Il consorte della regina di Danimarca ad una rivista: «E' come quella di coniglio, di un capretto o di un vitello»
Il principe apparentemenne avrebbe imparato ad apprezzare lo stufato di cane e altre appetitose ricette canine fin dalla più tenera età. Henrik è infatti cresciuto in Vietnam, dove il cane arrosto resta una delle specialità nazionali. «Non ho scrupoli a mangiare la carne di cane - ha detto -. Questi cani sono allevati per essere mangiati, proprio come i polli».
(Fonte Corriere della Sera 04.05.2006)
Ci stupiamo tanto?
A volte la follia animalista fa vedere mostri anche dove non ci sono.
Da ricordarsi che in occasione dei mondiali in Corea del 2002 i ristoratori locali erano stati inviati a togliere dai menù i piatti a base di carne di cane, per non offendere la sensibilità occidentale. I ristoratori Coreani naturalmente si sono rifiutati di togliere il loro prelibato piatto.
Mentre in Italia le associazioni animaliste sono pronte a scagliarsi contro alcuni ristoratori cinesi perchè hanno servito ai clienti su richista, carne di San Bernardo macellata al momento, e subito è scatta la denuncia.
A parte che paese che vai usanze che trovi. Ma sovviene una domanda: la denuncia è scattata in seguito al fatto che siano stati mangiati dei cani, oppure perchè non sono state rispettate le norme igenico sanitarie?
Se fosse vera la prima, verrebbe da rabbrividire, perchè significherebbe che sono a rischio le fettine di vitello, le costate di maiale, i polli e quant'altro l'arte culinaria italiana ha elevato la rango di cibo commestibile.
Ma non dobbiamo però dimanticare che tanti popoli ci guardano con disgusto e raccapriccio perchè mangiamo lumache, rane, e beviamo schifosissimi intrugli neri di brodo di seppia?
Se invece fosse per il non rispetto delle norme igenico sanitarie, allora è giusto che la legge faccia il suo corso.
Si vorrebbe una società multiculturale aperta solo nelle parole ipocrite, ma quando invce d'essere arrostito il pollo si mangia coscitto di San Bernardo, ecco che la multicultualità va a farsi benedire, e la tanta decantata apertura intellettuale si blocca come un coniato di bolo davanti ad un cibo diverso, che vittime del condizionamtnto sociale non siamo abituati da accettare.
Ma cosa pretendiamo da una socetà che tratta i cani come esseri umani e gli esseri umani come cani?
Marco Bazzato
06.08.2006
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