venerdì 4 aprile 2008

Elezioni 2008: Sodomia economica e sociale





L’accattonaggio politico in campagna elettorale, si sa, è privo di decenza. È privo dello stesso pudore, come quello di quel gruppo naturistico eterofobico inglese, nudi in una piscina comunale a
Manchester. Non ha pudore, nemmeno come quella donna americana, che seppur impasticcata d’ormoni per fare il cambio di sesso, che dopo aver fatto comprato il seme online, presso una banca del seme, se lo è iniettato autonomamente, ora mostra – peggio della donna barbuta del circo degli orrori e/o disastri umani, il volto mascolino, fuorviando il lettore, che potrebbe essere indotto a pensare che anche un uomo può concepire. La cosa più ributtante, è che i maggiori quotidiani online italiani, danno questa mostruosità nella pagina principale, manco fossero siti che rappresentano le minoranze eterofobiche.


L’accattonaggio veltroniano, che dovrebbe essere sgomberato come i nomadi dai campi abusivi, che creano disagio ai cittadini, dovrebbe essere allontanato dalle tv, dagli spazi pubblici, per manifeste menzogne manipolatorie verso gli elettori, che senza contraddittorio, al pari degli altri candidati, in quest’ennesima tornata elettorale, sono costretti a sorbirsi,, come prigionieri di guerra in mano al nemico, ogni genere di corbelleria e castroneria politica, enunciate da piazzisti senza arte e ne parte.


Per assurdo, l’unico che ha avuto il coraggio di dire le cose “papele, papele” è stato il generale Del Vecchio, dichiarando che “I gay nell’esercito sono «inadatti”. Proseguendo con “Io rispetto ogni scelta legittima e lecita della persona - ha aggiunto - ma credo che nell’ambito di una struttura come l’esercito, dove le attività si svolgono sempre insieme, è opportuno non dichiarare ed evidenziare la propria omosessualità. Anche nella mia carriera mi sono imbattuto in episodi di omossessualità ed ho fatto in modo che quelle situazioni non si verificassero di nuovo, che chi ne era coinvolto venisse ricollocato ed impiegato in altre aree”. Apriti cielo.


Alla politica, non piace la verità militare, il rigido codice d’onore, tant’è che la logica del buon senso del generale Del Vecchio, è stata attaccata, e i maggiori esponenti del PD, ne hanno preso le distanze, manco fosse un appestato o lebbroso. Figurarsi cosa sarebbe successo, se il generale avesse affermato, che gli omosessuali dovrebbero essere inviati subito in prima linea, sotto il fuoco nemico; sicuramente nemmeno questo sarebbe andato bene, perché avrebbe generato nuovamente l’ennesimo rigurgito d’accuse d’omofobia.


Naturalmente come ogni cosa di buon senso, non sono piaciute, sempre agli esponenti del PD, le dichiarazioni di
Paola Binetti, che candidamente, senza paura d’essere marchiata – da brutta abitudine di chi è a corto d’argomenti – come omofoba, perché ha ribadito per l’ennesima volta, che non avrebbe mai – giustamente – votato leggi comprendenti la copertura legale delle “unioni??” di persone dello stesso sesso.


Anche questa volta, l’ennesimo cancan mediatico, fatto di prese di distanze, di messe all’indice, dello sgolarsi, per ribadire da parte dei candidati di centro sinistra, la loro “apertura” mentale, nei confronti dei c comportamenti non eteronaturali.


Mentre nessuno, come da abitudine degli struzzi, ha fatto le pulci alle ennesime sparte del cineofilo Veltroni, che forse pensa che il mondo sia una realtà immaginaria, impressa nella celluloide, tant’è che come il suo sosia politico, Berlusconi, e gli altri candidati, non hanno avuto il coraggio di mettere la testa nella “Fossa dei Leoni” dei futuri disoccupati di Malpensa, che dopo l’ennesimo abbandono del tavolo delle trattative di Air France per l’acquisto – causa conclamata incapacità manageriale e dei sindacati – a prezzi da garrotta, della disastrata compagnia di bandiera italiana, tenendo comizi nell’immenso scalo aeroportuale – quasi deserto – per rassicurare i futuri disoccupati, circa le possibilità di salvare non solo Malpensa, dal trasformarsi in un’ennesima cattedrale nel deserto italiana, ma i posti di lavoro. Tutti, forse, avranno pensato “meglio tenersi a debita distanza, blaterando parole d’incoraggiamento politico…Eventuali contestazioni – se trasmesse in tv – potrebbero far perdere voti ed elettori.


Per assurdo, l’unico che ha la stazza di sfidare l’impopolarità, pomodori, uova, e qualche sasso, è
Giuliano Ferrara, che porta avanti una battaglia politica – ideologicamente condotta senza portare nessun cenno d’equilibrio – eticamente lodevole contro l’aborto indiscriminato.


In mezzo a questo bailamme, che puzza ogni giorno di più di chiacchiere da comari nullafacenti con la scopa in mano, pronte a fare pulizia – a parole – in casa d’altri, mentre la propria affonda nei liquami tossici, nessuno ha alzato la voce contro l’ennesima promessa da marinaio che rischia, la sieropositività per rapporti non protetti, con le donne con cui intrattiene relazioni in ogni porto che approda, è quando il Veltroni nazional popolare, che ha imparato dal maestro Berlusconi, l’arte del piazzista di patacche, ha promesso un bonus famiglia di 600 euro, per venire incontro all’innalzamento smodato di prezzi, che ha falciato il potere d’acquisto degli italiani.


Vediamo nei dettagli questa dotta proposta, che puzza, non solo d’infamità politica, ma di sberleffo sociale e insulto alla miseria.


Il bonus, di 600 Euro, dovrebbe andare – il condizionale è d’obbligo quando si parla di promesse elettorali – alle famiglie con un nucleo famigliare composto di quattro persone, marito, moglie e due figli – come si vede, la Binetti ha ragione, quando si parla di sostegno e tutela alle sole famiglie naturali – sempre che questa non abbia un reddito superiore ai 18.000 euro annui, molto probabilmente lordi.


Un bonus famiglia di 600 euro, dato ad una famiglia di quattro persone, che diviso tra i componenti, da come risultato, la pantagruelica somma di 0,41 (quarantuno) centesimi procapite. Nemmeno ad un barbone, chi vuole fare l’elemosina, dà 40 centesimi. Secondo il pensiero Veltroniano,
a doppia pensione, e stipendio, quando sarà eletto di circa 15.000 euro mensili, le famiglie italiane, che si barcamenano nello strozzinaggio fiscale, che non riescono ad arrivare alla fine del mese, devono – secondo i suoi buoni propositi – le famiglie italiane in difficoltà, devono avere come aiuto, meno di mezzo caffè procapite, bevuto al bar. Complimenti per l’acume. Da qui, da queste semplici cose, si capisce quanto questo futuro baldo condottiero, conosce i problemi dell’Italia e degli Italiani, e come per tutti gli altri candidati premier, ci sono sempre – troppi – grulli che li seguono.


Veltroni candidato premier, Berlusconi e compagnia completa dell’emiciclo parlamentare, dovrebbero ricordare benissimo la polemica politica del
settembre 2007, quando i giornali scoprirono che i tapini, vittime dell’adeguamento automatico – che loro hanno al pari dei magistrati – degli stipendi, per il recupero dell’inflazione, che erode, non si capisce perché solo alcuni stipendiati “eletti”, si sono trovati nel mese di agosto 200 (duecento) euro netti d’aumento, più sette mesi di arretrati! Poi il Veltroni buonista, vuole dare le briciole agli italiani, spacciandole per munifici Bonus. Manco gli italiani fossero un Flipper, che ricevano due palle in omaggio.


Certo, una cosa è vera, gli italiani ricevono dalla politica qualcosa: i calci nelle palle – se maschi – o sulle ovaie – se donne!.


Avrei un ultima domanda, forse assurda. Ma questa campagne elettorale, costa molto di più dei 41 centesimi che Veltroni vorrebbe dare agli italiani?
Sarebbe cosa utile, che ad elezioni ultimate, i vincitori, imponessero la pubblicazione, da parte di tutti i parti delle loro spese elettorali. Naturalmente voce per voce.


È chiedere troppo?

Marco Bazzato


04.04.2008

Nessun commento:

Posta un commento

.Visto il barbarismo espressivo di qualche utente anonimo, i commenti potranno essere moderati e/o rimosssi a insindacabile giudizio..
Il titolare del blog declina qualsiasi responsabilità civile, penale per i contenuti dei commenti dei lettori, in quanto unici titolari, che se ne assumono la completa paternità e con l’invio del post, dichiarano implicitamente compreso quanto sopra