domenica 25 maggio 2008

Campaina: Chiaiano È qui la festa?


“È qui la festa?” avranno pensato tra se molti celerini inviati a Chiaiano per contenere l’esuberanza festaiola dei chiansei, felici d’aver la discarica sotto il naso, che appresa la notizia, ebbri di gioia come alcolizzati, sono scesi in piazza, erigendo barricate, nemmeno fosse stato in arrivo Bava Beccaris. I celerini avranno sicuramente oliato bene i manganelli, nell’ipotesi non troppo remota, che questi dovessero abbattersi non solo sulle zuche dei protestanti, ma entrare nei secondi canali, senza distinzione per la parità dei sessi, e discriminazione tra uomini donne e generi (de)generi in perenne transumanza sessuale.

Ma a ben pensarci i campani hanno ragione da vendere. Hanno ragione perché i cittadini delle altre regioni italiche sono idioti, coglioni scellerati senza cervello, che preferiscono rivivere con le discariche, piuttosto che con i cumuli d’immondizia che appestano l’aria, arrivando fin oltre i primi piani dei palazzi.
Le altre regioni italiche, secondo i Campani, non hanno a cuore la salute e la sicurezza dei propri figli, si permettono di costruire termovalorizzatori, guadagnandoci, facendo – orrore – la raccolta differenziata, avendo cura di tenersi il più possibile le città pulita, senza cumuli di rifiuti, comportandosi incivilmente da persone civili.

A Chiaiano sono eroi. Sono i nuovi paladini dell’igiene pubblica, i menestrelli che le cantano alla politica regionale campana e nazionale, alla politica, che finge di voler risolvere i problemi. Ma i chiaianesi non ci stanno, non vogliono essere i capri espiatori del tanfo napoletano, dei rifiuti delle città limitrofe. Per questo protestano, protestano, e si fanno – con gioia dei celerini – pestare senza ritegno.
I Campani hanno ragione e non voler le discariche, preferendo vivere tra i rifiuti, preferendo la compagnia dei topi, mosche, zecche e tanfi nauseabondi. Preferiscono aver l’immondizia non raccolta per giorni, settimane, mesi, e piuttosto che fare pressioni sugli amministratori comunali, provinciali, e regionali, scelgono di donare gratuitamente l’ano alla Camorra, agli speculatori, a coloro che sodomizzano, metaforicamente parlando, ma non troppo, uomini, donne, bambini e anziani, tenendoli in ostaggio dei rifiuti, delle volontà criminogena di tenere una regione, di tenere i cittadini in pugno sotto il giogo della nauseabonda ferocia del tanfo che sale dai vicoli e raggiunge il cielo, in un intera regione, che non vuole scrollarsi le pulci dei propri amministratori incapaci (?)

I campani sono grandi perché da una parte invocano, manco fosse San Gennaro, l’intervento dello Stato, affinché pulisca loro il deretano, in quanto troppo aristocratici per pulirselo autonomamente, salvo rivoltarsi contro lo Stato se prova a far ordine dal disordine decennale. Ma i Campani non vogliono l’ordine. Le discariche. L’immondizia – secondo loro – dovrebbe essere accolta dalle altre regioni, perché per son troppo signori per smaltirsela proprio conto. Puzza troppo per essere raccolta. Meglio lasciarla dov’è.

Il divertente di questa situazione, è che nonostante il governo abbia indicato dieci siti per lo stoccaggio, prima che questi diventino utilizzabili, dovranno passare almeno trenta mesi, due anni e mezzo, salvo proteste già iniziate. Praticamente entro i primi mesi del 2011, senza contare che il termovalorizzatore di Acerra, non entrerà in funzione prima di diciotto mesi. Un anno e mezzo, nel 2010. Per quel periodo,se il tempo aiuta, con l’ arrivo del caldo, la Campania e Napoli, se non cambiano le teste dei cittadini si troveranno per l’ennesima volta con le pezze al culo e i cumuli di rifiuti che soffocano, appestano l’aria, rendendo l’ambiente adatto per la proliferazione di malattia infettive e polmonari. Ma ai Campani, in primis ai napoletani sembra che questo non importi. Contenti loro!

Eppure esisterebbe il modo non per risolvere non immediatamente la situazione, ma per ridurre a più miti consigli i campani che si oppongono alla costruzione di nuove discariche, per i rifiuti che loro producono. Smettere di spedirli in Germania. Sarebbe denaro pubblico risparmiato, riportandoli nei comuni o quartieri, specie i più riottosi, lasciando che si accumulino, visto che è in arrivo l’estate, la bella stagione, il calore e la calura, cingendo nel contempo la regione e le città scelte per le discariche in una sorta d’assedio, prendendo i cittadini per le narici.

I campani non vogliono capire che o rientrano nella legalità, partendo in primis dal presidente della regione, che invece di tenere la mano al governo, dovrebbe avere l’onestà morale di dimettersi, oppure costretti a soccombere sotto il peso di una Camorra che da decenni sta manovrando alle spalle, per gli enormi interessi che dallo smaltimento dei rifiuti e dal controllo delle discariche ricava. Ma questo i campani, non hanno il coraggio di ammetterlo,e preferiscono vivere con la munnezza sotto il naso per anni, piuttosto che aprire gli occhi e svegliarsi dal sonno della ragione, che li ha resi schiavi e manipolabili. Se le altre regioni italiane non hanno un’emergenza rifiuti, una motivazione ci sarà. La risposta, allora secondo i campani, potrebbe essere che tutti i cittadini del resto d’Italia sono degli idioti. Gli unici intelligenti e saggi sono loro. I risultati di quest’intelligenza sono sotto gli occhi del mondo. Complimenti. Continuate così!

25.05.2008
http://marco-bazzato.blogspot.com/

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