giovedì 3 luglio 2008

Ingrid Betancourt: Libera


Ingrid Betancourt è stata liberata con un bliz dei soldati colombiani, che oltre alla franco-colombiana, hanno liberato altri quattordici ostaggi.

La donna, nonostante fosse magra e scavata, non risulta, come solo pochi mesi fa, avevano riportato anche i giornali italiani, malata e con quasi, non uno, ma due piedi nella fossa. Era sorridente, quasi allegra, e non sembrava una persona appena liberata da sei anni di prigionia in mano ai guerriglieri delle Farc, ma una turista rientrata dopo un lungo soggiorno al Club Mediterranee, dove era stata coccolata con sauna e massaggi.

Comunque, indipendentemente dalla liberazione della donna, la quale, ora dovrà, dopo sei anni, trascorsi in mezzo alla natura, all’aria salubre, riadattarsi allo smog, alla confusione della vita “civile”, costretta per almeno i prossimi sei mesi a ripetere come un pappagallo, la sua avventura da avventuriera di ex candidata moralizzatrice, trombata alle elezioni del 2002.

La povera tapina, stando agli appelli internazionali di pochi mesi fa, sembrava malata, emaciata, psicologicamente provata, priva di forze per continuare la “sua battaglia di libertà”, ma molto probabilmente, quando la Betancourt sarà messa in mano agli strizza cervelli, dei servizi segreti colombiani e non solo, la scopriranno amicona con i suoi ex sequestratori, tanto da che le verrà diagnosticata l’infamante
Sindrome di Stoccolma.

Sono in molti, in questi momenti, gli osservatori, che
iniziano a fiutare quasi puzzo, non solo di bruciato per la liberazione della donna, ma anche a riguardo alla lunga ed “estenuante” prigionia. La donna, infatti, non appariva così deperita e psicologicamente prostrata, come alcune foto diffuse alcuni mesi fa, potevano far pensare. Oggi però non è il giorno delle domande, dei dubbi, delle giuste malignità, che giungeranno in futuro sempre più forti, ma della gioia, del sorriso per la liberazione della Betancourt.

Forse, dopo la liberazione della senatrice, il mondo ha scampato un nuovo pericolo, partito guarda caso proprio dall’Italia, da dove era partita la proposta – insensata – di dare alla Betancourt il
Premio Nobel per la Pace, nonostante negli ultimi anni, non abbia fatto, in quanto sequestrata, praticamente nulla di rilevante per la pace stessa, non solo nel suo Paese, ma anche nel mondo.

Dare un premio di tale portata ad un simbolo, inerte per sei anni, è un inutile spreco di fama e denaro immotivato, in quanto in questi sei anni, sicuramente ci sono state persone, molto più meritevoli, ma soprattutto attive, per la Pace nel mondo, che già di per se, comunque è solo una balzana utopia umana, impossibile da raggiungere in questa Terra.

A ben pensarci, però questa liberazione giunge a fagiolo. Infatti, il sinistro movimento d’opinione, a favore della franco-colombiana, stava iniziando a fare proseliti, non solo in ambito italiano, ma anche in ambito internazionale, contribuendo ad aumentare l’interesse dei media, nei confronti dei ribelle del Farc, che avrebbero potuto, passare non più da carnefici, ma da vittime di un sistema politico oppressivo, che continua tutt’ora, grazie, guarda caso, propri all’aiuto di paramilitari, leggesi mercenari, americani.

La liberazione della Betancourt, appare alla luce della delicata situazione colombiana, sempre di più il frutto di un lavoro certosino, per chiudere la vicenda senza ulteriori intoppi politici, in quanto, una volta guarita dalla Sindrome di Stoccolma, la franco- colombiana, sarà utilissima per diffondere, figurarsi dopo sei anni di prigionia, il verbo antiterrorista americano, che mira a distruggere i ribelli che si schierano contro il Paese a stelle e strisce ed i suoi servi.

Marco Bazzato
03.07.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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