domenica 12 agosto 2007

Case chiuse (puttanifici)? Magari


In questa torrida estate, un parlamentare che si dice cristiano, è stato beccato con una mignotta, ops prostituta, o come si dice in bulgaro “curva”, andata in overdose di coca, sembrerebbe gentilmente concessa dall’onorevoleo, e dopo le sparate dell’ex Sindaco di Treviso, che in un impeto di moralità, usando termini poco edificanti, ha chiesto di non vedere più il piazzale dell'ospedale civile, lordato dalla presenza di eteroscambisti, mignotte da quattro soldi -forse per via dell’alito e delle ascelle puzzolenti, che non valgono il prezzo delle accompagnatrici professioniste di parlamentari o magnati dell’industria, o da prostituti maschili per uomini virili, amanti delle brutalizzazioni consenzienti.
Il problema dell‘immondizia di strada, non esiste solo a Treviso. Sono molte le città costrette a convivere con questo degradante fenomeno, che sebbene rientri nella sfera privata dei singoli, e nessuno ha il diritto di metter bocca, dovrebbero essere compiuti, come in un Paese che vorrebbe definirsi civile, in quartieri, o in case preposte al meretricio eternaturale e non.
In fin dei conti i puttanifici, o case chiuse, sono presenti, sebbene con nomi diversi in altri Paesi meno clericalizzati del nostro, non si sono persi d’animo in assurde battaglie di principi supremi, con l’illusione di combattere – la marchetta – il lavoro più antico del mondo, basti pensare ai quartieri a luci rosse di Amsterdam, Berlino, o gli stessi Stati Uniti, che del puritanesimo perbenista hanno fatto una bandiera morale, con Stati come il Nevada, che a Rino, o della più famosa Las Vegas, hanno creato il business legale del gioco d'azzardo e della perdizione meretricia.
In Italia, invece spinta da frange opposte, che da una parte vorrebbero imporre la propria visione sociale decadente , facendo passare il "presunto diritto” che nel nome della libertà d’espressione del singolo ogni cosa è lecita, calpestando le normali regole del comune vivere, nel nome dei diritti di pochi, e l’altro frangente, che del principio assolutistico-clericale, vorrebbe con un colpo di bacchetta magica, o meglio, con un bagno d'acqua santa, eliminare il problema alla radice confidando nella conversione forzosa.
La realtà è molto più complessa, in quanto zoccole, travestiti, e operatori/ci sessuali di brutalizzazioni consenzienti, non possono essere cancellati, e nemmeno devono essere negati i loro "diritti", ma se ci fosse volontà politica, potrebbero essere incanalati in spazi chiusi, in quartieri, vicino ai maggiori centri di potere istituzionale, o nelle lontane periferie, in modo, che la depravazione, o la libertà individuale, secondo i diversi punti di vista, possa avere il suo libero sfogo, e che gli operatori sessuali, possano “noleggiare gli orifizi” ai clienti, in tutta sicurezza, con controlli sanitari adeguati, magari con la possibilità di drogarsi, andare in overdose di coca, e schiattare, senza che nessuno li disturbi, offrendo la possibilità legale di andarsene, soffocati dal proprio vomito, impasticcati come scimmie o ubriachi come somari, in assoluta libertà.
C’è però un altro aspetto fondamentale, e cioè che il puttanismo, la prostituzione, nasce dal puttanerismo, dai puttanieri. Non va dimenticato, e non per fare un plauso alla donna, che se non esistessero maschi infami, tendenzialmente pugnettari, privi di rispetto per se stessi, e nei confronti delle altre/i, non ci sarebbe l'esigenza di “prestatrici/ori di orifizi a pagamento”.
La piaga, o per dirla meglio, la cancrena putrescente, non va curata con il lassismo politico, o le barricate ideologiche di stampo laico o clericale, ma rendendosi conto, che a monte esiste un problema individuale di sfruttamento, e di persone operanti professionalmente in nero, con sacche d'evasione contributiva e di risorse economiche sottratte alla collettività.
Capofila dei quartieri a luce rossa, sembrerebbe finalmente essere Bologna, che sta pensando di legalizzare i puttanai, anche se i facinorosi di centrodestra, usano come pretesto, che non si può, grazie alle case chiuse, legalizzare il meretricio e la tratta delle donne sfruttate come bestie da infami senza scrupoli. Tecnicamente è vero, ma preferire l’immobilismo, lasciando inalterata una situazione, è il rimedio peggiore, visto che per queste sventurate sarebbe più salutare noleggiare gli orifizi - se veramente lo desiderano - da uno Stato pappone, che almeno offrirebbe sicurezza e assistenza, piuttosto che da trafficanti di carne umana senza scrupoli, che le mandano letteralmente al macello.
Senza contare che, sarebbe ora stringere il nodo gordiano nei confronti di quelle/i che smerciano il proprio corpo tramite annunci su giornali, nascoste sotto la voce massaggi, massaggiatrici e affini. Fingere che queste/i evasori fiscali cronici non sottraggano denaro alla collettività, lavorando in lussuosi appartamenti, o stamberghe fatiscenti, orestando la loro "opera" a domicilio, esattamente come fa un idraulico, o un elettricista.
Certo a livello pratico, nessuna persona sana di mente, desidera i puttanifici nel proprio quartiere, o nella propria via, ma è anche vero, che nessuna persona sana di mente, ama vedere ricci impazziti, copulare come scimmie negli androni dei palazzi, o nei giardini in penombra o in piazzali malamente illuminati di ospedali, o circonvallazioni. Spetta alla politica arginare, con meno danno possibile, la cancrena inguaribile di puttanieri e mignotte i/, trovando luoghi adatti, perchè i primi possano dar sfogo ai loro pruriti e le seconde/i possano mercificare gli orifizi in piena libertà, pagando le tasse all'erario.

Marco Bazzato
12.08.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/