giovedì 29 ottobre 2009

Nozze cattoliche proibite al castrato diventato “legalmente donna”


Dopo un abominio del genere e lo scandalo derivato, era il minimo che l’arcivescovo doveva fare, sebbene la condanna alla riduzione allo stato laicale sarebbe stata la giusta pena per lo sgarro fatto alla chiesa.

D’altronde che “questo matrimonio non s’ha da fare” anche per lo stolto doveva essere chiaro fin da principio, ma per il prete, che dovrebbe conoscere le regole, non solo divine, ma anche ecclesiastiche e del diritto canonico, evidentemente no.
Il fattaccio accade a Firenze, dove due uomini, secondo i certificati di battesimo, vogliono contrarre matrimonio religioso. Uno dei due da decenni è stato castrato, che si è fatto imbottire d’ormoni, ha cambiato il suo stato anagrafico, da uomo a donna, innanzi alle leggi dello Stato Italaino ed ha firmato davanti al sindaco un contratto matrimoniale con un altro uomo.. E questo matrimonio civile regge da 26 anni.

Ora però i due maschi, secondo i registri battesimali, che saggiamente non tiene conto delle eventuali castrazioni e agiungimenti posticci di seni e pseudo attributi femminili, volevano contrarre anche un matrimonio religioso, entro le mura di uno Stato Straniero – una chiesa – lo Stato Città del Vaticano, dove certe regolette dello Stato italaino sono carta straccia.

I due uomini, secondo i certificati di battesimo, avevano trovato un complice per il loro misfatto, un prete, che invece d’essere, come si conviene a ogni burocrate, non importa se di uno Stato laico, di uno Stato teocratico o di Dio, ligio alle leggi, ai regolamenti e alle carte, le ha palesemente e platealmente violate, e da qui è scattata la sospensione da parte del superiore, l’arcivescovo di Firenze, Giuseppe Betori.

Come sempre accade gli strenui difensori dei diritti degli omosessuali si sono scatenati, hanno accusato la chiesa di discriminazione e di ogni genere di nefandezza, dimenticando che per gli atti cartacei, uno dei due era un uomo con sembianze femminili, stando al certificato di battesimo. Stop. “…Tutto il resto è noia…” come canta Franco Califano.

Non va dimenticato che poche settimane fa, a Treviso, in questo caso l’errore di un funzionario pubblico poco solerte, aveva erroneamente trascritto un matrimonio, eseguito all’estero, di due persone dello stesso sesso, cosa giustamente proibita dalla legge italiana, esattamente come proibita nello Stato Città del Vaticano e quindi in tutte le chiese cattoliche del mondo. Questi due qui, con la complicità del prete, cosa volevano? Cambiare le regole in casa d’altri?

La cagnara indegna che si è scatenata sui media è poco consona alla presunta cattolicità della “coppia” in quanto se veramente cattolici dovrebbero conoscere almeno le regolette fondamentali, quelle del catechismo, sapendo che entrambi sono stati battezzati come maschi, e la chiesa non ammette nozze omosex.

Marco Bazzato
29.10.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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