venerdì 10 agosto 2007

Gentilini l’ha sparata grossa?

Continua a far scalpore la sparata dell'ex sindaco di Treviso Gentilini, che dai microfoni di una radio locale, ha invocato “la pulizia etnica nei confronti dei culattoni”.
Parole usate incautamente, e strumentalizzate politicamente, portando alla ribalta ancora la storia del millennio passato,delle deportazioni dei Gay nei campi di sterminio tedeschi, ma che indipendentemente dalla banalità della risposta dei circoli omosessuali trevigiani, pone l’accento sul degrado e lo squallore che vivono i cittadini residenti nelle zone adiacenti al nosocomio trevigiano.
È chiaro, senza voler cadere nella retorica populista omosessuale che l’ex sindaco è stato incauto, non tanto con la denuncia- sfortunatamente parziale - di una situazione di degrado, ma per l’uso improprio delle parole “pulizia etnica”, che potevano essere risparmiate, dando comunque al radio ascoltatore il messaggio sulla necessità di evitare sconcezze su strade o parcheggi pubblici, siano esse fatte da eteronaturali o gay.
Va detto che l'imboscamento, la copulazione su stradine buie, zone industriali dismesse e non, l'appartarsi in angoli isolati è una prassi nazionale, o quasi. Prassi eseguita in massima parte dalle coppie eteronaturali giovani e non, che tendenzialmente anche se non soggette a censure, o a fermi di polizia, sono usuali in Veneto, ma non solo. Ma il punto, non è di proibire la pratica copulatoria etero od omo, ma capire se a Treviso, ed in altre città, si è superato il limite della decenza, esondando nell'indecenza e/o nell'illegalità.
Gentilini ha sbagliato nella forma e nelle modalità del messaggio, ma non la sostanza che va verso la necessità di normalizzare i luoghi pubblici,proibendo la copula, o l’accoppiamento animalesco di amanti eteronaturali, fidanzati ufficialmente, o cornutori incalliti, concubini, mignotte, transessuali, o gay, che dovrebbero essere compiuti all’interno di abitazioni, o in spazi privati. come alberghi, ostelli, o a palazzi preposti al puttanificio a pagamento e non.
Non si tratta di bachettonaggine o di moralismo ipocrita , ma della necessità di mantenere decoro e rispetto degli spazi pubblici, soprattutto in zone densamente popolate.
Perché proseguendo su questo andazzo,invece di proteggere la parte sana della cittadinanza, si continua a mandare segnali di impunità incivile, dando spazio agli onanisti voyueristi, a guardoni frustrati,alla copula senza freni, o molestatori assatanati da astinenza congenita, che impunemente e impudicamente, stazionano in zone scarsamente illuminate, pronte, anche senza far nulla a dar fastidio a quanti preferirebbero camminare liberamente per le vie o gli spazi di periferia, senza essere costretti a subire molestie, o vedere spettacoli schifosamente indecenti.
Gli eteronaturali, o i gay hanno il diritto di copulare come e con chi vogliono, tradendo anche il marito o la moglie con zoccole, travestiti, transessuali, o esseri che credono d’avere un’identità sessuale variabili a seconda da come gira la luna, o da sbalzi d’umore dovuti alla mancata ovulazione, a patto che questi non pretendano il rispetto di quanti non vogliono assistere a certi spettacoli, che potrebbero essere consumati all'interno di mura, lontani dalla vista di quanti desiderano fare la loro vita normale, proteggendo i figli - specie se bambini - dalle infamità pulsionali di adulti senza privi di rispetto, non tanto per se stessi, ma almeno per gli altri.

Marco Bazzato
10.08.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/