lunedì 27 agosto 2007

Aborto eugenenetico: selezione mengeliana a Milano



L’Italia, si sa, è un Paese di forte ispirazione cattolica, a parole, ma nei fatti, la realtà è ben diversa, anche se quando succedono tragedie, o errori clinici, come quello accaduto all’Ospedale San Paolo di Milano, dove anziché gettare tra i rifiuti un il gemello affetto dalla sindrome di Down, si getta ne sacchetto dei rifiuti speciali, il feto sano.
Questo dimostra, che indipendentemente dalle opinioni personali, dal diritto irrinunciabile di scelta della donna, l'ideologia nazista eugenetica di mengheleniana memoria, vive oggi in forme tecnicamente e verbalmente diverse, ma che nei fatti, nascondono il medesimo disegno darwiniano: la vittoria del più forte – che questa volta ha perso – nei confronti del più debole.
È risibile però che davanti a questo errore madornale, secondo determinati punti di vista, risibile, nella sua tragica fatalità, secondo altri, sia scesa una specie di cortina di ferro, che anestetizza le coscienze. I partiti di centro destra, da sempre strenui difensori - a parole - della famiglia, e del diritto alla vita tacciono, per paura d'essere passati per filo clericali, mentre i partiti di centro sinistra, cercano di minimizzare, per timore d'essere passati per nazisti con la falce e martello.
Ora, indipendentemente dall’aspetto ideologico, ci si trova probabilmente, grazie a questo errore medico, innanzi ad un omicidio vero e proprio,in quanto, la legge si permette di abortire – nazisticamente – oltre il terzo mese, se sussiste il serio pericolo per la salute psicofisica della donna, ma de facto, ammazzando barbaramente il feto sano, anche per la legge stessa,in quanto questo feto era quello che la donna di 38 anni, già madre di un bambino, desiderava tenere, e non gettare, come è avvenuto, nel bidone dei rifiuti ospedalieri. L'erroneo omicidio, è avvenuto nel mese di giugno, e i medici si sono difesi, per giustificare la loro imperizia, dicendo che "Da un lato i feti erano morfologicamente identici (con la stessa lunghezza degli arti e il medesimo sviluppo osseo). Dall'altro, con ogni probabilità, si sono invertiti nella pancia, dopo gli esami per la diagnosi prenatale che avevano mostrato alterazioni cromosomiche per quello di sinistra. Di qui la morte della gemella sana”
Perfino un dottorino appena fresco di laurea, sa che in caso di gravidanza plurigemellare, i feti all’interno del grembo materno si muovono, basterebbe del resto, aver assistito, o semplicemente aver visto un semplice documentario televisivo, che mostra un’ecografia in 3D, per rendersi conto, che i medici non potevano non sapere, che esisteva una simile possibilità. Lavarsi le mani in forma pilatesca, sostenendo che non si poteva prevedere tale movimento naturale all'interno del grembo, dei due feti, è un insulto alla scienza e alla medicina stessa, un insulto a tutte le semplici regole naturali, che da millenni la natura ha messo nel grembo femminile.
Rimane ora, più grave di prima, il problema etico, non tanto della politica di centro destra, che ipocritamente, oppure no, ha sempre sostenuto una serie di valori naturali, seppur accostati alla religione politicamente dominante in Italia, ma dei partiti di centro sinistra di sinistra, e radicali, che tacciono con la coda tra le gambe, cercando di nascondere la testa sotto la sabbia, come struzzi, per negare le responsabilità morali e politiche ed ideologiche che hanno portato alla legalizzazione dell'eugenetica prenatale, mostrando un pauroso accostamento, sempre negato, ma evidente in questi specifici argomenti, alla buia ideologia nazista.
Resta l’ultima domanda: i medici hanno semplicemente sbagliato, oppure quanto avvenuto all’Ospedale San Paolo di Milano, può essere equiparato ad un omicidio colposo, in quanto è stato – illegalmente ucciso – dopo il terzo mese, un feto sano?


Marco Bazzato
27.08.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/