martedì 15 maggio 2007

Family Gay? No grazie

È stata appena archiviata la manifestazione legittima del Family Day, che già l’invidia omosessuale se ne appropria – deviandone e storpiandone il nome - creando la giornata - dell'inesistente a livello biologico-naturale-sociale - della famiglia omosessuale, il 16 giugno in occasione della parata Boccacesca del Gay Pride.
Non risulta allo stato attuale nessun nato da "genitori" dello stesso sesso, e ne risultano alberi genealogici con ascendenze o discendenze che si sono riprodotte da rapporti uomo-uomo, o donna-donna. Ma questo puro ragionamento razionale e scientifico è paradossalmente e ciecamente negato dai difensori della teoria evolutiva darwiniana, degli novelli oscurantisti, che oggi metterebbero al rogo i nuovi Giordano Bruno che vanno contro l'ideologia della nuova e civile Inquisizione.
Di che Famiglia Gay parliamo? Di quella utopistica del vorrei, ma naturalmente non posso? Di una presunta famiglia, dove anche il più stolto dei vocabolari recita che essa è: Nucleo fondamentale della società umana costituito da genitori e figli: famiglia legittima.
Che tipo di famiglia vorrebbero ma non potrebbero creare gli invertiti? Che secondo il vocabolario della lingua italiana, senza discriminazione e in assoluta neutralità scrive:Che (o Chi) manifesta inversione sessuale.
L'assurdo non è da parte degli omosessuali, che hanno il pieno diritto di raccontarsi e inventarsi ogni genere di fiabe, favole, fantasticherie o fantascientificherie, ma da una sinistra politica italiana, che forse non si prende nemmeno la briga di leggersi un semplice vocabolario, per utilizzare correttamente i termini, preerendo dare voce al nulla, manifestando così un ignoranza nella lingua italiana.
Tanto è vero che c’è l’abuso – forse addirittura sessuale - della parola laico, dove l'ala radicale della politica ne strumentalizza, violentandone il significato, dando l'impressione (falsa) non tenendo conto della coscienza individuale, di un Paese a maggioranza teocratica, o “fatta” dai preti e membri del clero, ignorando i principi cardini della Costituzione italiana, che all’articolo sette dichiara:
Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani.
Il punto fondamentale è – leggendo la costituzione - che sia il riconoscimento legale tra concubini (I DI.CO): "Condizione di convivenza tra un uomo e una donna non uniti in matrimonio tra loro" e il diritto di famiglia, potrebbe essere contro la Costituzione a meno che essa non sia preventivamente modificata in forma estensiva.
Peggio ancora un qualsiasi riconoscimento giuridico alle presunte famiglie omosessuali, che va ancor di più non solo contro la natura stessa, e contro l'attuale carta costituzionale.
L’attuale governo, dovrebbe chiedere consiglio a valenti costituzionalisti prima di fare campagne elettorali acchiappatoti e poi politiche governative che deturpano e denigrano il lavoro dei Padri Costituenti, calpestando e attaccando in forma virulenta la famiglia italiana – fanalino di coda europeo delle politiche fiscali a suo favore - per ostracismo sinistro di coloro che vedevano nella figura della donna sposata, e con prole, il prodotto decadente di una società opulenta decadente e borghese.
In questo attacco continuo, distruttivo e della società e della famiglia italiana, da parte di certe associazioni o ideologie politiche, si intravede “La favola della volpe e l'uva” attribuita a Esopoo, dove è chiara la metafora che sminuisce a parole quello che non è in grado di fare.
Il governo italiano, dovrebbe prendere coscienza che i cittadini sono esasperati da questo massiccio attacco ideologico, mascherato da diritto civile, e dovrebbe adoperarsi al pari di Francia, Inghilterra, e altri Paesi dell'Unione Europea, che hanno investito sulle politiche familiari, favorendo con incentivi statati, la maternità responsabile e invertendo la tendenza dell'invecchiamento della società, cosa che la cecità sinistra cecità ideologica italiana, non vuole vedere e preferisce schierarsi con le volpi che non possono raggiungere l'uva.

Marco Bazzato
15.05.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/