Figli miei, piango per voi.
Io, vostra madre mi sento abusata,
vecchia, stanca di quest’uomo che mi flagella e calpesta.
Sentitemi il respiro, antico e rantoloso
che emette dalle profondità del mare lacrime nere.
Le mie ferite sono vostre ferite,
un gridare, sconquassante la superficie della Terra
è il rombo delle placche che stridono dall’inizio del tempo
come una donna sconvolta dalle doglie del parto,
distruggente e creante, spargendo sangue tra dolori di morte e vita.
È il lamento della natura che vive
del mio essere che si evolve,
mentre voi, creature che mi deturpate, soffocandovi la volta del cielo
non udite il richiamo del Creato che vi supplica di fermavi
che vi implora di guardare a me come un anziana
trasportante i vostri pensieri nel cosmo.
Toccatemi, sentitemi, ascoltatemi, vi parlo attraverso segni, ferite e squarci
vi parlo attraverso il vostro respiro, ansimante di conquiste
ad un futuro che sta dissolvendo
da un presente che non tornerà più.
Figli miei, oggi non avrete un domani se non guarderete a me
come un miraggio reale che può svanire
lasciandovi soli, affamati e morenti,
soli, e senza vita, privati un giaciglio ove riposarvi le membra.
attendendo un dì che potrebbe non giungere domani.
.
Ci sono, ci siamo, teniamoci per mano,
toccatemi le frode dei secolari arbusti uccisi,
polmoni sezionati per lastricare nuove vie,
modellati in orpelli, mobili e sgabelli.
Figlioli,l’artico calore che vi protegge
vi sta allagando, sommergendovi
le acque si stanno ritirando, il deserto
vi ruberà i terreni più fertili
lasciandovi affamati e assetati
costringendovi ad uccidervi tra fratelli
per azzurro che disseta e nutre.
Figli miei, sono stanca di parlavi
rimanendo inascoltata
oggi non vi lascio, ma vi lascerò
e quel giorno piangerete per la Madre Terra perduta.
Marco Bazzato
05.10.2010
http://marco-bazzato.blogspot.com/
martedì 5 ottobre 2010
Madre ferita
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Letteratura,
Poesia
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