Doveva pensarci prima! Non si va a transessuali che sniffano coca, salvo poi frignare se si viene sbugiardati dalle forze dell’ordine, indipendentemente dal presunto ricatto.
Ma la cosa più esilarante la si è vista ieri nei Tg, quando il frequentatore del transessuale cocainomane ha rilasciato una dichiarazione ai media. L’utilizzatore del rapporto sessuale mercenario, aveva la voce rotta dalla rabbia e a fatica, per la vergogna, riusciva a stento a trattenere le lacrime.
Bellissima scena d’alta politica, bellissima scena d’alti valori etici e educativi per i cittadini che tra poco dovranno andare alle urne per le elezioni regionali.
Ora ci sarà da ridere perché dopo la campagna contro Berlusconi, dovrebbe essere arrivato il momento di una severa e dura reprimenda contro Piero Marrazzo, dove purtroppo i media stanno prendendo una deriva vittimistica nei confronti del Presidente della Regione Lazio, come non lo fu per Silvio Berlusconi.
Dobbiamo estrapolare dal contesto il fatto delle quattro mele marce dell’Arma dei Carabinieri che hanno tentato sia di ricattare Piero Marrazzo, sia di vendere il filmato, ma concentrarci su cosa effettivamente stava facendo Marrazzo con un prestatore d’ano a pagamento, con annesse piste di cocaina. Forse Marrazzo non sapeva che consumare coca è reato e soprattutto da quanto tempo questi frequentava il prestatore d’ano cocainomane?
La pietra dello scandalo di Piero non è tanto il ricatto, dove questi si sarebbe prestato per paura dello sputtanamento pubblico, assurdo se una persona fosse certa d’avere la coscienza a posto sia sotto l’aspetto penale, etico, morale e politico. Cosa che evidentemente alla luce dei pagamenti, avvenuti tramite anche assegni, non è, ma la pietra dello scandalo è che una persona dalla moralità personale così da specchio curvo a novanta gradi non abbia dimostrato, almeno per ora la decenza di ammettere d’essere un abituale frequentatore di transessuali, di amare i giochetti viziosi con siffatti soggetti, pagandoli. Altro come dice lui: “Debolezza privata”.
Ora Marrazzo si difende, “Ho una famiglia alla quale tengo più di ogni altra cosa e che voglio preservare con tutte le mie forze…” .
Ridicolo e patetico. Evidentemente quando decideva d’assecondare le sue pulsioni sessuali, che probabilmente i familiari della moglie potrebbero anche definire perversioni con un mercenario del sesso, non aveva una famiglia da preservare, non aveva una figlia o dei famigliari che non dovevano sapere. Ipocrisia allo stato puro. Se i carabinieri non l’avessero ricattato, forse Marrazzo avrebbe continuato a infischiarsene della famiglia, continuando a frequentare – di nascosto – il prestatore d’ano a pagamento.
Una cosa che i media non hanno fatto notare è che la vicenda Marrazzo, per quanto riguarda la frequentazione di un prestatore d’ano è più grave di quella di Berlusconi che lo ha visto coinvolto con la puttana Patrizia D’Addario, in quanto il premier, come hanno accertato i magistrati, era solo l’utilizzatore finale dei servizi della baldracca, non il pagatore, mentre Marrazzo, almeno da quanto fin ora è emerso, pagava il sodomita. Senza contare che almeno Berlusconi è un uomo che va a donne, non un uomo che va a donne col cazzo e siliconati.
Ora però sembrerebbe che l’ex giornalista, divenuto Presidente di Regione si accinga a diventare x anche in questo campo, avendo così forse la possibilità di riprendere le sue frequentazioni con i prestatori d’ano a pagamento, dove stando a quanto riporta oggi Repubblica la frequentazione con il sodomita sarebbe iniziata sette anni orsono, e che negli allegri ambienti omofili romani la cosa era risaputa.
Ora il Pd si appresta a scaricare gentilmente l’appestato, nonostante a parole il Pd sia uno strenuo difensore delle minoranze non etero, nei fatti i Presidenti di Regione che vanno clandestinamente da prestatori d’ano, non ci fanno una bella figura né con l’elettorato cattolico né tantomeno con le gerarchie ecclesiastiche di cui il Presidente di Regione del Lazio è costretto anche a trattare per colpa del Concordato tra Stato e Chiesa, fascisto-craxiano.
Si leggono in questi giorni ventate d’ipocrisia che odorano di flatulenze dovute al maceramento di sostanze piccanti negli intestini, da parte di Piero Marrazzo, il quale solo a sputtanamento nazionale avvenuto si ricorda d’avere una figlia di otto anni che apprende dalla tv dei giochetti erotici che il padre conduceva con altri uomini con le labbra e mammelle plastificate. E vorrebbe sparire! Non si preoccupi, sparirà. Sparirà perché probabilmente la famiglia lo tratterà come un appestato, bandendolo di casa, la figlia non gli vorrà – a ragione – più rivolgergli la parola, gli amici etero lo guarderanno di sbilenco e naturalmente in Rai non ci potrà tornare, in quanto nessun direttore di testata, dopo quanto accaduto se lo porterà in una tv, come quella di stato lottizzata.
Ma in molti immagineranno la gioia della moglie, la giornalista di Linea Notte del Tg3, Roberta Serdoz, felice dopo 4 anni di matrimonio e una figlia di 8 anni di scoprire che il marito la tradiva da sette con u n uomo dalle tette posticce. La coppia, soprattutto la donna, potrà dimostrare all’Italia quanto progressista è, quanto tollerante sarà nei confronti degli omosessuali e dei transessuali dopo la scoperta che il marito fa parte di questa “allegra” combriccola, per di più, pagandoli.
Il ribrezzo oggi arriva dal fatto che tutti, in un modo più o meno velato esprimono solidarietà a Marrazzo, nonostante l’imbarazzo che provano, ma nessuno ha speso una parola di solidarietà nei confronti della moglie cornuta. Lei è un parassita sociale, un soggetto a cui non manifestare vicinanza per quanto, per colpa del marito, sta subendo, per i traumi che grazie a Piero Marrazzo la loro figlia sta patendo. Si concentra l’attenzione, anche solidale, nei confronti del cornificatore, del traditore, del vile che non ha avuto il coraggio di confessare alla moglie le proprie “debolezze” dice il Marrazzo, perversioni pensano in molti.
Stando ai quotidiani queste frequentazioni andavano avanti da anni. Non giorni. Anni passati a mentire alla moglie, alla figlia, a quella famiglia che ora dice di voler difendere. Sì, ma difendere da chi? Dai media che fanno solo il loro lavoro, non pescando nel torbido, ma nei fatti e se i fatti, ora agli occhi della famiglia e dell’opinione pubblica appaino sordidi e torbidi, certo non si può parlare di volontà politica di distruggere una persona. Marrazzo ha fatto tutto da solo. Da solo ha frequentato i trans, da solo mentiva alla moglie, a tutti, seppure i transessuali di via Gradoli sapessero delle sue debolezze private, e loro nel rispetto della sua privacy e dei loro affari, a ragione hanno taciuto.
Ora si spera che altri politici vengano beccati con le braghe calate, meglio se sposati, e che si dimettano con la coda tra le gambe!
Marco Bazzato
26.10.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/
Convido, scritto molto bene.
RispondiEliminaL'ipocrisia pacatamente messa a nudo.