Ci sono sentenze, che pur di far piacere al mondo eterofobico, non esitano a consegnare una minore, una bambina impubere di 10 anni, affidandola anche al padre divorziato, cittadino dichiarato di Sodoma.
La madre della piccola sventurata, si era opposta alla decisione dell’ex marito di portare la figlia innocente, in ferie con lui in un’isola greca, meta tipica dei cittadini di Sodoma. La vittima dei cambiamenti paterni, per fortuna, per ora non è a conoscenza del rinnegamento del padre,apostata “allegro”, che l’ha trasformato in qualcosa di sconosciuto anche alla moglie, che ha preferito la solitaria eterosessualità, divorziando il marito, non volendo condividere, come questi avrebbe voluto, il suo uomo con un altro uomo. E questa sarebbe la “normalità”omosex. Chiedere alla propria moglie d’accettare una relazione, non solo adulterina, sodomitico-omosex, salvo poi,per vendetta, quando tutto ciò è rigettato con disgusto, fare il possibile per avere l’affidamento condiviso, portando la piccola in un’isola frequentata da antieteronaturali e famiglie, senza specificare però di che tipo di “famiglia”, è un insulto alla genitorialità responsabile.
La sentenza è un ennesimo atto di piaggeria nei confronti della potente lobby eterofobica, che in nome di non si capisce quali diritti legali, vuole sovvertire i diritti naturali, imposti dall’inizio del mondo dalla natura stessa, e la dannosa vittoria di questi sulla pelle di un’innocente, di una bambina, costretta a subire prima il divorzio dei genitori, di un padre apostata, nemico dell’eteronaturalità.
Fa riflettere pensare che la giustizia(?) condanni, non solo una minore a seguire il “padre” nell’isola delle sue tendenze, a discapito della madre – eteronaturale – nel nome, non del diritto del minore di vivere in una famiglia equilibrata, che tenga conto, vista laa tenera età del suo equilibrio psicofisico, ma piegandosi – a 90 gradi – agli anatemi della comunità omofila, sempre pronta a scagliarsi contro la naturale famiglia eteronaturale, senza rendere conto che anche la loro esistenza dipende ancora da quest’ultimi, che erroneamente – in quanto non esiste un test genetico prenatale per stabilire se l’inclinazione sarà quella omofila, o se vivrà una vita normale da eternonaturale –continuano a metterli al mondo!
Marco Bazzato
23.07.2008
Ecco qua Marco Sparamerda che sempre la sua bocca piena di sterco pronta per sparar stronzate: la sentenza non dava l'affidamento al padre, ma ha semplicemente detto che l'omosessualità di una dei genitori non è un valido motivo per negare l'affidamento congiunto come ora è di norma per legge.
RispondiEliminaMa tu pur di sparar cazzate al vetriolo sei sempre pronto a scrivere idiozie