lunedì 12 ottobre 2009

50 mila in corteo contro l'omofobia

Niente immagini per on dare una visibilita' immeritata!

Erano in 50 mila, secondo gli organizzatori, i partecipanti alla manifestazione romana contro l’omofobia, svoltasi sabato. Praticamente un numero omeopatico, non solo rispetto al numero degli abitanti della penisola, ma anche semplicemente rispetto al numero degli abitanti di Roma, che ne conta circa 2.700 mila. Il che stando alle statistiche che vorrebbero circa un 10% della popolazione sessualmente attiva non eterosessuale, indicherebbe che meno di 1/6 dei non etero romani erano presenti alla passeggiata per le vie romane, di questi 50 mila vanno tolti anche i fiancheggiatori etero che nulla avevano a che fare con questi presunti problemi, ma che forse si trovavano lungo il tragitto per fare shopping e tanto per fare numero sono stati inseriti nel computo.

La manifestazione è stata un fiasco colossale. Niente diretta, niente servizi sul Tg3 e le foto in primo piano presenti nei quotidiani online, mostravano tutto fuorchè una manifestazione oceanica, al massimo, vista l’estensione di Roma, si può considerare come un rigagnolo secco.

Quello che non si riesce a capire e a cosa sia servita. Per sensibilizzare, dicono gli organizzatori, gli italiani sul presunto problema dell’omofobia, come se questa fosse una colpa degli italiani e non un numero sparuto di idioti che si comportano indegnamente, commettendo reati contro i non etero, come reazione estrema e totalmente fuori logica a seguito di comportamenti che non sono, da questi singoli violenti, accettati.

La parola d’ordine non dovrebbe essere in questi casi “manifestazione e ostentazione” ma discrezione, pudore e rispetto per le idee altrui, consci che ci si trova in un terreno non tanto che non accetta i portatori di comportamenti non etero, ma che trovandosi in un mondo, volente o nolente governato dagli etero, i non etero dovrebbero capire e comprendere le ragioni della maggioranza, senza pretendere d’imporre i loro comportamenti a chi non gli accetta e che questo non deve essere considerato né come colpa né come infamia, ma semplicemente come libertà di scelta su chi sostenere anche in base all’orientamento sessuale.

D’altronde basta vedere a che tipo di pressione sono sottoposti gli etero quando scelgono restare all’interno della propria cerchia. È il caso della squadra di calcio musulmana di Creteil, vicino a Parigi, costretta, a suon di contumelie popolari, ad accettare una partita di calcio Paris Foot Gay. Uccidendo il ibero arbitrio.

Lo stesso dicasi per il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, a cui è appena stato conferito, immeritatamente, il Premio Nobel per la Pace, dove si sono avventate le organizzazioni gay, chiedendo di cancellare il saggio “Don't ask, don't tell” in vigore nelle forze armate statunitensi. Dove nessuno ti chiede e nessuno ti obbliga a rispondere di che orientamento sei. Mentre i gay,invece d’amare la privacy, vogliono essere interrogati sugli orientamenti sessuali, per sentirsi obbligatoriamente costretti a rispondere d’essere orgogliosamente gay. Assurdo. Vogliono un’indebita interferenza delle forze armate nella loro privacy sessuale, per poterla sbandierare. Se non è masochismo questo!

Comunque, l’unica nota positiva potrebbe essere che, per la necessità di mandare nuove truppe in Afganistan, il Presidente, potrebbe mandare i gay in prima linea, sotto il fuoco nemico, togliendo gli etero,visto che per anni ne sono morti un sacco. Potrebbe essere arrivato il momento di riequilibrare il piatto della bilancia che pendeva a sfavore degli etero per numero di morti.. Infatti meglio la morte sotto il fuoco nemico che il congedo con onore per colpa dell’orientamento sessuale. Co questa decisone, il Presidente Obama, farà sicuramente felice i falchi del Congresso, i Teocon.

È di ieri sera invece la notizia di un’aggressione a due persone non etero da parte di alcuni giovinastri dell’estrema destra. Atto esecrabile, da condannare, anche penalmente, se saranno presi e assicurati alla giustizia, ma per ora comunque avvolti dalla presunzione d’innocenza, secondo quanto dispone il codice penale italiano. Per questa aggressione, come sempre si è scatenato il solito bailame di dichiarazioni di condanna da parte degli esponenti politici sia di destra come di sinistra, dove le associazioni GBLT nuovamente sono pronte a cavalcare l’onda emotiva, che si è già sgonfiata, per gridare il loro sdegno per l’omofobia, a loro avviso, dilagante.

Rimane, per terminare, una solo alcune domande: ci sono più morti sul lavoro, morti causati dalla normale influenza, morti causati da incidenti stradali per colpa di idioti in preda ad alcol, che aggressioni a presunto sfondo omofobico?

Ai posteri l’ardua sentenza!

Per approfondimenti, vedi
link.

Marco Bazzato
12.10.2009
http://marco-bazzato.blogspot.com/

10 commenti:

  1. Che cosa significa per te "eterofobia"?
    Da quello che scrivi sembra semplicemente che si verifichi quando una persona non è eterosessuale, ma una definizione di questo tipo è il contrario della realtà.
    La fobia coinvolge chi non riesce a sopportare il diverso, non chi è diverso (che della fobia è vittima).
    Valesse il tuo criterio dovremmo chiamare omofobi gli eterosessuali per il solo fatto di essere tali...a meno di non usare due pesie due misure

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  2. E chi ha detto che e' contraria alla realta'? I nemici della diversita' non sono gli etero, ma i gai. Guardati la sematnca etero significa diverso, gay significa uguale. Ergo chi odia la diversita sono i gay che si commettono atti sessuali con soggetti dello stesso sesso, mentre gli etero amano le diversita proprio perche' tramite la diversita' uomo-donna si donano amore.
    Se non sei convinto apriti un qualsiadi vocabolario della lingua italian, no qualche scemenza psicologica buona per i citrulli.
    E infatti il gay non sopporta l'eteo,l'altro sesso, mentre omo significa uguale!

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  3. No, non ci siamo capiti. Non confondiamo il merito con una questione meramente terminologica.
    L'intollerante è colui che non sopporta le differenti scelte compiute dagli altri, non chi tiene uno stile di vita non condiviso dalla maggioranza.
    La scelta della persona con cui si compiono atti sessuali è un fatto privato, non incide sul rispetto degli altri. Ad essere rilevante è il grado di accettazione di scelte che non si condividono moralmente o per qualunque altro motivo.
    Seguendo il tuo ragionamento si dovrebbe dire che l'omosessuale è un intollerante per natura perchè non si uniforma ai comportamenti della maggioranza, mentre l'eterosessuale che non rispetta le altrui scelte è una vittima dell'intolleranza perchè costretto a sopportare che altre persone si comportino diversamente da lui. Mi sembra assurdo, no? Anche perchè in questo senso si finisce per negare la libertà che, al contrario, la tolleranza dovrebbe garantire.
    n ogni caso se diamo alla fobia un significato negativo, allora dobbiamo riferirci ai comportamenti pubblici (tolleranza/intolleranza) e non agli atti che si compiono sotto le proprie lenzuola (omosessualità/eterosessualità). Non trovi?

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  4. Invece è proprio un fatto di semantica anche. Perché le persone, la maggioranza, non capiscono che vengono fregati con le parole, gli viene girata la realtà, facendo vedere acqua calda dove invece è fredda, rischiando d’assiderarsi.
    A me personalmente di quello che fanno due individui dello stesso sesso nella loro camera da letto non mi può importare di meno, basta che questo loro sesso, non diverso, ma tra individui dello stesso sesso, non diventi un vanto, una scusa per vantare diritti che non sono scritti da nessuna parte che dovrebbero essere dati, costituzione compresa. Basta infatti leggersi la Costituzione per rendersi conto che nulla di tutto ciò esiste.
    A me da fastidio che una devianza sessuale, venga propagandata a vanto, come se questa, vedi l’orgoglio omosex fosse una cosa da sbandierare in piazza. Personalmente non mi permetterei mai di offendere un omosessuale, a patto che questi tenga le sue tendenze dentro la sua sfera privata, senza renderla pubblica. D’altronde un etero non lo fa, lo è senza rendere pubblico ciò che è.
    Il tuo discorso finale “Seguendo il tuo ragionamento si dovrebbe dire che l'omosessuale è un intollerante per natura perchè non si uniforma ai comportamenti della maggioranza, mentre l'eterosessuale che non rispetta le altrui scelte è una vittima dell'intolleranza perchè costretto a sopportare che altre persone si comportino diversamente da luiSeguendo il tuo ragionamento si dovrebbe dire che l'omosessuale è un intollerante per natura perchè non si uniforma ai comportamenti della maggioranza, mentre l'eterosessuale che non rispetta le altrui scelte è una vittima dell'intolleranza perchè costretto a sopportare che altre persone si comportino diversamente da lui” è perfetto e giusto, e anche se per te sembra un assurdo, a mio avviso non fa una grinza, e lo approvo in toto.

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  5. beh che gli etero non ostentino la propria tendenza sessuale è tutto da dimostrare. Manifestazioni di affetto eterosessuale in pubblico se ne vedono ogni giorno. Poi possiamo considerarle di cattivo gusto(e sono d'accordo), ma non è possibile negare le stesse LIBERTA' INDIVIDUALI(che nulla hanno a che fare con il riconoscimento della famiglia omosessuale)anche agli omosessuali. Siamo liberi di criticare la pubblica ostentazione omofila, ma non abbiamo il diritto di proibirla.

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  6. A proposito della mia osservazione conclusiva.
    Che sia assurdo il tuo ragionamento non è un'opinione, ma una verità logica o, se preferisci, semantica.
    Allora: la tolleranza è l'accettazione di comportamenti che si disapprovano.
    Di conseguenza l'intollerante è colui che non rispetta l'altrui libertà di tenere atteggiamenti che non condivide moralmente, mentre un clima di tolleranza presuppone la convivenza fra diversi.
    Ergo chi realizza questa diversità (rispettando le scelte della maggioranza) non può essere considerato-per definizione-un intollerante, bensì un soggetto che di tale clima di tolleranza deve poter usufruire.

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  7. Io non ho detto che dobbiamo abolire nulla, ho semplicemente detto, Costituzione alla mano, che la realtà e chiara e a me personalmente sta bene così. Ma non ti preoccupare dal primo gennaio entra in vigore il trattato di Lisbona, con annesse scempiaggini varie su questo argomento, dove l’Unione imporrà a tutti gli Stati membri la possibilità di firmare un pezzo di carta, davanti a uno scribacchino comunale a individui della medesima matrice sessuale, illudendoli d’essere coppia, o peggio famiglia, le adozioni e la reversibilità delle pensioni, equiparando gli atti sessuali tra persone dello stesso sesso e l’amore vivo e fecondo tra uomo e donna.
    Alcuni significati per Tolleranza: Sopportare con pazienza e senza lamentarsene cose spiacevoli, Perdonare, usare indulgenza, essere condiscendenti.
    Hai ragione, intollerante è colui che non rispetta l’altrui libertà, e in questo caso l’altrui sono io, visto che loro vorrebbero infrangere la mia libertà di pensiero, opinione, negandomi la possibilità di esprimermi liberamente, marchiandomi del sigillo infame di omofobo, che letto in un altro modo, potrebbe essere un vanto, perché non praticando atti contro natura, secondo opinioni tradizionali, accettate da secoli,. Se la mia colpa è quella di non commettere certi atti, allora posso dire che sono omofobo. Gli altri sono liberi di fare quello che vogliono, ma questo non significa che debba applaudirli o sostenerli nella loro sodomia, che secondo il vocabolario della lingua italiana, significa Omosessualità maschile.
    Ah mi fa schifo anche il cosiddetto orgoglio, sbandierato dagli omofili. Orgoglio significa infatti: Esagerata valutazione dei propri meriti e qualità per cui ci si considera superiori agli altri in tutto e per tutto. Basta aprissi un vocabolario per capire la realtà, è scritto tutto.

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  8. Ok.
    Io non ho mai detto di essere favorevole al riconoscimento legale delle coppie omosessuali. Anzi ne sono fiero oppositore.
    Io non nego la tua libertà di esprimere ciò che pensi. Anzi sono convinto sia tuo diritto.
    Ho semplicemente precisato che anche gli altri (omosessuali, eterosessuali o altro che siano) hanno il diritto di dire corbellerie o di dare visibilità a scelte che ci possono fare schifo, ma che sarebbe ingiusto vietare.
    Penso che gli omosessuali siano liberi di ostentare la propria tendenza all stesso modo in cui tu sei libero di dire che ti fa schifo.
    Mi sembra ineccepibile.

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  9. Vedo che stai venendo verso le mie posizioni. Con il loro rivendicare, vogliono quanto da me detto nella risposta precedente, basta guardarsi le rivendicazioni. Allora devi scegliere tu da che parte stare. Se contro le loro rivendicazioni o i loro presunti diritti, allora ti marchiano come omofoico o con loro, sostenendoli in toto. Non hai capito che in questa situazione non si possono tenere i piedi su due staffe.

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  10. La mia posizione.
    Pieno rispetto delle libertà e dei diritti individuali di ciascuno, a prescindere dalle pulsioni sessuali o dalle opinioni sulle stesse.
    Universalità del principio di uguaglianza e di non discriminazione.
    Nessun riconoscimento giuridico delle coppie di fatto.
    Nessuna limitazione alla libertà di pensiero (nè di omofili, nè di omofobi, nè di altro).
    Mi sembra un pensiero moderato che ripudia gli estremismi e qualsiasi forma di intolleranza.
    Non è nè vigliaccheria nè mantenere i piedi su due staffe, solo il tentativo di tutelare tutte le persone.

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