venerdì 11 aprile 2008

Politiche 2008: Ultimi giorni



I giochi, nelle teste degli italiani, forse sono fatti da tempo. Gli elettori che hanno potuto sorbirsi i vari candidati premier, che come trottole impazzite, hanno corso su e giù per il Bel Paese, col cappello in mano, peggio di barboni, che per fame vera, chiedono l’elemosina, presentandosi in ogni trasmissione tv, facendo capolino anche come comparse nei film porno, non importa se etero, gay, lesbo, orge a tutte le ore, cercando di convincere a suon di promesse – politiche – ogni giorno che passa, sempre più roboanti, manco i due candidati premer principali: il Veltrusconi, fossero dei novelli Superman con pancetta e capelli colorati.

Volenti o nolenti, tra meno di due giorni, inizieranno a compiersi i destini del Paese, indipendentemente dal vincitore, il nuovo presidente del consiglio dovrà, come un becchino, munirsi di pala e cantare poi il De Profundis dell’Italia politica.

Già, perché i politici,quelli d’alto rango, nuovi aristocratici eterni, gli inamovibili che saltano come sanguisughe che si attaccano sulla pelle, da una poltrona all’altra, da un incarico ministeriale, o una città da governare. Vedi Roma ridotta peggio dell’incendio di Nerone, dopo il passaggio purificatore dell’amministrazione Veltroniana.

Gli elettori per l’ennesima volta, saranno costretti ad entrare nelle cabine elettorali con la maschera antigas, per proteggersi dal tanfo di putrefazione e morte che si leva dalla maggior parte dei simboli di partiti e coalizioni, sepolcri imbiancati, zombi senza arte e né parte, condottieri che non saprebbero condurre un somaro dalla stalla all’abbeveratoio.

Da settimane pontificano senza pietà, privi d’ogni etico rispetto verso i problemi, blaterano, blaterano, blaterano, come se il loro cianciare, potesse curare ogni male, come se quelle bandiere sventolate al cielo ad ogni comizio, poi una volta riposte, portassero con se anche la cura ai problemi.

Ma la domanda che più brucia i neuroni, in questi ultimi giorni, è: Per chi votare?
Il PD, sebbene al suo interno ha dei personaggi validi, ha scelto un candidato premier che difficilmente sarebbe assunto come accalappia cani, come dog sitter, o peggio come cane per ciechi da un finto cieco.

Veltroni, piaccia o no, sta alla politica, come le emorroidi stanno al clistere. Fa male.

Che affidamento può dare un futuro premier che anche i suoi migliori amici – tra loro – affermano, senza mezzi termini che l’amministrazione capitolina faceva acqua da tutte le parti, che il degrado della Capitale, durante il Veltronismo buonista di stampo Kennediano, ha aumentato i problemi della città anziché provare a ridurli.

D’altronde cosa ci si può aspettare da un diplomato, che ha passato tutta la sua vita, con le chiappe incollate a questa o a quella poltrona?

Votare Veltroni significherebbe rimanere ancorati al vecchi schemi di stampo sovietico, alla mentalità del burocrate, attento a muovere la coda, secondo i voleri di questo o quel capo,e significherebbe condannare l’Italia ad una guida senza identità, ad un futuro presidente del consiglio, che ha come unica arma – spuntata e mediocre – solo la retorica, il ripetere slogan stantii e ammuffiti, che appartengono ad un epoca – sovietica – cancellata e rigettata come un raschiamento svuota utero dalla storia.

Va detto che nemmeno votare il plutocrate Berlusconi,è la panacea di tutti i mali, anche se Berlusconi, a differenza dell’altro, almeno in vita sua ,ha rischiato, è riuscito a creare – piaccia o no – ricchezza, non solo per se, ma anche per il Paese, creando posti di lavoro, dando da mangiare, a centinaia di migliaia di famiglie, cosa che Barak Obama dei coatti, dei bianchi, stando alla sua biografia, fino ad oggi non è riuscito a fare.

Naturalmente nemmeno Berlusconi offre gradi di simpatia e affidabilità politica, viste certe idee salvapotenti di centro destra, che puzzano di mentalità Putiniana – i due, almeno fino a poco tempo fa, si professavano estimatori l’uno dell’altro, un po’ come il vomito che fa i complimenti alla fossa biologica per i magnifici effluvi che emana – che del pensiero oligarchico ha fatto il suo cavallo di battaglia alle precedenti elezioni, mettendo democraticamente in silenzio – a forza di manganellate e/o arresti – l’opposizione, memore del suo DNA, che serba i geni dello stalinismo più evoluto, ora spacciato da berlusconi come fulgido esempio di democrazia.

Se oggi, a meno di due giorni dal voto, si dovesse fare il gioco della torre, la scelta sarebbe logicamente naturale. Prima l’ex Sindaco di Roma, il Kennediano all’amatriciana, quello che forse, ancora con i neuroni fusi per i cannoni della rivoluzione studentesca, continua ad avere – secondo lui – dei sogni, secondo altri, allucinazioni ad occhi aperti e deliri eterni post cannabis, che gli fanno percepire il mondo non come realmente è, ma come egli pensa possa essere, se rimodellato a sua immagine e somiglianza.

Seguito s ruota dal Cavaliere Mascarato, nemico giurato dei magistrati – comunisti – che se osano andare ad indagare fuori dal recinto dei ladri di galline, spacciatori di piccolo cabotaggio, pirati della strada – da rilasciare il giorno dopo – e da tutti quei reati della microcriminalità, devono essere spediti in psichiatria per il T.S.O (Trattamento sanitario obbligatorio) perché pericolosi eversori, come ai tempi delle purghe staliniane, dell’ordine politico, soprattutto se di centro destra.

C’è poco da stare allegri, c’è poco da andare in piazza a festeggiare, indipendentemente dalla vittoria del centro destra o del centro sinistra, in entrambi i casi, l’Italia, si troverebbe davanti all’ennesima riedizione, per un verso o per l’altro di un comunismo, per Veltroni di salsa Krusceviana, mentre per Berlusconi di sapore Putinano, e che fa il verso alla Nuova Cina, ora tempio del liberismo capitalistico-comunista più sfrenato, dove alla fine, quelli che riceveranno manganellate spappola testicoli, spacca ovaie o distruggi reni, saranno sempre e comunque gli italiani, vittime e carnefici nel continuare ad andare in piazza a sventolare bandiere, con al vana speranza terminate le balle propagandistiche della campagna elettorale, facciano qualcosa per gli italiani.

I colpevoli del nostro destino, siamo solamente noi e per l’ennesima volta il destino è già segnato. Già scritto e, come somari costretti a continuare a tirare la carretta, nella speranza di arrivare alla terza settimana, mentre questi, a spese di tutti, continueranno a sputarsi in faccia pubblicamente, salvo poi, lontani dai riflettori, continuare con inciuci, spartizioni, larghe intese, convergenze parallele, pur di non perdere i lauti stipendi da pubblici dipendenti “eletti”, che guideranno il Paese verso l’ennesima disfatta – politica .- di Caporetto.

Marco Bazzato
11.04.2008

1 commento:

  1. Dispiace davvero lasciare le cose in mano a costoro che negano diritto di elettorato attivo e passivo, escludendo dalle candidature le persone migliori. Non ho votato perchè, ai sensi di Costituzione l'elezione è nulla. Sono inoltre convinto che l'Italia non è quella di costoro delinquenti e ladri, ci sono anche uomini giusti. Verrà il loro momento?
    Ciao.

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