lunedì 12 ottobre 2009

Berlusconi contro la stampa estera



"Sputtanano non solo me, ma il Paese" dice l’imputato premier Silvio Berlusconi.Come se la stampa estera, i media stranieri fossero i responsabili delle avventure galanti con una puttana non pagata da lui. Come se i media stranieri fossero responsabili della stangata da 750 milioni di Euro che il gruppo Finivest si è beccato, in primo grado, per il Lodo Mondadori. Come se la stampa estera fosse responsabile del doppio “calcio volante sulle palle” che la Corte Costituzionale ha sferrato contro il Lodo Alfano, mandandolo k.o. Di tutto questo, come a voler lanciare il gatto morto e putrefatto in casa d’altri, sono responsabili i media stranieri,responsabili per aver riportato i fatti, colpevoli di non aver taciuto innanzi alle difficoltà di un premier imputato in vari processi pendenti a suo carico. E solo per aver detto questo, i media stranieri, avrebbero sputtanato l’Italia?

Passi l’idea di mettere un bavaglio alla stampa nazionale, ma aver anche la presunzione che oltre i patri confini, i giornali stranieri debbano tacere sulle vicende italiane, si rischia di scadere nell’apologia dell’assurdo.

Il tycoon italiano dei media, diventato Presidente del Consiglio, sembra aver dimenticato che i media si nutrono non solo di nani, ballerina e telefilm, ma anche di fatti, notizie dal mondo, in questo caso il mondo include anche l’Italia e i fatti politici del Bel Paese. Se passasse l’assioma dell’imputato premier, allora dai telegiornali, dai giornali, dovrebbero sparire così le notizie che riguardano gli altri stati del mondo, rinchiudendo il Paese in un bieco provincialismo che distruggerebbe le conoscenze e gli intelletti, creando così un esercito di cittadini con le brenne davanti agli occhi, che non sanno né vedere, né ragionare oltre la punta del proprio naso.

Poi non si capisce che legame ci sa tra l’Italia e le vicende private dell’uomo Silvio Berlusconi, che è imputato in vari processi, per vicende che non toccano il suo ruolo istituzionale come Presidente del Consiglio, ma come privato cittadino, come sancito dalla Costituzione Italiana,all’: Art. 27.

La responsabilità penale è personale

Silvio Berlusconi, laureato all’età di 25 anni in Giurisprudenza, dovrebbe conoscere la costituzione a menadito, anche perché prestato giuramento più di una volta, nelle mani dei vari Capi di Stato che si sono succeduti. Giuramento che rappresenta l'espressione del dovere di fedeltà che incombe in modo particolare su tutti i cittadini ed, in modo particolare, su coloro che svolgono funzioni pubbliche fondamentali (in base all'art. 54 della Costituzione).

Mettere in mezzo l’Italia, il ruolo istituzionale del primo ministro con le faccende private di un imputato, in questo caso Silvio Berlusconi, significa disattendere, scientemente, un dettame costituzionale, scritto senza tanti fraintendimenti, chiaro e semplice, e che può essere compreso anche da uno stolto, scaricando sull’Italia e gli italiani colpe che non hanno, come se i cittadini fossero responsabili in solido di quanto è imputato una singola persona.

Si dice che: La legge non ammette ignoranza, tanto più da secchione con 110 e lode, dovrebbe conoscere a menadito, non solo la Carta costituzionale italiana, ma anche il detto.

L’attacco fatto ai media stranieri è ottuso, pretestuoso e arrogante, in quanto travalica i confini nazionali, ingerendo in modo indebito dentro le libertà costituzionali stabilite in altre nazioni, senza contare che in Italia la Costituzione stabilisce, Art 21

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.

La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure.

Il premier forse ignora anche un'altra realtà fondamentale, credendo che gli stranieri siano tutti degli imbecilli, e che oggi con internet e tv satellitari, sapendo le lingue, conoscere i fatti del mondo è un attimo. Il tempo di premere un tasto sul telecomando, o un colpo di mouse sul pc, ed ecco che la schermata appare. Senza contare che evidentemente anche non conoscendo le lingue, basta usare il Traduttore di Google, un semplice copia e incolla e dopo un clic compare una traduzione grezza, ma comprensibile di ogni peto che accade nel mondo.

Ma c’è un aspetto che se non fosse comico sarebbe tragico su questa esternazione dell’imputato premier, Silvio Berlusconi. Come dovrebbe, secondo lui, comportarsi un cittadino italiano che vive all’estero, se un autoctono chiede informazioni sulla situazione del premer in Italia? L’Italiano dovrebbe mentire sui fatti accaduti a Silvio Berlusconi per paura d’essere marchiato come diffamatore dell’Italia o dovrebbe semplicemente dire la verità, spigando all’autoctono che un conto sono le vicende giudiziarie dell’imputato premier, un conto è l’Italia e gli italiani, che grazie a Dio sono realtà distinte e non sovrapponibili, in quanto Silvio Berlusconi, come imputato in vari processi, rappresenta solo se stesso,secondo il dettame costituzionale dell’Articolo 27 che recita:

La responsabilità penale è personale.

E Silvio Berlusconi in coscienza dovrebbe saperlo, come dovrebbe sapere, parafrasando un detto di una delle sue società, di cui tramite Finivest ne detiene il 37% che “Il mondo non è costruito attorno a lui!”n come lui pensa del mondo.

Marco Bazzato
12.10.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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