Concedere muri in appalto agli zozzoni,in periferia, non significa debellare una piaga deturpante, ma trasferire l’immondizia dal centro della Capitale, alle periferie, in quanto i signori che pagano migliaia di euro al metro quadrato per un appartamento al centro, non devono avere la vista sporcata da questo letame. Mentre i poveri diavoli, quelli che vivono nei sobborghi della capitale, hanno l'obbligo comunale di vedersi imbrattati i muri in appalto, senza poter muovere ciglio, in quanto, forse perchè, secondo le amministrazioni comunali, quei cittadini sono di rango inferiore e i loro muri sono“Muri legali” da imbrattare e lordare.
Invece per arrestare il carcinoma, si offrono spazi pubblici, perché questo possa riprodursi, anche se c’è da dubitare, che questi muri appartengano non alla pubblica amministrazione, ma a privati, che magari vivono in affitto, o ci pagano sopra un salatissimo mutuo.
Rendere legale l’imbrattamento murario, è un offesa a quanti, indipendentemente dal luogo ove abitano, non importa se centro o periferia, hanno il diritto di vivere in una zona decorosa, mentre, così si fa un ennesimo passo avanti verso l'illegalità diffusa.
Eppure la soluzione potrebbe esistere. Le forze dell’ordine, i vigili urbani, e quanti preposti all’ordine pubblico, non dovrebbero arrestare questi "artisti", ma dopo avergli affibbiato una multa salata, dovrebbe costringerli a ripulire quanto imbrattato, e ripetere le medesime dimostrazioni di artistiche entro le mura di casa loro, pena l'arresto.
D’altronde, se quest’eccelsa arte ha un valore, degno,, il primo luogo preposto, ove sviluppare queste doti, dovrebbero essere i muri in casa, magari imbrattando il soffitto della cucina, della camera da letto dei genitori, il bagno, e gli altri vani. Sarebbe troppo comodo altrimenti, uscire di casa, lordare indisturbati, e poi rientrare incazzati come vipere, perchè c'è disordine o sporco in giro, felici d'aver imbrattato la proprietà altrui, o pubblica.
C0è da dubitare che nemmeno i genitori, siano disposti a spingere il povero pargolo sulla carriera artistica, dopo che questi ha esercitato la sua professione sotto costrizione entro le mura genitoriali.
Sarebbe interessante chiedere, a questi onniscienti che hanno dato il via libera a questo progetto, se inviterebbero, questi santi della società civile a imbrattare i muri di casa loro, felici di prestare i loro muri interni de esterni, per queste opere lorde. "Ma tanto" forse pensano dentro quelle teste colme di progresso, "Quei muri non sono nostri...e quindi, chi se ne frega?"
Marco Bazzato
03.09.2007
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