Questa foto mostra l'essenza dell'uomo. La superiore bestialità intellettiva che la scienza moderna con il suo carico di morte e distruzione riesce a creare.
Forse chiuderemo gli occhi innanzi a questo volto straziato, davanti a questi occhi che vedono solo il nero della morte ed il terrore di quanto hanno dovuto subire.
Questa non è la malattia voluta da un dio incazzato e furioso, voluta per causa o disgrazia umana, per errore di calcolo o per semplice sbaglio. Questo è il delitto, la condanna, il castigo umano che l'uomo in nome delle sue paure nei confronti del diverso infligge al suo simile.
Questo bambino sconosciuto domani potrebbe essere nostro figlio, nostro fratello, il figlio di un amico o il bambino che portavamo al parco a giocare. Ma un attimo dopo, un lampo nel cielo ed un fragore assordante l'hanno ridotto ad un ammasso sanguinolento di carne umana.
La nostra umanità, la nostra grandezza, il nostro amore è riservato alle bestie, ai cani randagi, abbandonati da padroni stanchi del loro giocattolo, ai cani mangiati nei ristoranti cinesi, ma non viene risevata uguale pietà ai nostri simili.
Forse perchè guardandoci alla specchio ci facciamo schifo per quello che siamo, forse abbiamo orrore di quello che quotianamente distruggiamo, ma fingiamo che sia colpa solo dell'altro, che tutto questo un domani o prossimo venturo non possa accadere.
Noi siamo quell'ammasso sanguinolento e urlante, siamo quell'orrore, quelle grida che si levano da tutto il pianteta. Noi con i nostri abiti griffati, con il fuoristrada ultimo modello da tre km al litro siamo gli artefici indiretti di tutto questo.
Verrebbe voglia d'alzare la voce e gridare che non è vero, che è la fantasia folle di qualcuno che vuole giocare con i nostri sentimenti, che li usa e manipola a suo piacimento. Verrebbe voglia di cosa...si sapere che siamo impotenti, che siamo animali buoni per essere sacrificati al macello, animali da immolare a qualche divintià pagana o divina che si solazza e si diverte con il nostro dolore?
Ma noi non possiamo fare nulla, tranne chiudere gli occhi innanzi all'immagine, scendere in garage e partire per il mare o per i monti. Tanto questo bambino non è nè nostro figlio nè un nostro fratello o conoscente...è solo una foto sanguinolenta di un bimbo sconosciuto.
Marco Bazzato
06.08.2006
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