martedì 13 dicembre 2011

Ridurre gli stipendi dei parlamentari italiani.Ma che vogliamo ridurli alla “fame”? Sì!

Ormai sembra una gara di “calci in culo agli italiani” quella praticata da quei quasi mille “poltroni” appollaiati sugli scranni parlamentari. Una massa di imbelle materia, pronta a plaudire gli auspici del Capo dello Stato quando si tratta di fottere gli “extraparlamentari” ossia gli sfigati che non hanno nulla a che fare con i due rami di Camera e Senato, salvo poi comportarsi come dei Cobas, pronti ad andare in piazza a manifestare, se per caso gli vanno a potare un po’ gli ortaggi dentro il loro giardinetto, fatto di agi, giostrine e prebende varie, perché si possono intaccare i diritti acquisti degli altri, ma guai a chi tocca i loro.

Se non siamo alle barricate ormai poco ci manca. La levata di scudi che è iniziata quando il Primo Ministro che dice di non conoscere i poteri forti – in Italia – ha deciso in conserto con il Consiglio dei Ministri di potare un po’ gli stipendi dei “pigia bottoni” delle “marionette” che come robot eseguono in modo acritico gli ordini delle segreterie di partito, visto che nel 99% dei casi manco sanno cosa vanno a votare e che conseguenze questi pigiamenti abbiano come ricadute sul bilancio dello Stato e sulle tasche dei cittadini. Salvo diventare tutti esperti di Diritto Costituzionale, di regolamenti parlamentari, di statistiche europee, orbe di 22 Paesi, quando si tratta di fare la  media – verso l’alto – degli stipendi dei loro colleghi.

Bastava vederli domenica a “L’Arena” di Giletti, o ieri sera a “Porta a Porta di Bruno Vespa, tutti aggrappati a degli specchi insaponati che avrebbero voluto essere in tutt’altra parte, piuttosto che dimostrare agli italiani la loro busta paga, provando a raccontar panzane a chi non riesce ad arrivare a fine mese. E poi si lamentano dell’antipolitica, piangono miseria se toccano i loro “miseri” 11 mila euro netti al mese, più tutto il resto?

Bastava vederli domenica all’Arena, dove l’apoteosi del ridicolo è stata raggiunta quando hanno mostrato la media degli stipendi dei parlamentari europei, con una schermata dove mostravano solo Germania, Inghilterra, Francia e Spagna. Già e tutti gli altri Paesi dell’Unione a 27 dove sono stati lasciati?  Europeisti quando fa comodo, ma provinciali quando si tratta di guardare il “piatto” degli stipendi simili ai loro. Perché – con tutti i giornali italiani complici di questa disinformazione – non hanno paragonato l’indennità di un parlamentare italiano con quella di un parlamentare bulgaro o rumeno? Perché, che diamine, avrebbe abbassato considerevolmente la media, facendo apparire gli italiani dei nababbi, rispetto ai loro omologhi bulgari o rumeni. Mente preferiscono piangere miseria, fame e stenti, ma i pensionati che campano con meno di 1000 euro al mese, costretti a mendicare per sfamarsi e sfamare la famiglia, che si fottano, la “Politica” ha deciso che questi debbano sostenere il peso dello scempio economico fatto nel corso dei decenni da una classe politica scellerata.
Ma la cosa più avvilente, commessa dai media – giornali e tv –è che non vanno a metterli “con le spalle al muro” presentando i  conteggi secondo una media matematica, tenendo conto degli emolumenti effettivi di tutti i parlamentari europei, anche quelli che attualmente non applicano l’euro, sebbene quando faccia comodo si prende ad esempio l’Inghilterra, che non usa l’Euro, ma non abbassa di molto la media, tralasciando Bulgaria e Romania, dove anche in questi Paesi viene ancora utilizzata la valuta locale, con un tasso di cambio fisso. Ma questi sono i “parenti” poveri, gli “straccioni” dell’Unione Europea, fatti entrare perché fanno comodo i loro mercati e perché fanno bene alle aziende italiane che possono de localizzare con manodopera a basso costo, vista come un nemica dell’Italia se fa perdere posti di lavoro, ma come una risorsa se fanno arricchire gli industriali, salvo metterli sotto lo zerbino quando si tratta di fare le medie effettive.

L’immagine,che anche in questa situazione, danno i politici italiani, visti dall’estero, è di una classe politica affamata di denaro, pronta, per il bene dell’Italia, a togliere agli altri, senza pietà e ritegno, ma sulle barricate e senza vergogna, quando si prova ad intaccare il loro reddito. Non male per persone che lavorano in Parlamento per quattro giorni la settimana e a cui ora è vietato riprenderli quando “cazzeggiano”, perché si lede il loro onore e il loro diritto alla privacy.

Desidero concludere con una nota personale: oggi ho parlato con una persona, qui in Bulgaria, degli stipendi dei parlamentari italiani..Quando gli ho detto la cifra, 20.00 Euro, si è presa carta e penna, e ha scritto la cifra , 40.000 Lev Bulgari. Ebbene, ha strabuzzato gli occhi, dopo che gli ho spiegato compiutamente la grande situazione di “disagio” e di “sofferenza”a per il taglio degli stipendi paventati dal nuovo governo, ha iniziato a proferire parole irripetibili, che suonavano come una celestiale nenia natalizia in lingua bulgara,e concludendo: anche questa è l’Unione Europea voluta dai burocrati, dalla tecnocrazia, e dall’elite economico-finanziaria che guida sia le Istituzioni Europee, e i singoli Stati che viaggiano a velocità diverse, per salvaguardare i soliti diritti dei pochi, a discapito della popolazione.

E di questo sono colpevoli i cittadini europei che hanno creduto a questa “Unione” Popoli, così almeno ci è stata svenduta, ma che nei fatti è solo un Unione dei plutocrati e degli interessi della finanza globale, che appare ormai alla frutta, e che in molti attendono che il frutto di questo figlio deforme cada a terra, marcendo per sempre.

Marco Bazzato
13.12.2011

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