lunedì 22 dicembre 2008

Buon Natale Benedetto



Cosa accadrebbe se oggi Dio sbarcasse in Italia. Forse andrebbe a far visita a colui che, secondo il cattolicesimo, è il vicario di Suo figlio, divertendosi.

Si perchè, forse Dio si domanderebbe dove e quando questo povero Cristo si è manifestato nella forma unmana sul pianeta Terra, in quanto, secondo il Padre, Suo figlio sarebbe nato in tutt’altra galassia, in tutt’altro sistema planetario e in tutt’altro pianeta, ma non qui, sulla Terra.

Ne potrebbe nascere un conflitto su scala Universale, in quanto Dio potrebe imporrre a BXVI di far uscire le prove storiche – indipendenti – non legate a testi biblici, vangeli o quant’altro sul’ipotetica data storica reale della nascita di Gesù – mai avvenuta – sulla Terra.

Si potrebbe sorridere pensando a Dio che si trova innanzi ai suoi occhi – come creaatore dell’Universo – la buffa figura di J.R., il suo abbigliamento e lo strano cappellino – detto Camuro – che porta sulla testa.

Il diaolgo tra i due, potrebbe essere surreale, col tedesco che cerca di affabulare Dio, parlando di Spirito Santo, elezione al soglio pontificio, ma col Padre Eterno, arrabbiato nero, perchè sicuro che il giorno dell’elezione, lo Spirito era impegnato in altre faccende su un altro pianeta, ben più importanti.

«Leggendo i vostri presunti testi sacri» iniziò Dio, «Questo mio figlio avrebbe predicato la povertà, il Regno dei Cieli, e non accumulare ricchezze in Terra...Mi spiega questa cosa?»

Il Papa, preso alla sprovvista cercò di spostare il discorso sulla carità della Chiesa, sulla sua bontà e misericordia, sui valori che propropaga.

«Mi sccusi, allora perchè invece di vedere sobrietà,vedo ricchezza, opulenza e ventri rigonfi da beveraggi e libagioni?»

«Cristo ha mangiato e bevuto alle nozze di Cana» rispose serafico BXIV, felice di dimostrare che conosceva – a memoria – le sacre scritture, o almeno quelle.

Dio apre l’agenda storica e controlla. «Mi dispiace, ma mio figlio quel giorno non era in questo famigerato villaggio di Cana, evidentemente siete mal informati! Ma sopratutto continuate a mentire – sapendo che la verità è diversa – ai vostri sudditi».

«Ma quali sudditi!» si infervorò J.R, «Qui da noi ci sono solo fedeli» ribattè, cercando di nascondere la collera.

«Beh, non mi sembra che i vostri siano proprio fedeli, in quanto se non erro lei ha il titolo di Re, nella legilazione intenazionale di questo pianeta, mi sbaglio?»
«È solo una cosa formale. Capisce…l’immagine. Il Papa deve pur essere qualcosa, non può essere un Pinco Pallino qualsiasi, e andare in giro a dorso d’asino.» cercò di giustificarsi, pentendosi immediatamente della risposta, ripensando all’ingresso a Gerusalemme di Cristo, osannato come Re.

«Non mi sembra molto formale, viste anche le ricchezze economiche, che se non vado errato, sono accumulate nelle vostre banche dei quattro continenti».

«Quelle ricchezze sono necessarie...per l’apostolato».

«Vediamo, palazzi principeschi, scuole, università, alberghi, hotel extralusso per i magnati, ristoranti di prima qualità, case vacanze, per il vostro clero, da nababbi. Se vuole posso continuare. Come dite voi, sono onniscente...» ribattè Dio con un sorriso sornione.

BXVI non sapeva come rispondere. Evidentemente quello straccione, vestito in abiti semplici, forse poteva essere veramente chi diceva di essere. O peggio, poteva essere un impostore, una persona istruita, uno storico che era riuscito a trovare molte informazioni difformi da quelle spacciate da 2000 anni come verità. In fin dei conti, secondo al Chiesa, la verità viene capita nel suo insieme solo dai semplici – i più manipolabili – non dai sapienti, coloro che hanno la Gnosi.

«Non si preoccupi, non sono uno storico» attaccò Dio, quasi scusandosi d’avegli letto nei pensieri. Non ho bisogno di conoscere la storia, in quanto Io sono il Creatore della storia, ma non di quella avariata che smerciate voi qui».

Il J.R. sbiancò. Quello leggeva veramente – non a parole – nei cuori e nelle menti delle persone.

«Lei ha perso la Fede, vero? Anzi, se non mi sbaglio, non l’ha mai avuta veramente. È diventato prete perchè è stato rifiutato da una donna...ricorda? lo incalzò Dio, sicuro della verità.
J.R. arrossì. Il suo volto era diventato più rosso dei paramenti che indossava. «Non è vero...» cercò di difendersi. «...sono stato io a lasciare lei per Dio»

«Per me? E quando mai Le avrei chiesto una cosa del genere? Prove caro amico, prove. Oppure lei mente sapendo di mentire».

«Io...Io...Io non mento mai!»

«Non mi sembra. Mente in modo sistematico ogni volta che parla di me e di mio figlio, mente ogni giorno quando parla dello Spirito Santo, che secondo la vostra opinione avrebbe ispirato la sua elezione. Mentre sa benissimo che i giochi erano già stati decisi due anni prima della morte del suo predecessore...se vuole posso continuare...in eterno, naturalmente».

J.R. sembrava stordito. Non sapeva dove avrebbe potuto nascondersi in quel momento. Avrebbe voluto sparire, sprodondare sotto terra, per sempre. Ma lui, per Dio, era il Papa e non poteva cedere così passivamente davanti al primo dio che bussava alla porta di San Pietro.

Doveva trovare una soluzione ed uscire dall’impasse. Dopo aver riflettuto per alcuni istanti disse: «Prendiamo per buono, col beneficio del dubbio che Lei sia veramente Dio. Cosa dovrei fare?»

«Nulla di particolare. Solo rispettare il vostro ottavo comandamento, che Io non ho dato a quel tale, come si chiamava...ah, si Mosè, visto che come ho detto la Rivelazione è avvenuta in un altro pianeta»

«Cioè» biascicò sapendo d’avere le spalle al muro?»

«Praticamente il 25 dicembre, deve solo dire la semplice verità. Che quel giorno mio figlio non è nato a Betlemme e che vi siete inventati tutto, lo sapete e sono 2000 anni che continuate a mentire...»

«Ma così perderemmo di credibilità, nessuno si fiderà più di noi, di me, di Dio...»
«Tu fai il tuo dovere, poi fidati dell’intelligenza umana. Tu credi di guidare le coscienze, ma questi si modellano a seconda della cultura, della storia, di quanto si racconta – di falso – e della religione. Prima di questa bufala del cristianesimo, si pregavano altri dei, e il mondo non è caduto, e non cadrà nemmeno ora. Forse. Fidati».

«E se non lo facessi?»

«Nulla, ma come dice sempre Lei, esiste il giudizio eterno, ma quello terreno – un domani – potrebbe essere più tremendo del mio».

«Mi sta minacciando?»

«No, semplicemente uso le Sue stesse armi. Non Le và?»

BXVI cercò di scacciare la paura e l’affronto, facendo il suo solito sorriso da buon nonno che ascolta i nipotini discoli, ma non riuscì ad aggiungere nulla.

«Ora vado» disse Dio, guardandosi per l’ultima volta attono. «Comuque mi piace la sua povera e misera stamberga, è uguale a quella dove secondo voi sarebbe nato mio figlio. Bell’esempio di coerenza e religiosità, complimenti!»

Detto questo voltò le spalle al Papa e si allontanò. Aveva appena appoggiato la mano sulla porta, quando girò per un istante il capo, e verso il Papa, e disse: «Vuole sapere pechè ho deciso – dall’inizio del tempo – di non far nascere mio figlio, qui, sulla Terra?»

«Me lo dica, se vuole. Tanto ormai mi ha fatto perdere, oltre che la faccia anche quel po di morale che avevo».

«È presto detto. Subito dopo la creazione mi sono reso conto di che razza di errore avessi commesso col terzo pianeta del sistema solare. Effettivamente – come creature – mi siete riuscite malissimo, ma visto che sono, come dite voi, bontà infinita, decisi di non distuggere il vostro sasso,disperso nello spazio, che vi ospita. Mi ero reso conto che eravate dei gran contaballe, ma dopo aver conosicuto Lei personalmente, ho capito che con un pò di pazienza vi estinguerete da soli. E i fatti lo confermano. Aggiungo anche che mio figlio è nato sì povero, in una casa popolare, su un pianeta distante milioni di anni luce da voi, ma lì almeno non è stato messo a morte, e nessuno ha mai spacciato la sua dipartita dalle vestali terrene in una resurrezione. Per onnipotente sono onnipotente, ma per mia fortuna non sono mai stato idiota!»


Marco Bazzato
22.12.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

Nessun commento:

Posta un commento

.Visto il barbarismo espressivo di qualche utente anonimo, i commenti potranno essere moderati e/o rimosssi a insindacabile giudizio..
Il titolare del blog declina qualsiasi responsabilità civile, penale per i contenuti dei commenti dei lettori, in quanto unici titolari, che se ne assumono la completa paternità e con l’invio del post, dichiarano implicitamente compreso quanto sopra