Tutto questo – stando all’indagine – è dovuto al fatto che le italiane, imbattibili per produttività ed usura d’utero, sono scadenti a riguardo l’affettività ed i rapporti umani e sociali con i clienti.
Il paradosso, che è che il puttaniere sposato e con figli, poco aperto quindi alla multiculturalità, e all’incontro con i Paesi diversi, preferisce una parigrado, cioè una mignotta di bassa lega, buona per una sveltina consumata in qualche sottoscala, anche se più costosa e poco gratificante a livello personale, ma alla fine, il risultato finale non cambia: l’Italia è un Paese – genericamente parlando – di puttanieri.
Tanto è vero che molti italici, quando – lasciando a casa moglie e figli – e si recandosi per affari nei Paesi dell’Est, sono ancora fermi ai luoghi comuni, che per portarsi a letto una donna, basta dire che si è italiani, sperando, che la pollastrella – con le tette che stanno su da sole, ed il culo a mandolino – cada ai suoi piedi, solo perché lo sfigatello di turno proviene dall’Italia.
L’italiano, infatti, non si rende conto che il mondo è cambiato, e che i cosiddetti Paesi dell’Est Europa, complici i media che danno spazio alle notizie italiane, sono molto più al corrente delle faccende italiche, di quanto non lo siano gli italiani nei confronti di questi Paesi.
Tanto è, che per sfatare un mito della propaganda dell’Ovest Europa, specie da parte dei grandi gruppi multimediali d’occidente, la Cortina di Ferro, è tutt’ora viva e vegeta, ma paradossalmente, non per colpa dell’Europa dell’Est. Il che non fa certo onore alla cosiddetta sapienza – anche italica – che crede – da idiota sapiente – di conoscere per sentito dire, confondendo spesso un Paese per un altro, avendo la pretesa d’arrivare in un Paese – per loro straniero – è di volerne cambiare mentalità, usi è costumi. Come se in Italia, si presentasse un americano, o un inglese, e venisse a comandare, dicendo qui nulla non va, dovete usare il nostro modello – spesso fallimentare – per far marciare la vostra economia.
Per concludere, il Bel Paese, deve ancora far molta strada per crescere, non economicamente, ma intellettualmente, superando quella valanga di luoghi comuni, banalità, stupidaggini genetiche, che da secoli attanaglia, come una garrota, le gole dei suoi abitanti, ma che nel caso – almeno dei puttanieri laureati, d’aver maggior apertura mentale, e buon gusto, rispetto ai mal secolarizzati – per dirla come una professoressa masterizzata di italiano soprannominata “La Mucca” per lo sguardo bovino, che come tanti provincialismi, con le brenne davanti agli occhi, preferiscono mignotte di pari grado, e che spacciano sveltine, per sesso a pagamento, ma che poi – quando la loro professionalità è pari a quella di uno scimpanzè – si lamentano, chiedendo “flussi migratori alla puttanesca”, per frenare la concorrenza, perché da analfabete – anche sessuali – non sanno aggiornarsi, nemmeno guardando le figure di fotoromanzi Porno degli anni 70 e 80 di Supersex, alias Gabriel Portello.
Marco Bazzato
26.11.2007
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