Sembra infatti – stando alle dichiarazioni del governo israeliano – destinato a durare a lungo l’attacco contro
Anche un osservatore distratto, potrebbe rendersi conto che la disparità tra le forze in campo è siderale. Da una parte, I
Israele è considerato, da fonti politiche internazionali, che si definiscono di alto livello, l’unca democrazia esistente in medio oriente, sebbene il Paese sia tutt’ora privo di una Costituzione.
Non va dimenticato, che nel corso dei decenni, le guerre sostenute dallo Stato ebraico, nel nome del suo unico diritto d’esistere, hanno portato a massacri, vedi
Ora fa orrore, vedere il silenzio assordante, non solo dell’Unione Europea, ma anche degliStati Uniti, dove Bush sta per andarsene, e quindi pensa alla pensione, ed Obama entrando ufficialmente in carica, ha oggi la preoccupazione di dove potrà
Israele si comporta peggio di un bullo di quartiere, che se riceve un
È strano, che metà dell’accozzaglia dei politici internazionali, molti dei quali hanno anche studiato legge, dovrebbero sapere che “la difesa deve essere proporzionata all’offesa” e che esiste per il privato cittadino il reato di eccesso di legittima difesa, che comporta una condanna penale. Evidentemente, nel nome del diritto di Israele di esisstere, deve esserci anche una sottoclausola segreta, che da all’unica “democrazia del medioriente” il diritto di distruggere, per 100, e non per 10, in caso di rapresaglia, con naturalmente la comunità internazionale che si guarda lo sporco delle unghie delle mani e dei piedi, o si annusa le ascelle, anzichè condannaare sonoramente in tutte le sedi istituzionali l’aggressione o difesa, dipende dai punti di vista, sempre e comunque sproporzionata rispetto all’offesa ricevuta.
Del resto sarebbe abbastanza semplce per l’opinione pubblica farsi un idea di chi sono gli aggrediti e chi sono gli aggrressori, basterebbe trovare le cifre dei morti e dei feriti degli ultimi sessantanni da ambo le parti, il numero dei mutilati permanenti e dei traumatizzati; le cifre delle centianaia di migliaia di tonnellate di bombe, missili, razzi, gas e quant’altro utilizzati, in questa “faida religiosa” che si trascina da piú di mezzo secolo, in barba a tutte le risoluzioni internazionali, dove l’unico “MUST” è quello di lanciare oltre che cadaveri dall’altra parte, lanciarsi accuse, senza mai voler venire a capo di nulla. Cifre alla mano, sarebbe semplice venire a capo del dilemma storico politico relgiogioso, ma di statistiche – in rete per ora – nemmeno l’ombra.
È interessante vedere come lo stesso problema, visto da angolazioni diverse, sia descritto in modo differente, dove anche il lettore piú mediocre può rendersi conto di quanto sia ancora lungo il cammino, non voluto da entrambi i contendenti, per giungere ad un a pace giusta e duratura che permetta ad Israele di vivere in pace entro i suoi confini, e lo stesso dicasi per la Palestina, che nessuna istituzione internazionale vuole riconoscerne il diritto all’esistenza e ad avere un suo Stato, esattamente come Israle. Cosa che per qualche oscuro motivo, le cancellerie internazionali, ONU in primis, non vogliono. Forse perchè questa guerra permette tra le altre cose di sperimentare armi sempre piú sofisticate sui civili, valutandone gli effetti negli anni.
Per concludere, ecco due link interessanti, dove poter valutare serenamente i diversi punti di vista.
Marco Bazzato
31.12.2008http://marco-bazzato.blogspot.com/pestone al piede, da inizio alla faida, non accettando le scuse, e chiamando a raccolta gli “amici” – leggesi soldati, inizia il pestaggio a sangue, lasciando in fin di vita il giovane, dimostrando così al mondo la sua pietà, certo dell’impunità internazionale, perchè nel millennio passato, durante la seconda guerra mondiale ha subito la Shoà, e con questa scusa, può permettersi l’impunità assoluta, e sempre e comunque il plauso internazionale per aver esercitato – anche con forme estreme – che vanno contro a qualsiasi convenzione internazionale, il suo diritto di difesa.fumare alla Casa Bianca. Sabra e Shatila che certo non hanno giovato all’immagine internazionale della potenza nucleare, che nessuno può criticare, pena l’accusa d’essere tacciato come antisemita.