giovedì 18 dicembre 2008

Crisi globale: i colpevoli sono i consumatori?



Ora è chiaro, anche colpa della crisi dell’auto è da imputare ai consumatori. È colpa dei mancati clienti che visti i chiari di luna, preferiscono tenersi i loro macinini, facendoli riparare, invece che indebitarsi con le banche, che ogni giorno di più appaiono come sanguisughe di denaro, dove nessuno vuole metter mano, cercando i colpevoli del disastro dell’economia globale preannunciato da tempo.

Eppure già più di un anno fa, le cosidette Cassandre, avevano paventato il rischio d’espolosione della bolla speculativa che aveva gonfiato – peggio di un tacchino OGM del ringraziamento – i mercati finanziari internazionali.

Gli Stati, i nostri rappresentanti politici, i grandi economisti, le banche centrali, le agenzie di rating o dormivano tra guanciali di banconote, oppure sono stati complici della masnada depredatoria che si sta aggravando ogni giorno di più. Ora dopo che i gli animali sono scappati dal recinto, per colpa dei guardiani assenti, si cerca di correre ai ripari in modo ancor più nefasto per la comunità umana internazionale.

Alla luce di quello che sta accadendo, sorge spontanea la domanda: ma dov’erano i controllori del mercato le agenzi di
rating, i revisori dei conti, le associazioni degli industriali, dei banchieri fino ad oggi?

È chiaro che nessuno ha il coraggio di mettere mano al vermaio economico di collusioni ad altissimi livelli, appare chiaro che ora è più importante salvare la faccia, evitando possibilmente la galera e le rivolte sociali – con leggi e finanziamenti statali, pagati per l’ennesima volta dai cittadini – che non intervenire con l’accetta, senza pietà, tagliando, non solo metaforicamente però, teste.

In
Germania quasi 100.000 tra auto e mezzi pesanti sono ferme al porto, guarda caso per colpa, stando ai media, dove sembrano essere gli unici colpevoli di questa situazione,siano mancati clienti, non le politiche industriali e finanziarie, cristalline limpide come discariche di rifiuti tossico-nocivi e radiotattivi.

È il cittadino, l’uomo della strada il colpevole di questa situazione, è sua la colpa della disoccupazione, è sua la responsabilità se le vendite in Europa sono crollate del 25 e più percanto, è del cliente americano la colpa se la Crysler, ma non solo, sta andando in bancarotta. Sono i mancati consumatori i responsabili di questo collasso planetario dell’economia. Questi tangheri non vogliono comprare, non vogliono rinnovare il parco auto familiare, non vogliono regalare un auto nuova al figlio neopatentato, preferendo – in caso d’incidente – farla riparare dal carrozziere, anzichè sostituirla.

C’è nell’alta finanza, e nei media controlalti dagli stessi, la volontà – criminale – di cercare i colpevoli di questo disastro nel posto sbagliato, addossando alla vittime prime, i cittadini, la mancanza di coraggio nel guardare serenamente ad un futuro – come incita il plutocrate Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, titolare di tre televisioni private, di cui una Rete 4, dovrebbe andare sul satellite, per sentenza dell’Unione Europea, ma dove gli italiani, stanno pagando la multa dell’Unione, perchè il T4 non vuuole essere spedito in orbita – e che oggi più che mai, chissà perchè, tutti gli operatori economici e politici, si sono accorti, come se si fossero svegliati dalla letargia, che il mondo è economicamente crollato e per assurdo nessuno è colpevole. Nessuno.

Ora i governi intervengono in difesa dell’economia, dicono, drenando in scala biblica denaro dalle tasche dei contribuenti, fabbricandolo letteralmente, facendo aumentare il debito pubblico in modo esponenziale. Non importa che sia americano, europeo, italiano o francese, o tedesco. Ma a favore ancora di chi?

Siamo in un mondo rovesciato, i primi turlupinati sono i cittadini, i primi derubati dei propri risparmi, dei fondi pensione, i primi andati in miseria per colpa delle banche fallite sono ancora una volta i cittadini comuni, coloro che depositano il denaro in banca, e poi questa si permette di prestare – fino a dieci volte di pù del depositato - somme che non gli appartengono, e che fisicamente non esistono, ma sono fabbricate elettronicamente – che hanno semplicemente i custodia per giocare nelle roulette globali delle speculazioni finanziarie. E come ogni gioco d’azzardo, perchè la speculazione finanziaria non è altro che un enorme bisca clandestina, destinata all’elite, a cielo aperto, che viaggia da un capo all’altro del mondo elettronico, senza controllo, dove il biscazziere, cioè il banco vince , occultando, la coleettività non sai mai dove, sempre, e gli scommettitori, sopratutto i cittadini ignari, e non a conoscenza dei giochi macrofinanziari che si giocano sulle loro teste, perdono.

Domanda: si è mai osservato un mercato borsistico, o una piazza finanziaria, dove un singolo operatore tiene “sotto controllo” anche quattro,cinque o più monitor, con videate che scorrono a velocità impressionante. Ebbene questi operatori non commettono mai nessun erore, cosa sono macchine? Riescono a lavorare – nel cosidetto tempo reale – col denaro altrui in condizioni a dir poco allucinanti, tra urla, schamazzi, telefoni che squillano in continuazione, ordini di acquisto e vendita che fioccano da tutte le parti, e questi stakanovisti borsistici sono così perfetti che riescono ad operare in modo perfetto ogni digitazione d’ordini d’acquisto e vendita? A chi vorrebbero raccontarla?

Si presume che si possano nutrire dei seri dubbi, in quanto se in una banca ti sbagliano per ben tre volte l’emissione di una carta di debito, figurarsi chi lavora tra una confusione più grande di quella di una fonderia d’acciaio...

Quanti errori avvengono quotidianamente tra questa frenesia? E quanto a fine giornata viene coperto, celato, tenuto segreto, nascosto “forse” anche ai revisori di bilancio, che poi stilano le classifiche di affidabilità finanziarie di banche, multinazionali, e nazioni? Vedi ad esempio
Standard & Poor's, Moody's e Fitch Ratings, per citare le più rinomate a livello internazionale.

Sorge invece il sospetto più profondo, più maligno e becero: che tutti quelli che dovevano sapere, sapevano, ma gli unici che dovevano sapere le reali condizioni della finanza internazionale, cioè i cittadini, siano stati tenuti volutamente all’oscuro, non vendendo informati – per non creare allarmmismi ai piccoli risparmiatori che si sarebbero affettati a vendere, praticamente nello stesso tempo dei grandi colossi finanziari, impedendo così anche ai piccoli risparmiatori di salvare non solo l’eventuale plus valore, ma in molti casi anche il capitale – oppure informati quando, come sempre avviene i morti finanziari iniziano a camminare per strada come zombi, crollando a terra, deflagrando e portadosi appresso i risparmi dell’ignaro parco buoi, cioè i risparmiatori.

Infatti oggi chi mette sotto inchiesta il sistema? Nessuno.

Anzi lo stesso sistema – il commistone tra politica e grandi affari – cerca di salvare se stesso, evitando d’indagare sulle responsabilità penali individuli, societarie e sociali di tale tracollo.

Sarebbe troppo distruttivo per il sistema indagare su se stesso, perchè lo potrebbe portare al collasso, sempre che ancor oggi questo non stia già avvenendo, ma si è resterà all’oscuro di tutto, fino al momento che saranno prese misure Draconiane, ancora contri i cittadini – per la sua salvaguardia – come ad esempio legge marziale, razionamenti alimentari, tribunali militari sommari, annullamento dei diritti civili e delle libertà individuali, nel nome chiaramente della libertà del Loro sistema, spacciato per libertà di tutti.

E ci stavano già provando, sebbene per ora il pericolo sia stato momentaneamente scongiurato. Ci stavano provando, primo fra tutti il ministro del welfare
Maurizio Sacconi, che avrebbe volentieri fatto “morire” i cittadini europei – in deroga – fino a 65 ore lavorative settimanali. Praticamente al nostro ministro sarebbe piaciuto – quando i parlamentari italiani non lavorano più di tre giorni alla settima in Parlamento, con uno stipendio base di 19.150 Euro lordi al mese, più benefit vari, che gli “schiavi” i quali a fatica arrivano a 2.000 euro mensili, quando son ben retribuiti, , facessero, in barba alle più elementari regole di buon senso e di sicurezza sul lavoro, visto che il primato di quasi 1300 “morti bianche” all’anno non è sufficiente, fino a 13 ore di lavoro, se la settimana fosse di 5, o fino a quasi, se la fosse di sei giorni. Senza contare i tempi di trasferimento e tutto il resto.

Questo secondo alcuni “eurocrati” dovrebbe essere il destino dei cittadini europei: schiavismo in salsa cinese, senza sicurezze, senza certezze, ma sopratutto senza diritti? Per famare una
La Casta, non importa se italiana, europea o internazionale di mangiapane a U:F:O?

Alcuni affermano che la crisi durerà fino a tutto il 2009, ma come molte altre previsioni, probabbilmente anche questa potrebbe essere errata, o volutamente fatta apparire come il passaggio di una tempesta in un bicchier d’acqua. Rimane il fatto che alla fine ci saranno milioni di disoccupati tra America, Europa e Asia, ma come sempre accade, i responsabili dadranno “in piedi” erigendosi da salvatori dei mercati e dell’economia planetaria, avendoci guadagnato sopra queste frodi finanziarie, avendo a disposizione un’imensa quantità di liquidità, per acquistare a prezzo di svendita fallimentare aziende nazionali e multinazionali, da loro stessi decotte, facendo ripartire la giostra sino all’ennesima crisi.

Dopo la fine della seconda guerra mondiale fu istituito il “
Tribunale internazionale Contro i crimini dell’umanità”, dove molti corpi penzolarono dalla forca del boia, o finirono innanzi al loro Dio, grazie alla fucilazione.

Sarebbe ora che i cittadini, tutti, indipendentemente dagli Stati d’appartenenza, chiedessero all’ONU l’apertura di “Tribunale internazionale per i crimini finanziari contro l’umanità”, iniziando ad avere vera giustizia dei torti e dei sopprusi arbitrari compiuti nei confronti del cittadino qualsiasi della comunità internazionale.


Marco Bazzato
18.12.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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