mercoledì 27 marzo 2013
“Donne in Gioco”di Michelle Bovev
Sono le 11 di mattina del
27.03.2013 ora bulgara, quando inizio a scrivere questo pezzo e non dovendo
smaltire una sbornia a base di rakia, vodka, birra, vino, batida de coco,
limoncello e tequila, perché non bevendo né alcolici né superalcolici – a parte
che in pochissime occasioni speciali – manco li detengo in casa. Sto comunque
cercando di rimettere in ordine i pezzi della fiction tv, mandata in onda ieri
sera da Canale 5, in
prima serata, e che terminerà, a Dio e a Mediaset piacendo, questa sera, “Donne in Gioco”.
Lo show, che nelle intenzioni
della produttrice-sceneggiatrice-regista-attrice, Michelle Bonev, al secolo Dragomira
Boneva. Драгомира Бонева, ove Dragomira non sta per femmina dall’alito di drago,
ma per “Cara al Mondo”, nelle
intenzioni doveva essere una fitcion drammatica, pregna di “tensione interiore”,
per citare un liottismo usato e abusato in un romanzo di un autore napoletano, ma
non ha fatto altro che farmi scompisciare dalle risate, costringendomi a un via
vai all’urinatioio per smaltire la sbronza di sganasciate strappa mandibole,
che abitualmente avvengono durante la visone di b-movie “catastrofici” degli
anni ’50-’60 o dopo l’ennesima replica de “La
fuga del cavallo morto” o di “Ghiacciaio
in fiamme”.
Descrivere la fiction è banale
come la fiction stessa. L’unico problema sta nel trovare gli aggettivi e le
metafore confacenti all’opera.
Sceneggiatura: assente o non pervenuta! Il canovaccio è così
sottile che manco può essere utilizzato nemmeno per togliere la polvere da una
vetrata panoramica, priva di vetri, in uno chalet a Borovetz, Боровец!
Regia: per rispetto nei confronti di una sentenza giudiziaria mi
rivolgerò alla regista, Michelle Bonev, usando il maschile, avendo come
regista, diretto da cani gli attori, cosa che potrebbe offendere le razze di
canidi nel pianeta. Probabilmente la
fiction sarà studiata all’Accademia Nazionale di Arti Teatrali e Cinematografiche
di Sofia, come esempio di come non deve essere diretto e/o recitato un film o
una fiction, perché altrimenti Stanislavskij, al secolo, Konstantin Sergeevič Alekseev. in
russo, Константин Сергеевич Станиславский, bestemmierebbe per l’eternità.
Testi e dialoghi: Una persona potrà vivere in Italia anche da più
di un decennio, avere il passaporto italiano, ma rimarrà sempre straniera, in
quanto i pensieri, formatisi nell’infanzia e nell’adolescenza e nella prima età
adulta, permangono per sempre, e i dialoghi di “Donne in Gioco” risentono di questo. Infatti, anche se scritti
direttamente in italiano, sono “viziati” del modo di pensare della lingua e
della cultura bulgara, avendo significati non retorici in quanto
contestualizzati entro un lessico e un idiomatismo strutturato, secondo la
lingua e la cultura di origine, mentre
in italiano, se non adattati da validi
professionisti, risultano pensanti e ampollosi, soventemente ripetitivi. È
starano che nessuno abbia fatto notare la cosa alla “produttrice-sceneggiatrice-regista-attrice!”.
Oppure se ci hanno provato, costei essendo piena di se per dar retta ai
consigli altrui, avendo acquisito l’umiltà di alcuni italiani, del “So tutto io”|,
li ha ignorati. Forse si credeva Mel Gibson, sceneggiatore, regista e uno dei
produttori di The Passion of Christ,,
che fece ripetere 48 volte la scena del lancio dei 30 denari a Giuda.
Recitazione di Michelle Bonev: ha recitato? In molti potrebbero obiettare che se
ha recitato, lo ha fatto diversamente bene. Si possono contare sulla punta
delle dita gli attori-registi che godono dell’oggettività e del senso critico-
estetico nel saper riconoscere in se stessi, nelle vesti di regista, quando recitano
a livelli superati senza il complesso della telecamera da Cita, l’”antenato”
quadrumane ma contemporaneo di Tarzan, ma la Bonev non appartiene a questi
pochi eletti, a questi mostri sacri. Da ultimo ma non certo meno importante:
l’accento. Michelle Bonev, è nativa di
Burgas, Бургас, nel Sud Est Bulgaria. Per i puristi bulgari
gli abitanti di queste zone hanno una cadenza, il “meko” che li fa sembrare
quasi come se parlassero con cadenza russa, visto che la “L” e le vocali
vengono ammorbidite, con le frasi e/o parole, invece di uscire “secche e dure”,
sono come allungate, cantilenanti. Un po’ simili come “musicalità” a quelle dei
veneti.
La cosa che salva l’onore bulgaro
è che Dragomira Boneva, Драгомира
Бонева, Michelle Bonev, ha passaporto italiano. Per questo Wilkipedia, nelle
pagine bulgare così come in quelle italiane, non le dedicano che poche
striminzite righe. Un po’ come se fosse figlia di N.N.
Recitazione degli altri attori: mediocre. Ma la colpa non è di
costoro ma della regista che non ha saputo dirigerli, in quanto la Bonev ha un
background sociale e ambientale, anche e soprattutto nei suoi inizi di
“carriera” appena giunta in Italia agli “antipodi inginocchiati,” rispetto al cinema, regia e recitazione cinematografica
o teatrale. In alcuni momenti sembrava d’essere all’interno della parodia in
salsa brasiliana da telenovelas dei “Promessi
Sposi,” di Anna Marchesini, Massimo Lopez e Tullio solenghi, con i
personaggi che assomigliavano a tanti Pedro Ghilberto Imenez Perito per Aria, o
a quello di un palazzinaro laziale, eternamente rosso come un gambero
lampadato, “Che non vende sogni, ma solide realtà”.
Questa produzione
bulgaro-italiana della Romantica Entertainment – la casa di produzione di
Michelle Bonev, che per scrivere – male – la sceneggiatura ci ha impiegato
quasi due anni – e RTI, non rappresenta la cinematografia e le fiction bulgare,
passate e contemporanee, avendo abbassato all’inverosimile la recitazione degli
attori bulgari che vi hanno preso parte,
alcuni veri mostri sacri in patria –
ove la Bonev non viene, per dirla
con un termine gergale tutto italiano, “cagata
manco di striscio” – degradando la
recitazione anche degli attori italiani che apparivano come burattini smarriti
e guardavano verso la macchina da presa senza sapere in che direzione sarebbero
stati gettati. Primi tra tutti Lando Buzzanca e Martina Colombari: due statue
di gesso.
Location e fotografia: campi stretti, primi piani malfatti e
fotografia da B movie degli anni ’80, fatta, in totale economia. Niente a che
vedere con le produzioni di Pietro Valescchi della Taodue o le regie di Alexis
Swet. Le immagini il più delle volte sembravano smorte, sgranate, e una
definizione così’ bassa che non si è vista nemmeno ai tempi di Kojak,
1973-1978.
A tirar le somme ci si trova innanzi
ad uno show quattro ore,diviso in due
parti, di pessima qualità. Ieri mattina anche se Federica Panicucci a Mattino
Cinque cercando di non dimostrarlo, sembrava nutrire dubbi abissali sulle
qualità artistiche dell’italiana Michelle Bonev – produttrice,sceneggiatrice, regista
e attrice e di tale egocentrismo
sparagnino fa sembrare “Donne in Gioco”
come ne “La famiglia del professore matto”con Eddy Murphy – presente in studio per promuovere, al pari di uno scrittorino sconosciuto, la sua
autoproduzione cinematografica, in quanto nessuno le offrirebbe un lavoro né come
sceneggiatrice, né come regista e né tantomeno come attrice.
I mostri sacri del cinema
bulgaro, primi tra tutti gli attori Stefan Danailov, Hristo Shopov, o registi
come Binka Zeliaskova ,Anri Kulev, Ivan
Nichev, Metodi Andonov o sceneggiatori come Boris Hristov,, Kiran Koralov, solo per citare tra
i più noti in Bulgaria, alcuni totalmente sconosciuti in Italia probabilmente
diranno tra di loro, non ammettendolo mai pubblicamente, che con “Donne in Gioco”non ha vinto per fortuna
la cinematografia bulgara, ma l’arrivismo della mediocrità della
naturalizzazione italiana, come proseguo
del deludente esordio di Michelle Bonev alla regia nel film – fisco – “Goodbye
Mama,” e le meritatissime polemiche
mediatiche in seguito al premio – politico –
ricevuto alla Mostra del Cinema di Venezia, si ripete in uno show che si
muove nella direzione d opposta rispetto all’eccellenza,. A detta di tanti addetti ai lavori non fa altro che
rafforzare l’idea che “Donne in Gioco”
non sia altro che un Голямо гюбре, essendo
“l’opera” la nemesi della fiction televisiva,
e i 3.311.000 telespettatori italiani lo stanno a dimostrare. E Mediaset, per non gettare troppo denaro al
vento, facendo infuriare gli inserzionisti pubblicitari, presupponendo uno
share quasi da seconda serata, ha preferito metterlo in programmazione in
concomitanza con la partita Malta-Italia, per nascondere, sotto il tappeto
della scusante della nazionale di calcio, la genesi di un progetto
fallimentare, concepito peggio di due neonati morti a causa di un aborto a
nascita parziale.
Marco
Bazzato
27.03.2013
13 commenti:
.Visto il barbarismo espressivo di qualche utente anonimo, i commenti potranno essere moderati e/o rimosssi a insindacabile giudizio..
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Tu avere ragione, io fatto tante risate e avere candidato a Oscar mio criceto come miglior attore protagonista. Tu scusare me per strana scrittura, ma io avere sgradevole sensazione di botox bulgaro in mani e cervello che impedisce me di essere normale... Francesca (che tenta di ridiventare umana dopo il contagio plasticoso)
RispondiEliminaSono pienamente d'accordo con l'autore Marco Bazzato. Tuttavia, la esorto, viste le sue critiche sull'uso improprio dell'italico idioma, a scrivere HANNO con l'acca e non anno! Cordialmente. Barbara
RispondiEliminaGrazie Barbara per avermi fatto notare l’erroraccio, corretto prontamente! Nel caso vedesse altre mostruosità me lo scriva pure. Mi fa solo un grande piacere, visto che a volte, anche rileggendo il testo più di una volta si rischia di scivolare nella fallace idea di non avere commesso altri errori… :-)
RispondiEliminaSi capisce che alcuni errori sono dei refusi...ultimamente tutti si ergono a difensori della lingua italiana in un modo così antipatico che ti fanno venir voglia di sbagliare apposta. Su, non sottilettizziamo! XD
RispondiEliminaNon vado a sottilizzare con i bulgari che vivono in Bulgaria e che studiano italiano, li comprendo e li capisco benissimo, ma i superbi, beh, e questa, fidati, parlo a ragion veduta, ha esagerato, e i risultati si sono visti, anche con gli ascolti della seconda serata, 2.8 mila spettatori, un vero tonfo e non ci stava nemmeno la scusante della partita di calcio.. Semplicemente gli italiani non sono idioti, e sanno riconoscere e premiare un lavoro di qualità, indipendentemente dalla nazionalità e anche dagli eventuali svarioni linguistici, dove noi “puristi” del Bel Paese, come giustamente mi hai fatto notare e ti ringrazio nuovamente, non ne siamo esenti anzi.
RispondiEliminaE a mio modesto avviso non si tratta di fare i professori di italiano.. a proposito, stiamo lavorando sopra un testo di un “must” della lingua italiana contemporanea, conosciuto a livello planetario…e non ti dico nemmeno come questa cosa è scritta…ma di fare un bagno di umiltà, perché il passaporto italiano ad un straniera non da la nomea di italiana al 100% e non è razzismo il mio, ma semplice constatazione oggettiva. Poi gli errori possiamo farli tutti, ma come per Icaro, essere idioti volando con le ali ci cera, alla fine, giunti “vicino” al sole, ti fa crollare a terra…
Caro Marco, sono pienamente d'accordo con te sulle critiche che hai mosso a Michelle Bonev per il suo sciagurato "Donne in gioco". Ma l'errore più grande, che forse hai omesso per non infierire troppo, è stato quello di auto-assegnarsi il ruolo di protagonista non avendone le capacità ma soprattutto la fisionomia adatta. Ma quando si è vista mai un'ispettrice di polizia con le labbra a papera e due bocce esplodenti come la bomba posta nella bisca e alla quale la Bonev si è miracolosamente salvata (perchè?). Forse sarà il caso che stia attenta a non gonfiare ulteriormente labbra e seno, se vuole provare a lavorare con un vero regista che altrimenti si guarderebbe bene dallo sceglierla tra tanti volti di attrici brave ed espressive.
RispondiEliminaGentile lettrice anonima, diciamo che le critiche ci sono state nei confronti della sua recitazione, d’altronde, per citare “Il miglio verde”, non volevo infierire su un «Uomo morto che cammina!”», inserendole in alcune metafore..In ogni caso ci penseranno gli altri registi ad escluderla da altre produzioni, a meno che non voglia reiterare la cosa con un’altra autoproduzione pur di apparire al cinema o in tv. Senza contare che alla fine è stata giudicata dai telespettatori, che si sono rifiutati di vedere la seconda parte dello show.
RispondiEliminaIn ogni caso “l’attrice” non ha saputo tradire la sua origine straniere, che chiaramente non è una colpa ma un semplice dato oggettivo. Infatti osservando bene l’abbigliamento, a me ha ricordato molto i мутра (mutri), così come il fuoristrada utilizzato quando doveva consegnare il denaro oltrefrontiera. Ma giustamente per evitare l’accostamento, va ricordato che i veri мутра (mutri) hanno sempre utilizzato i Mercedes serie G, prodotti dal 1979 fino ad oggi, anche se di circa cinque anni, questo tipo di fuoristrada e i relativi occupanti, di solito vestiti in pelle nera, parlo dei maschi, naturalmente, sembrano spariti..dalla circolazione…
GRANDE MARCO TI OFFRO UN PUNTO DI OSSERVAZIONE PER DICHIARARE LA GRANDEZZA DELLA BONEV,EH SI LEI HA OTTENUTO QUELLO CHE NESSUNO RIUSCIREBBE IN CONDIZIONI NORMALI NEANCHE SCORSESE O TARANTINO:Fonte http://forum.alfemminile.com/forum/couple3/__f5227_couple3-Raccomandata-noooooo.html
RispondiEliminaDalla conferenza stampa RAI. Parla Michelle Bonev "Sono stata scoperta via satellite.....Mi hanno chiamata perchè volevano un personaggio nuovo e particolare".....parlando dei cantanti " far delle interviste cercando di scoprtire il loro talo psicologico". Nel curriculum consegnato alla stampa, si legge che " ha curato l'immagine di Alec Baldwin, Spike Lee, gloria estefan, Lionel Richie" e che interpreterà una cortigiana nel film "The passion" che Mel Gibson sta girando a Matera. Ebbene , abbiamo verificato, la sua partecipazione al film, il suo ruolo è come quello di una delle centinaia di comparse che vi partecipano !
Come al solito in esclusiva, e senza censure, SVANITYFAIR svela la verità ed i retroscena di come l'ex-ballerina-entreneuse-escort Dragomira-Michelle Bonev è arrivata al Dopofestival di Sanremo :
Erano gli anni '90 quando "la bulgara" Dragomira riciclatasi con il nome d'arte di Michelle Bonev , arriv in Italia a Milano per lavorare come entreneuse-ballerina (tutto....fare!) nel "famoso" night-striptease-club per solo uomini, William's di Milano, che all'epoca dei fatti era in Foro Bonaparte.
Dragomira-Michelle Bonev, inizi la sua carriera italiana al' William's diventando l' amante "di turno" di numerosi personaggi milanesi: da Bebo Martinotti (che all'epoca dei fatti era un potente ed influente manager di Publitalia) all'attuale Direttore Generale del Milan Ariedo Braida, fino ad un incontro fatale, quello con un giovane calabrese (che strano, vero, Saccà ?) di nome Giuseppe Corasanniti che si presentava ovunque come il nipote di un alto magistrato italiano, e Dragomira-Michelle insieme al giovane calabrese aprì un'agenzia di modelle, che era diretta da un'altra "famosa..." signora dell'Est... Thea De Ambrosis (la mamma di Luca quel giovanotto milanese che si è sistemato recentemente sposando in secondo nozze Giulia Ligresti, la figlia di "don" Salvatore Ligresti
L'agenzia del trio Bonev-Corasanniti-De Ambrosis in realtà non gestiva modelle, ma bensì "escort", signorine facili... da far ucire con clienti molto facoltosi. Addirittura un giorno, Dragomira-Michelle Bonev incontr in aereo su un volo Alitalia sulla tratta Roma-Milano, la modella Arianna David che due anni prima aveva vinto Miss Italia, e senza conoscerla ed averle mai parlato prima di quel momento le disse: "Perchè non a lavorare con noi in agenzia, vedrai con noi conoscerai tanta gente importante e potente in Mediaset e Rai, e se saprai essere particolarmente carina e disponibile con loro vedrai che carriera, altro che Miss Italia ! ", e le diede un suo biglietto da visita. Chiaramente la brava ed intelligente Arianna David ben si guard dal darle il proprio numero di cellulare.
fine parte 1
paret 2
RispondiEliminaDurante i mondiali di calcio, che si giocavano negli Stati Uniti, dopo la sconfitta della Bulgaria da parte dell' Italia, mentre Dragomira-Michelle Bonevera a Roma con il Martinotti , trov persino il tempo di farsi "consolare" di nascosto del suo amante in carica, da un altro giovane manager di Publitalia, che è attualmente uno dei topmanager di Mediaset
Nel 1994 mentre si svolgevano le prove di una manifestazione televisiva di moda della RAI nel Teatro Greco di Taormina, condotta (i casi della vita !) da Pippo Baudo, Dragomira-Michelle arriv in compagnia del Corasanniti che la present al potente capostruttura della RAI in carica, Mario Maffucci di cui Dragomira-Michelle Bonev quella sera fù "ospite particolare" diventadone, per lungo tempo, l'amante. Ma almeno Maffucci ebbe buon gusto, senza dubbio migliore di quello di Saccà: non la fece sfilare in passerella...preferendola in camera da letto.
Dragomira-Michelle Bonev, dopo il suo coinvolgimento personale in ben due fallimenti innanzi al tribunale di Milano (di cui uno relativo l'agenzia di modelle-escort), emigr... a Montecarlo, dove venne aiutata ad inserirsi nel giro dei clienti facoltosi dalla "solita" Thea De Ambrosis.
L'estate scorsa, Dragomira-Michelle Bonev, rimasta a secco di manati facoltosi e generosi, pur avendo accanto come sempre Giuseppe Corasaniti, è ritornata alle "origini" per far fronte al suo alto tenore di vita, derivante dalla sua "malattia" incurabile per lo shopping sfrenato, ritornando a lavorare come entreneuse (cn strip !) nel night-club William's di Milano che nel frattempo si è trasferito in via Manzoni, sempre a Milano. Tariffa per portarla via prima delle chiusura dal locale: una magnum di champagne dal costo di 1.000 Euro. Per le sue prestazioni sessuali, invece, occorreva concordare direttamente con lei. Ma si vocifera che si accontentasse con 1.000/1.500 Euro. Uno dei suoi clienti fissi dell'estate 2002 è stato l'industriale farmaceutico Pippo Giuliani il primo marito di Bedi Moratti (i due sono attualmente divorziati).
Ma l'estate è stata breve, e la relazione fra i due è finita, ed allora determinante per Dragomira-Michelle Bonev è stato l'incontro "particolare" avuto dalla "bulgara" con il direttore generale della RAI Agostino Saccà, ottenuto grazie alle presentazioni i Giuseppe Corasanniti e Carmelo Messina (uno dei consulenti - per non far nulla - strapagati di Saccà in RAI ). Tutti e tre calabresi !
Eccovi quindi spiegato come al solito con nomi, cognomi, riferimenti e circostanze inconfutabili, come un ex-ballerina-entreneuse-escort Dragomira-Michelle Bonev è arrivata al Dopofestival di Sanremo come "esperta internazionale di immagine e di moda" . Forse hanno sbagliato a scriverle il curriculum finto. Prego corregere: "Esperta internazionale streaptease e di marchette"
fine
RispondiEliminaGentile amico/a anonima. Diciamo che conoscevo la storia, avendola letta in molti altri siti, e in ogni caso a me interessava mettere in luce gli aspetti recitativi della sua ultima fatica. In ogni caso ti ringrazio per aver i link della sua genesi professionale in Italia…
Ciao Marco...io mi riferivo al commento dove ti veniva segnalato un errore grammaticale che, a mio parere, essendo SICURAMENTE un refuso visto che non mi sembri il primo scemo ignorante, non andava segnalato per una questione di "simpatia" che in molti si scordano di avere su internet. Non era riferito al "caso bulgaro" XD Ciao! :)
RispondiEliminaMi congratulo con il collega Bazzato per il suo articolo. Io ho scritto uno molto piu feroce, ma breve nel mio settimanale bulgaro "Kultura". Spero un giorno di conoscere sigì Bazzato. Buon lavoro!
RispondiEliminaSarei onorato , gentile collega, se potessi leggere il suo articolo, anche in bulgaro. Se vuole può inviarmelo via Facebook, oppure mi contatti sempre tramite Facebook…
RispondiElimina