giovedì 10 maggio 2007

Tutti contro il Family Day?

Sta divampando ogni girono di più la critica distruttiva e ideologica contro il Family Day in programma a Roma il 12 maggio. Man mano che il giorno si avvicina, i politici di entrambi gli schieramenti, prendono le distanze, seppur con i dovuti distinguo, nel nome della laicità dello Stato, difesa a corrente alternata, a seconda delle convinzioni di comodo del momento, anche se in tanti, prima delle votazioni, facevano la fila nel farsi fotografare con cardinale o il vescovo di turno, per dare l’immagine di se rassicurante e vicina - a volte ipocritamente - ai valori cattolici, cercando d'arraffare i voti, solo per interesse di poltrona, e ora anche se con equilibrismi, fanno i salti mortali, difendendo i diritti della fazione opposta.
La famiglia - non quella cattolica, ma quella laica - è vittima del fuoco incrociato, che invece di mirare addosso agli italiani, che scelgono - per libera scelta - di sposarsi, spara sue cannonate ideologiche e arbitrarie contro la presunta ingerenza di uno Stato straniero: Il Vaticano, come se fossero responsabili del libero arbitrio dei singoli, che a dispetto della viltà di quanti vorrebbero i Di.Co, hanno il coraggio di farsi carico di formare una famiglia legale davanti ad un sindaco o ad un ufficiale comunale di stato civile, tramite l'unico vincolo costituzionale che è il matrimonio nella forma eterosessuale, dove la Costituzione a tal riguardo è chiarissima, infatti recita:
Art. 29.
La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio.
Il matrimonio è ordinato sull'eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell'unità familiare.
Art. 31.
La Repubblica agevola con misure economiche e altre provvidenze la formazione della famiglia e l'adempimento dei compiti relativi, con particolare riguardo alle famiglie numerose.
Protegge la maternità, l'infanzia e la gioventù, favorendo gli istituti necessari a tale scopo.
Sicuramente gli estensori della Costituzione allora non pensavano che la società italiana sessantanni dopo si sarebbe mossa in direzioni – che per giusto ragionamento – erano considerati aberrati e devianti.
Stando ai cosiddetti difensori delle libertà individuali – già garantite nella Costituzione stessa – il Family day è un attacco alla libertà dello Stato Laico perchè organizzato dall'associazionismo Cattolico, protetto nei valori fondanti della Carta Costituzionale Italiana (Vedi anche l’articolo 17), dove i cittadini sono colpevoli d'avere una coscienza individuale e collettiva che abbraccia il Cristianesimo, mentre quando la Piazza si riempie di manifestanti che portano bandiere con Falce e Martello e si rifanno ad un Comunismo di stampo Sovietico, forse hanno rimosso - che nell'ex impero Rosso e negli Stati Satelliti - nonostante l'ateismo di Stato - proprio le coppie che vivevano al di fuori del matrimonio, laico ma anche religioso, non erano accettati dalla dirigenza e dal cittadino comune,senza contare com’era vista – secondo l’ideale di purezza – l’omosessualità; mentalità che come modello si avvicinava all’ideale di Patria e Famiglia dell’ideologia fascista, dove però per distinguersi, non contemplava la divinità, ma entrambi improntati su una forte matrice morale pubblica e privata, cosa che la sinistra italiana da decenni, superbamente orgogliosa della sua “diversità” ha portato tra le sue file, di tutto e di più, con i risultati che tutti vediamo.
Sembra paradossale, ma i difensori dei Di.Co, vivono oggi lo stesso complesso sociale di coloro che fino a pochi anni fa vivevano fuori da ogni regola legale, in quanto pubblici concubini, e pretendano di equipararsi quasi alla famiglia naturale, senza averne ne e i requisiti, ne la possibilità stessa - visti gli orientamenti di alcuni – di poterla formare, facendola evolvere e progredire verso il futuro.
Ha fatto bene il ministro Rosy Bindi a lasciare fuori le organizzazioni omosessuali dalla conferenza sulla famiglia, in quanto per orientamento sessuale, di scelta o altro, si autonegano (in quanto dotati di libero arbitrio) la possibilità biologica di formarla in modo naturale.
I primi che dovrebbero unirsi al corteo del Family Day, non sono quanti si riconoscono nei valori cattolici, ma nei valori laici dello Stato Italiano, consci delle difficoltà che la famiglia, l'unica riconosciuta prima dalle leggi naturali, poi da quelle legali, dello Stato Italiano concepiti grazie ad un atto sessuale- e/o d’amore – unicamente tra uomo e donna, o se tramite fecondazione artificiale, sempre avvenuta tra spermatozoo (principio maschile) e un ovulo (principio femminile).
La natura stessa, non ha concepito e nemmeno la scienza riproduttiva medica con principi diversi da quelli sopra descritti. Coloro si ostinano ad affermare il contrario, sono i primi negatori dell'evoluzionismo, esaltato a seconda convenienza ideologica del momento, ma negato, quando si tratta di scendere nei dettagli essenziali dell’origine della specie.

Marco Bazzato
09.05.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/