giovedì 17 maggio 2007

Prostituzione e immunità fiscale

Le prostitute che prestano la loro opera caritatevole nella Città del Santo, hanno sfilato a Padova, per protestare contro le multe inflitte ai clienti per ostruzione al traffico. La manifestazione capitanata dalla transessuale brasiliana Kristal, seguita da un codazzo di non più di cinquanta accolite, che dismessi i non abiti da lavoro, si sono presentate quasi come "Dame della Carità" ai cittadini padovani, esasperati da decenni di sesso a pagamento, consumato negli angoli bui e non – dai clienti – che come cani in calore, copulano senza ritegno e pudore con le meretrici.
Zanonato – giustamente - ha evitato di ricevere le dimostranti, mostrando così la fermezza dell'amministrazione nel continuare a reprimere il non reato, concentrandosi sui fruitori del servizio, che deturpa la città del Santo.
È paradossale che per i veti incrociati tra maggioranza e opposizione, i vari governi sempre a caccia di evasori, non abbiano pensato a regolamentare il lavoro delle meretrici, tramite studi di settore, pagamento delle tasse di occupazione di suolo pubblico, Irpef e tasse sanitarie, che gli altri cittadini, dipendenti, liberi professionisti, artigiani e altro, versano all'erario nazionale e locale, tramite imposte, tasse e ritenute alla fonte.
Queste oneste lavoratrici, si definiscono, o sono definite "professioniste dell’amore", per incassi serali – che godono dell’impunità –fiscale - non hanno nulla da invidiare, ad un idraulico, un imbianchino, o a qualsiasi semplici artigiani, costretti a controlli fiscali, coefficenti presuntivi di reddito, redditometri, ispezioni a sorpresa della Guardia di Finanza, sempre a caccia di evasori fiscali, sovente totalmente sconosciuti all'Amministrazione Finanziaria dello Stato.
Queste donne, o travestiti, che esercitano il mestiere più antico del mondo: il meretricio, complice la non punibilità della prostituzione, operano sotto regime di immunità erariale, introitando complessivamente cifre enormi, esentasse.
In un Paese che si definisce civile e democratico, non dovrebbe esistere distinzione fiscale, e nemmeno disinteresse nei conforonti di una categoria che introita utili - praticamente quasi a zero spese - totalmente ignorata dal fisco.
Sfortunatamente la miopia politica del centro destra, che si nasconde dietro ad un falso perbenismo morale - inesistente nei puttanieri - e la protezione politica che le mignotte ricevono dal centrosinistra, fa si, che il problema sia sempre demandato e mai risolto per colpa delle annose contrapposizioni ideologiche, che da decenni dividono l'Italia.
E Le prime che dovrebbero essere colpite dalla mannaia fiscale, nono solo le prostitute di strada, a volte povere diavole costretta per sfamare i figli, o che non riescono a trovare lavori, meno umilianti e degradanti, ma le "prestatrici d'utero" d'alto bordo, le "escort" o "accompagnatrici" che per una notte in un albergo di lusso, o in case private, chiedono cifre anche a tre zeri, senza pagare dazio allo Stato e all'amministrazione fiscale, sempre così solerte a scovare evasori, ma costretta a tappasi gli occhi davanti all’inezia sia dell'attuale governo, e di quelli passati, che non hanno mai voluto legiferare in questa materia, mantenendo così il tutto nel grigiore e nell'impunibilità, non solo penale, amministrativa, ma anche fiscale, danneggiando per indolenza politica, tutti i cittadini, che volenti o nolenti sono costretti a pagare dazio ad uno Stato, vorace come una sanguisuga, sempre a caccia di denaro.

Marco Bazzato
17.05.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/