giovedì 15 ottobre 2009

Condannata Gabriella Carlucci


Poi dicono che in Italia l’informazione è libera. Nelle tv di Stato e in Mediaset certamente no. Difficilmente gli italiani che si informano tramite i Tg sono venuti a conoscenza, complice un silenzio assenso che puzza da censura della condanna, per sfruttamento del lavoro nero ai danni di una sua collaboratrice, pagata una miseria e mai contrattualizzata. L’esborso economico inflitto alla Carlucci è francamente irrisorio, solo 10.170,39 Euro. Una miseria che grida vendetta agli occhi di tutti i datori di lavoro, stangati fino a fargli uscire il sangue dal naso, se beccati con lavoratori in nero e con i contribuiti non pagati.

Chiaramente Gabriella Carlucci, sempre pronta ad attaccare, ha preferito un secco “no comment”, forse perché arrabbiata per essere stata sbugiardata pubblicamente, non tanto dai media, ma dalla magistratura stessa, che a ragione l’ha condannata a una pena, che per la sua tasca è una miseria, in quanto ogni parlamentare percepisce 4.000 euro per pagare i collaboratori. Da qui si evince che se la Carlucci prima ha pagato 500 euro al mese e poi 1.000 alla sua collaboratrice in nero in ventuno mesi. La deputata della libertà – la sua – si è tenuta in saccoccia, avendo incassato per il solo periodo da settembre 2004 a giugno 2006 la bellezza di 84.000 Euro, solo per i rimborsi per le spese della collaboratrice. Ipotizzando che per farla grande le abbia dato 1.000 euro al mese, per un totale di 21.000, alla Carlucci ne sono rimasti in tasca 63.000, che tolti i 10.000 e rotti della sentenza, ne ha guadagnati di puliti, puliti, quasi 54.000 mila euro.

Il bello è che proprio il centrodestra sta facendo la battaglia contro l’evasione fiscale, dei comuni cittadini, ma in parlamento nessuno ha il coraggio di far pulizia, imporre ai parlamentari le medesime leggi e sanzioni inflitte al popolo, ma con i media, la tv, sempre pronta a sbandierare i presunti successi, salvo nascondere il fango dei loro parlamentari sotto il tappeto, come se avessero la carogna di un cane morto in casa, dove le esequie debbono celebrarsi in forma privata, lontano dagli occhi dell’80% degli italiani che si informa solo grazie alla televisione, che ad oggi ne sono all’oscuro.

La sentenza di condanna, nel rispetto delle decisioni del giudice,è troppo bassa, pone ancora una volta il dilemma della differenza tra gli “eletti” e i comuni mortali, dove quest’ultimi sono vessati fino all’inverosimile, specie se artigiani, commercianti, liberi professionisti, a ragione costretti, a pagare i contributi ai loro dipendenti, ma se quest’incomodo tocca ad un parlamentare ecco che allora, non tanto l’impunità, ma la possibilità di risparmio anche sulle sanzioni pecuniarie diventa evidente anche agli occhi dell’uomo della strada che volesse fare due conti.

C’è da tenere presente che la Carlucci non svolge solo il lavoro di parlamentare, ma lavora anche in Mediaset, conducendo un programma, che almeno allo scrivente fa passare l’appetito, per questo non lo guarda mai. Anche se non capisco se sia per via dei servizi o per via della conduttrice.

Per fortuna che, come dice Beppe Grillo, i “nostri dipendenti” dovrebbero servire solo i cittadini. Ma evidentemente, anche questa semplice regola, non vale per la Carlucci e molti altri degni compari, sia del centrodestra, come del centrosinistra. Della serie a parte i dovuti distinguo, cioè quelli che servono il Paese a tempo pieno, tutti gli altri, sono della “Stessa pasta” andata a male!

C’è da aggiungere, se un parlamentare avesse una vera coscienza etica e civica, rispettosa proprio delle leggi dello stato italiano, dopo uno sputtanamento di questo tipo, in seguito alla condanna, dovrebbe avere il buon gusto di dimettersi. Secondo gli italiani, la Gabriella Carlucci ha questo senso di coscienza etica e civica?

Marco Bazzato
15.10.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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