Napoli e provincia sommerse dai rifiuti, anzi, lasciata in balia della sporcizia, del degrado, del rischio sanitario di epidemie, della diossina sprigionata dai rifiuti. Eppure paradossalmente i grandi network televisivi, i rotocalchi d'approfondimento della seconda serata, sembrano disinteressarsi del dramma. Porta a Porta e Matrix, solamente per citare i più noti, sono più propensi a continuare a dar voce alle madri di Rignano Flaminio – dove si sarebbero compiuti dei presunti abusi sessuali nei confronti del dieci percento degli alunni che frequentavano la scuola materna - invece di dar voce agli abitanti di Napoli e dintorni, invitando politici nazionali e locali a spiegare ai agli italiani, del perchè da quattordicianni, il problema ritorna ogni volta in forma sempre più acuta.
Il Presidente della regione Antonio Bassolino e il sindaco di Napoli Rosa Russo Jervolino, sembrano scomparsi dagli schermi tv, eppure erano sempre davanti a telecamere e taccuini, quando si trattava di elogiare i pochi successi delle loro amministrazioni,ora sono dei desaparecidos mediatici.
Di chi sono le colpe di questo dramma? Stando ai media ufficiali, gli unici colpevoli sarebbero i cittadini, che esasperati dal tanfo opprimente bruciano i cassonetti. Sono loro i responsabili della diossina che si sprigiona dal denso fumo oleoso che appesta l'aria. Sono i cittadini, non le istituzioni nazionali e locali che hanno permesso che simili situazioni diventassero fuori controllo.
I cittadini di Napoli e provincia sono i responsabili della raccolta differenziata che non vuole mai partire, responsabili di non avere pazienza e forza di sopportazione sufficiente a sopportare appestamento nauseabondo dell'aria.
Nessun altro è colpevole. Le amministrazioni che si sono succedute in Campania, sono esenti da colpe, da errori, ritardi, omissioni, e si sono certamente mosse nel pieno rispetto della legalità, evitando e bloccando le infiltrazioni camorristiche che si contendono il racket dei rifiuti, eppure i Comuni sono in ginocchio, e la protesta per ora sporadica potrebbe deflagrare con esisti imprevisti.
Alcuni sindaci stanno decidendo di chiudere scuole, banche, uffici pubblici. Certo, soluzione interessante, corretta sotto il profilo giuridico, ma i cittadini cosa dovrebbero fare? Chiudere la respirazione, bloccare la ventilazione polmonare e smettere di respirare?
È paradossale che nelle altre regioni d’Italia, nonostante i problemi che comunque ci sono, non si arrivi alla situazione Campana. Di chi sono le colpe di questo collasso sociale e ambientale? Chi doveva vigilare e non lo ha fatto in tutti questi anni? Possibile che la magistratura non riesca a far luce sul quanto sta accadendo, accertando responsabilità penali di quanto continua ad avvenire?
I giornali hanno titolato "L’ira di Napolitano” ma con tutto il rispetto per il Presidente della Repubblica, è più importante l’ira dei cittadini esasperati che vivono sommersi dai rifiuti, peggio che nel Medioevo, rispetto alla giusta esecrazione presidenziale.
È necessaria una grande mobilitazione di popolo che scuota le istituzioni nazionali e locali, affinché l’emergenza Campania venga sviscerata in tutte le sue colpe, disattenzioni e connivenze.
Chiedo ai lettori, specie quelli di Napoli e provincia di inviarmi le loro testimonianze, scrivendo a marcobazzato@gmail.com, le più rappresentative saranno pubblicate. Non si accettano mail non firmate.
Marco Bazzato
23.05.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/