venerdì 2 maggio 2008

3 0mila mogli-badanti


Sarebbero, secondo Repubblica, circa 30 mila i matrimoni da quelle demoni straniere con quei santi degli italiani.

I dati, riportati dall’articolo sono inesatti, in quanto sì ci sono stati 30 mila matrimoni, tra italiani e badanti, ma il giornalista, a differenza di come riporta il quotidiano
La Stampa, dimentica di scrivere: in dieci anni. Quindi, circa 3.000 matrimoni all’anno: “Negli ultimi 10 anni sono stati oltre 30 mila i matrimoni tra uomini tra i 70 e gli 85 anni, single, vedovi o già divorziati con giovani straniere.”.

Stando all’articolo, sembrerebbe che un orda barbarica, proveniente dai Paesi dell’ex blocco comunista, abbia inviato, in avanscoperta, le proprie donne, come spie del KGB, col compito ingrato, prima d’andare a pulire i culi, svuotare i pittali, togliere il moccio al naso a dei vecchi piscioni rincoglioniti, salvo poi, quando il grullo, attirato magari dalle curve delle straniere, convolare a nozze per sgraffignarli, secondo i figli di questo puzzone, il patrimonio per fare la bella vita.

Sfortunatamente la realtà, non detta dall’articolo, non è quella descritta, in quanto in Italia, vige ancora un’ignoranza, o un pregiudizio generalizzato per quanto riguarda i Paesi dell’est. Non va dimenticato che il lavoro di badante, è una professione che le donne italiane, difficilmente vogliono fare, e quindi c’è bisogno di questa mano d’opera pulisculi altrui, perché la maggioranza delle donne del Bel Paese, sono troppo signore, per fare i lavori umili e vedono nella donna dell’est, non una persona, ma un oggetto, proveniente – secondo i pregiudizi più comuni – da Stati ignoranti, stupidi, che possono essere portate a casa, a lavorare a volte come bestie, per pochi Euro, considerati – con la mentalità dello sfruttatore – sempre troppi rispetto a quelli che potrebbero guadagnare in Patria.

Va ricordato però, che la maggioranza delle donne, provenienti dagli ex Paesi del blocco sovietico, hanno un altissimo grado di istruzione, in quanto, fino a pochi anni fa, nei Paesi dell’Est, era prioritaria l’istruzione, non solo superiore, ma universitaria, e questo, per assurdo, spaventa gli italiani, che si trovano innanzi ad una realtà culturale diversa da quella che il passaparola delle voci, aveva – ideologicamente – fatto conoscere.

Succede, infatti, che proprio per la differenza culturale, l’anziano, si trovi innanzi ad una realtà di donna, diversa da quella a cui è stato abituato, ad una donna meno aggressiva, ma non per questo remissiva, una donna che sa – non per puttanesimo – come molti pensano, come prendere emotivamente un uomo, anche se si tratta solamente di lavoro, e che la persona ne rimanga affascinata, iniziando a provare un nuovo affetto, un sentimento, che non sempre da parte dell’uomo significa amore, ma per quanto poco benessere psicologico.

Il problema si pone poi, spesso da parte dei famigliari dell’assistito, quando vedono il loro caro – di cui magari si attendono la dipartita il prima possibile – rivitalizzarsi, ecco che scatta la paura, l’orrore, che il loro “caro” possa essere diventato vittima di un raggiro, di una povera disgraziata a caccia di dote, di una morta di fame, che è stata accolta in casa, gli è stato dato da mangiare, un tetto, il minimo necessario, sempre troppo secondo gli standard di sopravvivenza dei Paesi d’origine, per acquistarsi qualche cambio di biancheria Made In China, e che aveva avuto l’ardire di chiedere d’essere messa in regola, di volere uno stipendio secondo il contratto nazionale; insomma una mendicante d’altobordo, che se avesse trattato l’anziano senza rispetto, lasciandolo sporco, mal curato, messo in un angolo a rincoglionirsi davanti alla tv, ecco che questa non era altro che un’altra – proveniente da Est – senza cuore e senza onore, mentre, visto che nei Presesi dell’ex blocco sovietico, vige ancora, per tradizione culturale e religiosa il rispetto per l’anziano, ecco che l’immonda, diventa una pericolosa nemica, che attenta alle fortune familiari.

Si dice, allora, sempre stando all’articolo, che ci sia un esercito di 30 mila maschi, affetti da senescenza, che si sono fatti – a detta del autore – raggiare da queste maliarde, 30 mila uomini, l’equivalente di una cittadina di piccole dimensioni, affetti da rincoglionimento senile, che avendo quasi un piede sulla fossa, non vogliono far altro che vivere i loro ultimi anni in un clima di serenità, magari senza sentire i figli che si accapigliano, prima che il genitore sia sottoterra, per l’eredità.

Va tenuto presente anche, che le badanti, se il loro assistito si affeziona, e l’affetto è ricambiato, sono viste come nemiche proprio dalle altre italiane, che in molti casi, soffrono di uno strano complesso d’inferiorità, a volte culturale, altre estetico, nei confronti di queste “barbare”, che si permettono di cacciare entro gli italici confini, insidiando quello che secondo queste, è considerata come riserva esclusiva, a patto che non gli si debba pulire il culo escrementizio, dimostrando che la sbandierata solidarietà tra donne, se non dello stesso branco, o ceppo nazionale, per dirla alla Fantozzi, è “una cagata pazzesca!”, in quanto i le maggiori violenze psicologiche, insulti detti, non detti, fatti capire, i silenzi, sguardi di disprezzo, maldicenze fatte alle spalle, provengono talune volte dall’italica parte femminile, che non accetta la “concorrenza” straniera, forse perché teme di sentirsi come un ferrovecchio, un auto prossima alla demolizione, o una moderna autovetture, che non rispetta le più severe normative europee antinquinamento.

La Stampa fa notare, che nella maggioranza dei casi, quanti sposano donne straniere, sovente o sono vedovi, o divorziati, e nel caso di quest’ultimi, erano rimasti schifati dalle donne della madre patria, e dopo aver assaggiato carne nostrana, scelgono d’assaggiare carne straniera.

C’è allora da chiedersi da dove deriva tutta questa paura nei confronti della straniera? È un fatto culturale d’ignoranza italica – non generalizzata, per fortuna – dove il maschio e la femmina, vede la donna proveniente dall’estero, specialmente se dall’est, buona solo per fare la badante, i lavori umili, servili, i lavori più infami, ma se questa cerca di sollevarsi – onestamente – dalla polvere, dalle difficoltà economiche e culturali, trovandosi lontano dalla propria patria, ecco che appare agli occhi tutti come una “Vacca”, come una donna senza onore e morale, senza principi, colma di concupiscenza, di cieca voglia di traviare, raggiare, arricchendosi alle spalle dei poveri italiani, che sentono minacciati i loro patrimoni ereditari.

Esisteno, e non va dimenticato anche altri due rovesci della medaglia, che non sempre – per vergogna sia italiana, sia straniera, non sono detti. Il primo, è che a volte, la badante quando sposa un italiano, sembra che assieme al vincolo matrimoniale, prenda in dote anche i difetti italici, iniziando ad avere anche loro la puzza sotto il naso nei confronti delle loro connazionali o delle altre donne, provenienti dagli ex Paesi del Blocco Sovietico, che continuando ad essere solamente serve, spesso sottopagate, sono quindi trattate con disprezzo. La seconda invece, è che per gli Italiani, nella maggioranza dei casi, non importa se del nord, del centro, o del sud, la donna dell’est che sposa un italiano, verrà, nonostante dopo due anni e mezzo può richiedere la cittadinanza, sarà considerata sempre come una straniera arrivista, da guardare con sospetto, da sorridergli davanti, apostrofandola alle spalle, con insulti di uso più comune, non importa se in lingua italiana, o nei vari dialetti italici.

Per concludere: se un italiano, sposa un italiana, con trent’anni meno di lui, non importa se lei è idiota come una zucca, sarà sempre un matrimonio d’amore. Mentre se un italiano sposa la badante straniera, questa rimarrà – per il pensiero comune una puttana – e l’uomo, un puttaniere affetto da ricnoglinimento senile, possibilmente da mettere – da parte dei figli o dei familiari stretti – sotto tutela.

Marco Bazzato
02.05.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

Nessun commento:

Posta un commento

.Visto il barbarismo espressivo di qualche utente anonimo, i commenti potranno essere moderati e/o rimosssi a insindacabile giudizio..
Il titolare del blog declina qualsiasi responsabilità civile, penale per i contenuti dei commenti dei lettori, in quanto unici titolari, che se ne assumono la completa paternità e con l’invio del post, dichiarano implicitamente compreso quanto sopra