martedì 17 aprile 2012

Alfano, Bersani e Casini: ''Togliere i soldi ai partiti errore drammatico''

Quando ascoltando il Tg delle venti o si leggono certe frasi a effetto nelle edizioni online dei quotidiani o nei lanci d’agenzia, viene da chiedersi n che mani mendaci l’Italia si trova e giunge alla mente il titolo di una canzone di Antonello Venditti: “Questo mondo di ladri”.

Udire che i partiti senza il rimborso elettorale, anche se lo sanno anche i cani randagi per strada, che è un finanziamento occulto, abolito dal referendum del 1993, ma entrato dalla finestra grazie ad un giochetto semantico, è un offesa alla capacità di ragionamento e di intelletto degli italiani.

Quando si odono certe dichiarazioni non può non venire in mente la “Cloaca Massima di Roma”, costruzione ufficializzata da Tarquinio Prisco, e tutti gli scarichi reflui che in essa vi sono transitati secoli, ed evidentemente i miasmi continuano ad annebbiare la Casta politica oggi al potere.

C’è un detto che si può adattare alla classe politica che è stata seduta nei due rami del Parlamento, ante e post Tangentopoli, compresa la famigerata Seconda Repubblica: “Piangere il morto per inculare il vivo”, segno che per un certo tipo di politica, gli italiani, tutti, sono dei diversamente etero passivi, costretti,le ultime vicende del governo Monti e dei suoi accoliti lo stanno a dimostrare, a rimanere a carponi ed essere “posseduti a secco” visto che le casse dello Stato, quando fa comodo, sono così vuote, da essere impossibile la distribuzione di vaselina per scopi caritatevoli.

Ora, potrebbe anche starci bene la “violenza sessuale” cui il Paese è costretto a subire, al Governo e alla Politica non interessa se le vittime sono principalmente i meno abbienti, donne, vecchi o bambini, ma essere vittime anche di “stupri psicologici” e “stalking da segreterie di partito” figli, frutto di una relazione extraconiugale e/o incestuosa del sistema demagogico delle “cazzate” sparate a spron battuto, no, questo no.

L’apoteosi della bischerata, detta dalla Banda dei Tre, è: “Cancellare del tutto i finanziamenti pubblici ai partiti - già drasticamente tagliati dalle manovre 2010-2011 - sarebbe un errore drammatico, che punirebbe tutti allo stesso modo e metterebbe la politica nelle mani delle lobby”., dove, come nel gioco delle “tre scimmiette” A.B.C. che, “non vedono, non sentono e non parlano” hanno già dimenticato che le lobby e i cosiddetti poteri forti sono entrati in Parlamento e ci sono rimasti sin dal tempo della Prima Repubblica, nel 509 a.C. e comandano tutt’ora.

Basta vedere chi ha affossato la riforma delle farmacie, quella sugli ordini professionali, sui taxi, sul sistema bancario – gli amici di Monti della Jolanda, pardon, Passera… Chi votava alla Camera e al Senato? Dei barboni o i baroni “bravi” sgherri di queste corporazioni che non vogliono veder intaccati i loro privilegi? 

A.B.C. hanno la memoria apparentemente corta, ma poi dentro le segreterie dei partiti, nei Gruppi Parlamentari, gli ordini di scuderia vengono impartiti ai “peones” che come sherpa obbediscono, pigiando i pulsanti, come la marionetta della pubblicità della Vigorsol.

Si parla del pericolo dell’antipolitica, ma i primi “kamikaze” della politica sono i partiti stessi, idrovore voraci di denaro, che cercano a tutti di salvarsi e lavarsi la faccia e il borsellino, imputando al cambiamento di rotta, un pericolo per la democrazia.

Eppure se i partiti, associazioni private, vogliono “estorcere” tramite leggi ad hoc denaro ai cittadini – lo Stato – la cosa sarebbe anche giusta, se dietro a tutto questo ci fossero dei preventivi e dei consuntivi di bilancio, con tanto di conguaglio, a presentazione delle pezze giustificativa delle spese sostenute, certificate non dalla Corte dei Conti, che non ha possibilità investigativa, ma dalla Guardia di Finanza, dove a cadenza trimestrale, dovrebbe fare le verifiche, sanzionando, come fa per ogni impresa, anche gli errori formali.


Ma questi non vogliono, perché hanno i bastoni e la frusta del comando, fare solo come gli aggrada, salvo sentirsi accerchiati se i cittadini si sentono traditi e disillusi dalla politica.

Se tra pochi mesi si arriverà a una situazione simile a quella greca, i partiti politici, con A.B.C che fanno comunella dovranno iniziare chiedersi il perché, ma a questi non importa del destino dell’Italia, in questo momento di crisi economia strozza famiglie, interessa solo mantenere i privilegi che si sono concessi nel corso dei decenni, possibilmente aumentandoli.

Marco Bazzato
17.04.2012

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