vari benefit, che i nostri Padroni, hanno a disposizione?
Che senso ha pagare le tasse ad uno Stato ingordo e vessatorio, ad una classe politica, che ha perso il senso del pudore e della realtà? Che protegge se stessa ed i propri privilegi, ma nel contempo è sempre così attenta a diminuire pensioni, e servizi, nel nome del dovere, degli schiavi di tirare la cinghia, come i servi della gleba del feudalesimo?
Per chi non l’avesse capito, l’Italia è un Paese a sovranità limitata, dove il suddito schiavo, può avere tutti gli agi e le ricchezze che vuole, a patto che non turbi un certo tipo di politica, a patto che il cittadino-pecora, non sia messo al corrente, di quanto avviene sopra le proprie teste, ed i mille modi escogitati ogni anno per rubare dalle sue tasche.
Ma l’aspetto più inquietante, è l’ingerenza di un Segretario di Stato Straniero, che sembrerebbe tenere i piedi tra due sponde, quella italiana e quella Vaticana, dimenticando che il "piccolo staterello” che controlla le Le Isole Cayman, dentro le mura capitoline, ruba al Cesare Italiano, tramite il concordato anche l'acqua e l'energia elettrica che consuma. Proprio questoAugusto signore, dovrebbe imparare la regola aurea del silenzio,e favorire il cambiamento verso un'Italia più solidale, visto che ancora che lo Staterello in qui lui è come il piccolo scrivano fiorentino, non paga nè, per regalia dello Stato italiano, l'Ici sui numerosi luoghi culto, dove si svolgono spesso anche attività economiche, con negozietti, chiostri e raccolta di offerte varie, e sarebbe ora che iniziasse a dare al Cesare italiano, come tutti i sudditi italiani, quello che citando a sproposito il vangelo, il Vaticano stesso sottrae come risorse al Paese Italia. Dopo questo, forse potrà condannare lo sciopero fiscale, altrimenti farebbe una miglior figura tacendo.


Marco Bazzato
19.08.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/