martedì 21 novembre 2006

Lino Banfi è tornato alla commedia pruriginosa

Sarà forse l’età, sarà forse la nostalgia per Giovannona Coscia Lunga o per le varie maestre che vanno con gli alunni, ma rsta di fatto che Il Nonno Libero nazionale è tornato sul luogo del delitto della commedia all’italiana, dove tutto si immagina ma poco si vede. È tornato con un lungometraggio di quasi due ore per parlare della realtà eterofobiche con il Tv Movie “Il padre delle spose”.
Quella piccola porzione omeopatica d’Italia grida con gioia al cambiamento, l’Italia arcobaleno sventola le sue bandiere “d’amore” fricchettone per tutti e lo fa come sempre attraverso l’occhio della serratura, attraverso l’occhio pruriginoso delle fantasie maschili più nascoste: il sesso saffico trasformato in presunto amore, nel nome di quei presunti diritti legali di tutti, che vanno contro alla naturalità e all’evoluzione della vita.
Qualcuno dovrebbe spiegare ai cittadini italiani il senso di questa “Opera artistica”, il problema personale di un genitore che scopre d’avere la figlia eterofoba, e quindi “sposata” con un’altra donna, con i rapporti famigliari?
Certo che un padre per l’amore paterno che porta dentro di se perdonerò sempre le scelte scellerate della figlia, ma questo che rilevanza ha con la società?
L’atto individuale paterno, nasce e muore all’interno delle mura domestiche, infatti il dramma dell’uomo è sul dolore della figlia, colpita a morte da una coltellata al petto, e quindi, durante un momento d’estrema sofferenza ammette e permette tutto anche l’inammissibile, togliendo di riflesso al padre sofferente la lucidità della ragione, perché schiavo della sofferenza del dolore.
“Il padre delle Spose” non dice e non aggiunge nulla di nuovo ai vizi italici mostrati già negli anni settanta dal medesimo attore, solo che attraverso l’ideologia di pochi, si vorrebbe imporre a tutti i costi il mettere in piazza quelli che da sempre sono considerati vizi privati, ora trasformate in pubbliche virtù orgogliose.
Il film ha voluto porre l’accento su due realtà per natura inconciliabili, la prima quella rurale e contadina provita, e l’altra quella che porta necessariamente a trasformare l’esistenza umana in un OGM Terminator, ma che a differenza del semente geneticamente modificato, non può in nessun caso riprodursi vista l’uguale polarità dei due soggetti, e quindi destinato inevitabilmente ad estinguersi senza lasciare alcun discendente di sangue dietro di se.
La Tv di Stato ha commesso un errore nei confronti della maggioranza silenziosa dei cittadini italiani, ed è stato quello di trasmettere un film, che, sebbene nella presunta delicatezza è stato trasmesso in fascia protetta, dove minori, figli di coppie eterosessuali si sono visti sotto gli occhi immagini o situazioni, che sebbene non pruriginose, potrebbero essere risultare dannosi per la loro crescita, e appare strano che psicologi, operatori dell’infanzia, e psichiatri siano rimasti in silenzio, senza aprire bocca in nessun dibattito pubblico a difesa dell’infanzia violata per l’ennesima volta, e costretta a subire le ideologie eterofobiche di pochi adulti.

Marco Bazzato
21.11.2006
http://marco-bazzato.blogspot.com/

Nessun commento:

Posta un commento

.Visto il barbarismo espressivo di qualche utente anonimo, i commenti potranno essere moderati e/o rimosssi a insindacabile giudizio..
Il titolare del blog declina qualsiasi responsabilità civile, penale per i contenuti dei commenti dei lettori, in quanto unici titolari, che se ne assumono la completa paternità e con l’invio del post, dichiarano implicitamente compreso quanto sopra