mercoledì 1 novembre 2006

Sacerdozio e pedofilia


Ormai non passa giorno che aprendo qualche articolo, specialmente nella rete, visto che la tv di Stato e i maggiori network nazionali si guardano bene da fare un informazione ampia e approfondita, che non si leggano notizie vere o presunte di violenze fatte dai sacerdoti ai danni di minori.
Questo virus endemico invece d’essere denunciato dalle gerachie ecclesiastice il più delle volte passa sotto silenzio, e sovente il massimo della pena canonica prevista per il sacerdote instabile è lo spostamento ad un altra parrocchia, meglio ancora se in un altra diocesi dove possa continuare a coltivare indisturbato le sue perversioni.
Quello che fa riflettere che in pieno ventunesimo secoli ci troviamoancora davanti a famiglie, donne specialmente, che nonostante vedano la sofferenza dei figli, si lasciano convincere, complice l’asservimento culturale e da plagio mentale a rimanere in silenzio davanti ad abusi di tale portata, inviate al massimo a rivolgersi al vescovo affinchè invece di denunicare il pervertito alle autorità inquirenti, si muova nella direzione opposta, ossia proteggendolo.
Ma chi avrà scandalizzato uno di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse legata una macina d’asino al collo e che fosse sommerso nel fondo del mare. ( Matteo 18:6 ) Questo versetto tratto dal Vangelo di Matteo dovrebbe servire da monito specie a quanti nella gerachia ecclesiastica si ostina a trattare la pedofilia come un problema interno alla chiesa, come se al difuori di essa, cioè il cosidetto mondo secolarizzato tanto disprezzato anche dal Papa non potesse perseguire e punire adeguatamente i perpetuatori di tali crimini contro i più indifesi.
Davanti a tutto ciò però si rimane sconcertati non solo per il silenzio assordante dei media ufficiali, ma sopratutto per il modo pomposo e distorto che si porge l’informazine da parte della velina Vaticana.
Certamente l’assioma sacerdote uguale a pedofilo è assolutamente da scartare, ma ciò non toglie che il problema sussista e che continui ad essere venduto ai media come un fattore marginale all’interno della Chiesa, e quello che stupisce ancor di più è come spesso il popolo italiano rimanga indifferente a tali atrocità, con il rischio di mettere al bando la famiglia stessa che ha osato cercare giustizia, solidarità sociale e umana davanti allo scempio psichico di tanti indifesi.
Se la chiesa e in primo luogo il potere assoluto e imperiale del Vaticano decide di fare pulizia al suo interno, questo sarà visto come un bene per i fedeli (i pochi rimasti) che ancora credono all’assoluta buona fede di un Papa che ha dovuto chiedere l’immunità diplomatica per evitare l’arresto da parte delle autorità statunitensi per il suo appoggio, quand’era direttore del tribunale per la dottrina della fede, per aver cercato di coprire lo scandalo dei preti pedofili negli Stati Uniti.
Una chiesa che nei secoli passati non ha esitato a consegnare al braccio secolare e di riflesso al rogo migliaia se non di più di esseri umani, oggi non dovrebbe aver anessun timore di consegnare al braccio addolcito che oggi è la legge dello Stato Italiano i sacerdoti che si sono macchiati di tali infamie. In fin dei conti, grazie anche all’unità d’Italia e alla caduta dello Stato Pontificio sono state abolite le pene corporali che santa romana chiesa nei secoli bui faceva infliggere ai suoi fedeli. A tale proposito, sarebbe utile da parte Vaticana il ritorno in ague dell’utilizzo almeno in sede dello Stato Ponificio dell’utilizzo delle tecniche descritte nel Manuale dell’inquisitore di Fra Nicolau Eyumerich A.D 1376 nei confronti dei sacerdoti pedofili, affinchè secondo quanto descritto nel libro si applichi nei loro confronti la giustizia con equità e magmaninità divina e umana, utilizzando tutte le tecniche interrogatoriali ivi descritte, forse così senza attaccare la macina d’asino al collo, la chiesa saprà finalmente fare pulizia al suo interno, rendendo vivo fino in fondo il versetto del Vangelo di Matteo.
Marco Bazzato
01.11.2006
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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