giovedì 1 novembre 2007

Emergenza criminalità o accordi sottobanco?


Dicono che l’Italia non sia un Paese più sicuro. Certamente la percezione dei cittadini, nei confronti delle microcriminalità, in questi ultimi mesi si è accentuata, anche non si è mai spento l’eco della macrocriminalità economica, e politica. Basta vedere i recenti casi dei magistrati Clementina Forleo, e di Luigi De Magistris, e la loro crociata contro i poteri forti, gli apparati dello Stato, che non vogliono, in quanto intoccabili di Casta, normali indagini, riservate ad assassini, papponi, puttane, spacciatori di droga, e pericolosissimi bulli scolastici, che rubano le merendine ai compagni, costringendo il governo a varare leggi speciali contro i piccoli briganti, e attaccando frontalmente i magistrati, che si permetto di denunciare pubblicamente le pressioni istituzionali, che ricevono dagli apparati dello Stato, per insabbiare le inchieste.
D’altronde il governo, complice anche i mal di pancia costanti, sguazza, come un bambino che ama giocare con le proprie feci, quando, nel Paese, avvengono crimini efferrati, come l’ultimo che ha coinvolto una donna di 47 anni, selvaggiamente picchiata, violentata, e gettata nuda in un fosso, costringendo il sindaco di Roma, scandalizzato – a corrente alternata – a scrivere al Governo Rumeno, per protestare vivacemente, contro i malandrini scappati dalla Romania e arrivati nel Bel Paese a delinquere, comportandosi come gli Italiani, che per una lite con i vicini, ammazzano tre persone –Strage di Erba –, o come la madre nevrotica che sfonda il cranio al figlio di tre anni – delitto di Cogne –, o come il vecchio puzzone di Martellago, – omicidio di Jennifer Zacconi – ,che picchia selvaggiamente una ragazza attesa di un bambino, e poi la seppellisce ancora viva,e va al bar a giocare a carte con gli amici e bere vino, italianizzandosi.
Anche le sinistre anime candide comuniste, riciclate e non, si stanno rendendo conto, con la lentezza di un vecchio colpito dall’Alzheimer, che non si possono proteggere in eterno zingari, puttane, spacciatori, impasticcati, tossici, ubriaconi, rifiuti sociali senza arte e ne parte, banditi, riciclatori di denaro sporco, collusi con mafia, e quant’altro di più ributtante, non solo lo straniero, il genere italico, sa produrre come rifiuto sociale, che immondano, dai vicoli più degradati delle città, fino ai palazzi romani del potere, ogni angolo dell’Italia, rendendolo insalubre e tossico, come una zaffata di acido muriatico sul volto.
Dopo l’aggressione della sera scorsa, il governo, ha ufficialmente aperto la caccia al rumeno. Non importa se delinque o no, è rumeno e basta. Solo che la sclerosi laterale amiotrofica della politica italiana, amica della Romania fin dai tempi del dittatore Nicolae Andruţa Ceauşescu, che oggi, complice gli intrallazzi internazionali dei decenni precedenti alla caduta de Muro di Berlino, continua a far pagare ai cittadini italiani, le colpe del malaffare.
Di cosa ci lamentiamo? Di qualche accattone rumeno che violenta una donna romana? Ma non diciamo idiozie. Basta parlare con qualche italiano che fa affari in Romania, per rendersi conto, di come questi, con quel vituperato Paese, continuino fluidamente, visto che il governo Rumeno, ha attuato una deregulatin senza limiti, pacchia per gli investitori italiani e non, senza scrupoli. Naturalmente il governo rumeno non fa niente per niente.
«Volete fare quello che volete in Romania, e portare da noi le vostre industrie inquinanti, i vostri rifiuti tossico-nocivi, tutta la feccia che producete, ma in cambio, vi inviamo, e voi tacete i nostri rifiuti umani:zingari, banditi, puttane, papponi, borseggiatori, violentatori, ed ogni altra scoria che costa un sacco, di mantenimento nelle patrie galere».
I ricchi fanno affari, tanto sono scortati, viaggiano in prima classe, protetti da guardia spalle, con auto dotate di brandeggiante, e i poveri, i disgraziati, la gente di tutti i giorni, gli schiavi, i servi della gleba, i cittadini italiani inferiori subiscono, e ogni tanto, quando si supera la soglia di guardia fisiologica, qualche politicante sbraita sui giornali, per far finta di far qualcosa, fino a quando le acque non si calmano, tanto poi, tutto torna, come prima, anzi peggio.

Marco Bazzato
01.11.2007
http://marco-bazzato.blogspot.com/