venerdì 16 ottobre 2009

Cacciare Paola Binetti dal PD



Le voci continuano a rincorrersi in modo frenetico. L’aria che tira nei confronti di Paola Binetti, ogni giorno che passa, dopo che costei ha votato a favore della pregiudiziale di incostituzionalità sulla legge contro l’omofobia, voluta dalla sua collega di partito, in palese conflitto d’interesse, in quanto lesbica dichiarata, con un coinvolgimento emotivo sulla questione, Paola Concia, facendo così girare la voce che la Binetti potrebbe essere espulsa dal Partito Democratico.

Evidentemente i generali
omofili stanno mandando all’attacco le truppe dei disertori etero, passati dall’altra sponda, dalla parte del nemico, che oggi stanno facendo di tutto per impallinare politicamente Paola Binetti, rea d’aver votato secondo coscienza.

Il Partito Democratico, se democratico così può essere chiamato, si sta appiattendo in posizioni così radicali da rappresentare la pronezza nei confronti della casta, di quelli che secondo la Bibbia, possono essere considerati i discendenti di Sodoma.

Ora questa virulenza pandemica si sta dimostrando in tutta la sua ferocia, proprio contro Paola Binetti, colpevole di ragionare secondo la propria testa, la propria sensibilità personale e sociale, ben conscia di quanto sarebbe avvenuto nel caso avesse votato contro le direttive – dittatoriali – del partito, sta dimostrando all’Italia cosa veramente sarebbe successo al Paese se fosse passata la proposta di legge contro l’omofobia: la gogna per quanti solo osassero pensare in modo normale, rispetto alle diversità omosessuali. E queste diversità si stanno manifestando in tutta la loro rozzezza, con volgari attacchi pretestuosi nei confronti della presunta omofoba, solo perché cerca di marchiare al meglio il proprio territorio, evitando che le torme di invasori GBLT gli entrino dappertutto, costringendo non solo lei, ma la maggioranza degli italiani a alla ritirata, perché accerchiati peggio del Generale Custer.

La Binetti con il suo coraggio e abnegazione sta mostrando al Pese che non bisogna abdicare i propri diritti, nel nome dei presunti diritti altrui, diritti già esistenti, ma che alcuni poteri forti, complessati perché la natura, la genetica, o le condizioni sociali gli hanno consegnati al mondo in modo diverso, pretendono che lo stesso mondo si pieghi alle loro diversità, accettandoli per come sono, quando il loro primo problema e che non accettano se stessi e che intimano agli altri, anche con la coercizione d’essere accettati, togliendo agli etero il loro libero arbitrio e possibilità di scelta nel dire cosa piace e cosa intimamente disgusta.

Ma l’assurdo è proprio che la Binetti, con questa sua scelta autonoma e di coscienza, è diventata, all’interno del PD minoranza. Minoranza che in quanto tale dovrebbe essere tutelata proprio da quella maggioranza omofila che cerca di distruggerla, insultandola e volendone la sua testa su un piatto d’argento, comr sadiche messaline,manco la Binetti fosse Giovanni il Battista.

Ma l’aspetto sordido della vicenda, non è solo l’eventuale espulsione della Binetti dal PD, ma il silenzio vile del Centrodestra, che ha avuto, anche grazie a questa paladina della libertà, la possibilità d’affossare una legge farsa. Nemmeno una parola di solidarietà. Silenzio tombale.

Gli omofili a questo punto, forse, faticano a capire che la coscienza individuale è un diritto inalienabile da preservare, un diritto che vale più dell’orientamento sessuale, del transgenderismo, dell’omosessualità, perché la coscienza appartiene alle persone, non a quello che i GBLT vogliono ideologicamente chiamare generi sessuali. E il valore della scelta di coscienza, il libero arbitrio, vale più di qualsiasi valore omosex, per questo che la coscienza va preservata.

Marco Bazzato
16.10.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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